24 CONSIGLI SEMI-SERI SULLA VITA

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Se potessi offrirti un solo suggerimento per il futuro, sarebbe di usare la crema solare. I benefici a lungo termine della crema solare sono stati accertati dagli scienziati, mentre il resto dei miei consigli non hanno altro fondamento affidabile che la mia tortuosa esperienza. Ti darò questi consigli adesso:

1) Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare! Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite. Ma credimi, tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto, e in un modo che non puoi immaginare adesso. Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi! Non eri per niente grasso come ti sembrava.

2) Non preoccuparti del futuro. Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica. I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente. Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

3) Fa’ una cosa, ogni giorno che sei spaventato. Canta!

4) Non essere crudele col cuore degli altri. Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

5) Lavati i denti.

6) Non perdere tempo con l’invidia. A volte sei in testa. A volte resti indietro. La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.

7) Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente, dimmi come si fa.

8) Conserva tutte le vecchie lettere d’amore, butta i vecchi estratti conto.

9) Rilassati.

10) Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita. Le persone più interessanti che conosco, a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco, ancora non lo sanno.

11) Prendi molto calcio. Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.

12) Forse ti sposerai o forse no. Forse avrai figli o forse no. Forse divorzierai a quarant’anni. Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio. Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche. Le tue scelte sono scommesse. Come quelle di chiunque altro.

13) Goditi il tuo corpo. Usalo in tutti i modi che puoi. Senza paura e senza temere quel che pensa la gente. È il più grande strumento che potrai mai avere.

14) Balla! Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

15) Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai. Non leggere le riviste di bellezza. Ti faranno solo sentire orrendo.

16) Cerca di conoscere i tuoi genitori. Non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. Tratta bene i tuoi fratelli. Sono il migliore legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.

17) Renditi conto che gli amici vanno e vengono. Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.

18) Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita, perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

19) Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che t’indurisca. Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca.

20) Accetta alcune inalienabili verità: i prezzi aumenteranno. I politici saranno donnaioli. Anche tu diventerai vecchio. E quando lo diventerai, fantasticherai che quando eri giovane, i prezzi erano ragionevoli, i politici onesti e i bambini rispettavano gli anziani.

21) Rispetta gli anziani.

22) Non aspettarti che qualcuno possa aiutarti. Forse hai un fondo fiduciario. Forse avrai una moglie ricca. Ma non si sa mai quando uno dei due potrebbe esaurirsi.

23) Non fare pasticci coi capelli, se no quando avrai quarant’anni sembreranno di un ottantacinquenne.

24) Sii cauto nell’accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga. Ma fidati di me sulla crema solare.

 

MARY SCHMICH, Accetta il consiglio (o Usa la crema solare, pubblicato nel Chicago Tribune, 1997).

 

Dottor Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

ELENCO ANALITICO DEI TRADITI

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1) Il cornuto in erba: colui che sposa una donna la quale abbia avuto intrighi amorosi prima del matrimonio. Nota: questa definizione non si adatta a coloro che hanno conoscenza dei precedenti amori della consorte e, ciò malgrado, trovano conveniente il matrimonio; allo stesso modo, non è cornuto in erba chi sposa una vedova.

2) Il cornuto presunto: colui che, molto tempo prima del matrimonio, teme la sorte comune, si tortura l’animo nella ricerca di un sistema per sottrarvisi, e soffre le pene reali ancor prima di averle conosciute. È chiaro che le sue diffidenze serviranno soltanto a indurlo in errore nella scelta della sposa, e ad accelerare, per eccesso di precauzione, un evento così temuto.

3) Il cornuto immaginario: colui che non lo è ancora, e si dispera credendo di esserlo. Come il cornuto presunto, costui soffre realmente.

4) Il cornuto marziale o fanfarone: è colui che, pronunciando spaventose minacce contro i seduttori, crede di essersi posto al riparo da ogni pericolo, e porta invece il suo trofeo, pur vantandosi di non subire la sorte comune proprio per via della sua ferocia. In genere, egli viene decorato da uno di quelli che applaudono le sue rodomontate, e lo adulano, dicendogli che è l’unico capace di vegliare sulla fedeltà della consorte.

5) Il cornuto arguto o prudente: è un personaggio smaliziato, che conosce tutti i trucchi dell’amore, e che, avvertendo di lontano la presenza di un seduttore, attua piani sapienti per mettere il nemico in difficoltà. Egli ottiene così notevoli successi, ma, come il più abile dei generali, alla fine subisce anche talune sconfitte: questa è la sorte comune, ed egli, almeno, non potrà dire di non aver combattuto prima di abbassare le armi.

6) Il cornuto beffardo: colui che scherza sulle disgrazie dei confratelli, e li dipinge come imbecilli che meritano la triste sorte loro occorsa. Quelli che lo ascoltano sorridono e nell’intimo, applicano a lui la massima evangelica: tu vedi una pagliuzza nell’occhio del vicino, e non vedi la trave conficcata nel tuo.

7) Il cornuto puro e semplice: è un geloso onorevole, che ignora la sua disgrazia, e non si lascia mettere in ridicolo, né per le cattive battute umoristiche, né per la iattanza, né per le maldestre misure di sicurezza che adotta. Fra tutti gli esemplari, è senza dubbio il più stimabile.

8) Il cornuto fatalista o rassegnato: è colui che, privo del fascino personale necessario a garantire la fedeltà della sposa, si rassegna alla volontà dell’onnipotente, e fa appello alla Giustizia e al Dovere osservando che la consorte, se lo tradisse, sarebbe gravemente colpevole: cosa che la consorte non manca di fare.

9) Il cornuto condannato o designato: chi, pur afflitto da infermità o deformità, si azzarda a sposare una bella donna. Il pubblico, colpito dolorosamente da tanto contrasto, lo condanna con voce unanime a portare il trofeo, e questa sentenza viene eseguita fin troppo bene.

10) Il cornuto irreprensibile: quegli che, pur unendo un gradevole aspetto a solide virtù, e meritando sotto ogni punto di vista una sposa onesta, è tuttavia ingannato da una smorfiosa, e ottiene i favori del pubblico, che lo riconosce meritevole di miglior sorte.

11) Il cornuto d’obbligo: colui che fa molte assenze, compie lunghi viaggi, e non considera che, nel frattempo, la natura impone alla sposa le sue ragioni; la sposa, dopo una ragionevole resistenza, è costretta dalla lunga durata delle privazioni ad accettare l’aiuto di un vicino caritatevole.

12) Il cornuto assorto: colui che la valanga degli affari allontana sempre dalla sposa. Nella impossibilità di prestare la dovuta attenzione alla consorte, è costretto a chiudere gli occhi sull’attività di un discreto amico di famiglia.

13) Il cornuto salutista: è colui che, per ordine del medico, si astiene dal peccato carnale. Sua moglie non può far altro che ricorrere all’opera dei sostituti, ed egli non ha il diritto di lamentarsi.

14) Il cornuto riformista: chi si dedica agli interessi della comunità, sorveglia le famiglie dei confratelli, e li ammonisce sui pericoli che minacciano la loro onorabilità. Nel frattempo, egli non vede cosa avviene in casa sua, e non capisce che farebbe meglio a difendere i suoi interessi.

15) Il cornuto propagandista: è quello che va esaltando le dolcezze del matrimonio, spronando tutti gli amici a prender moglie, e piangendo sulla sorte di tutti coloro che non si decidono a conoscere le sue stesse gioie. In genere, egli fa l’apologia del matrimonio proprio con chi gli ha imposto il trofeo.

16) Il cornuto simpatico: l’uomo che si attacca agli amanti della moglie, e ne diventa intimo amico. Ve ne sono alcuni che, quando la signora è di cattivo umore o ha bisticciato con l’amante, vanno a trovarlo e gli dicono: «Non vi si vede più, siamo tutti tristi. Io non riesco a capire cos’abbia mia moglie. Venite, dunque, a farci visita: questo le renderà il suo buonumore».

17) Il cornuto tollerante o bonaccione: chi, vedendo un amante della moglie installato in casa sua, si comporta in maniera gentile, da padrone ospitale, si limita a qualche segreta rimostranza con la consorte, e tratta l’amico in quella maniera distaccata che la filosofia suggerisce.

18) Il cornuto reversibile: chi rende la pariglia, e chiude gli occhi, contento di vendicarsi sulla sposa o la parente di chi gli fa portare il trofeo. Si tratta d’uno scambio: in questi casi, si rimane in silenzio.

19) Il cornuto ausiliario o coadiutore: chi appare poco nella vita di famiglia, e si mostra soltanto per suscitare la gioia, per rimproverare gli innamorati di sua moglie perché essi non ridono, non bevono, non si divertono. Senza dubitare di nulla, esorta gli amanti della moglie a dimenticare le loro discussioni, e a vivere da buoni repubblicani, che mettono tutto in comune. Un tipo del genere aiuta il commercio: le corna, sono altrettante rose, per lui.

20) Il cornuto con l’acceleratore: colui che si affatica a mettere in mostra la propria consorte, a lodarne la giovinezza, a fissare per lei gli abbonamenti agli spettacoli, a incoraggiarla perché si circondi di amici e viva in allegria.

21) Il cornuto trattabile o benigno: l’uomo di larghe vedute, al quale i corteggiatori della moglie fanno comprendere che un marito deve pur compiere qualche sacrificio per avere in cambio la pace familiare, e permettere alla propria sposa piccole avventure, prive peraltro di conseguenze per una donna di principi. È facile persuaderlo che i saldi principi della sposa sono sufficiente garanzia contro ogni pericolo di seduzione.

22) Il cornuto ottimista e allegrone: chi vede tutto bello, si diverte ai pettegolezzi della moglie, beve alla salute dei cornuti e trova modo di rallegrarsi là dove gli altri si strappano i capelli: non è, forse, il più saggio di tutti?

23) Il cornuto convertito: colui che, all’inizio, ha fatto molto chiasso e ha subito di malagrazia l’imposizione del trofeo, ma successivamente è tornato ragionevole, e ha finito per prendere la cosa alla leggera, consolandosi altrove.

24) Il cornuto federalista o coalizzato: chi, giudicando ormai la cosa inevitabile, vuole accettare un amante, ma desidera sceglierlo di persona. Quando la scelta è fatta, i due si mostrano solidali e coalizzati, come Pitt e Cobourg, per sorvegliare la donna contro l’arrivo di altri aspiranti.

25) Il cornuto di alto bordo: è il più abile di tutta la congrega, e, per questo, si trova al centro. È l’uomo che, avendo sposato una bella donna, la mette in mostra con sfarzo, ma senza gettarla via, e che, appena la sposa ha eccitato la generale curiosità, la cede per un prezzo elevato, come potrebbe essere un alto incarico, un lucroso affare, e così via. Dopo di che, egli può inalberare tranquillamente il suo trofeo, e dire agli altri: «A questo prezzo, non è da tutti esser cornuti. Fate come me, e vivrete tranquilli».

26) Il cornuto grandioso o impassibile: colui che non si impressiona e non parla del tradimento che intravvede, e conserva una calma perfetta, senza abbassarsi a gesti ridicoli. Nelle classi ricche, la maggior parte dei mariti che hanno contratto matrimoni d’interesse si trovano in queste condizioni.

27) Il cornuto disertore o scissionista: chiunque, stanco degli amori domestici, mostra di aver rinunziato alla sua sposa e, quando vede un amante, dice: «Appena sarà sazio, ne avrà abbastanza, come me».

28) Il cornuto prestanome: è un uomo di paglia al quale si offrono determinati vantaggi purché sposi l’amante di un personaggio autorevole, e ne adotti il figlio. Un tal cornuto sposa, molto spesso, anche il personaggio interessato; le sue corna gli mettono le ali ai piedi, perché gli fruttano un impiego, e altri guadagni.

29) Il cornuto stregato: colui che la moglie sa affascinare e addormentare, al punto di fargli credere le cose più inverosimili; egli è l’unico a ignorare le battute sul suo conto, che invece formano la delizia del pubblico, e, se pure vedesse la bella in flagrante delitto, non crederebbe ai suoi occhi. La moglie gli fa credere che tutte le voci sulla sua cattiva condotta sono diffuse da innamorati respinti; egli ride con lei della loro pretesa sfortuna, e lei ride ancora di più, con gli amici, della credulità del marito.

30) Il cornuto banale: chi si limita a prendere parte umilmente al festino, e corteggia in maniera assidua la sua cara metà, per ottenere da lei quello che viene dispensato a tanti altri.

 

CHARLES FOURIER, Tableau analytique du cocuage, stampato postumo nel 1856 (in Il Borghese, volume XXIX, 1978).

 

Dottor Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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PERSONALITA’ E CARRIERA

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È stato sostenuto che il modo in cui la carriera di una persona si svolge è sempre più influenzato dai suoi valori, dalle sue caratteristiche, dagli obiettivi e dalle preferenze.

In uno studio condotto N. De Jong, dell’università di Groningen, i ricercatori hanno affrontato il problema di come possiamo spiegare che i tratti della personalità sono associati con la ricerca di una cerca carriera. Sono stati condotti due studi di indagine  per indagare le relazioni tra tratti di personalità, preferenze di una carriera e concretizzazione della carriera.

Come atteso, i risultati indicano che i tratti della personalità delle persone predissero la preferenza per determinati ruoli nel contesto lavorativo che, a loro volta, predicevano i ruoli professionali che occupavano effettivamente. Nello specifico, i dati mostrano che estroversion, coscienziosità e apertura mentale influenzano le varie preferenze di determinati ruoli e, successivamente, l’attuazione di questi ruoli di carriera. Altre caratteristiche, come il nevroticismo e la piacevolezza, sembrano meno importanti nel predire le preferenze di ruolo.

Questi risultati sottolineano l’importanza di riconoscere non solo le differenze dei tratti individuali, ma soprattutto le preferenze di ruolo nello spiegare come si sviluppano le carriere nel tempo. Ulteriori implicazioni, limitazioni e idee di ricerca sono discusse.

 

Dott. Roberto Cavaliere

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ANSIA PER LA MATEMATICA E STILI GENITORIALI

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La matematica è sempre stata una delle materie più odiate in tutte le scuole al punto di indurre ansia in molti soggetti. In una ricerca, S.Macmull e colleghi dell’università di Gerusalemme, hanno esaminato le influenze dirette e indirette degli stili genitoriali, l’autoefficacia matematica e il sesso dei partecipanti sull’ansia per la matematica.
I partecipanti erano 204 ed hanno compilato: un questionario demografico, un questionario di ansia per la matematica, un questionario sullo stile genitoriale della madre e un questionario di autoefficacia matematica.
I dati della ricerca hanno concluso che c’erano forti correlazioni tra lo stile genitoriale autoritario e l’ansia per la matematica. Lo stile genitoriale autorevole aveva sia una correlazione diretta positiva che una correlazione negativa indiretta sull’ansia per la matematica. Questo è in contrasto con lo stile genitoriale permissivo che si è trovato esclusivamente per avere una piccola correlazione positiva sull’ansia per la matematica.
Il sesso del partecipante ha influenze sia dirette che indirette sull’ansia della matematica. I livelli di ansia per la  matematica, così come gli effetti negativi dell’autoefficacia a livello di ansia per la matematica, erano più alti nelle femmine rispetto ai maschi.

 

Dott. Roberto Cavaliere

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BASI GENETICHE E DISTURBO BIPOLARE

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Il disturbo bipolare è un disturbo che provoca cambiamenti insoliti dell’umore e del livello di energia, alternando fasi depressive a fasi di euforia, spesso intervallate da lunghi periodi in cui l’umore medio oscilla comunque tra frequenti alti e bassi.

Una recente ricerca, pubblicata a maggio 2019 sulla rivista scientifica Nature Genetics e condotta su più di 50.000 pazienti affetti da disturbo bipolare, in diversi 14 Paesi, ha rilevato nuove 20 associazioni genetiche con tale disturbo. Viene quindi ulteriormente confermata la teoria, ormai da anni consolidata, sulla predisposizione genetica al disturbo bipolare. Avere una predisposizione genetica al disturbo bipolare non significa comunque che si svilupperà necessariamente questo disturbo. Fattori scatenanti, psicologici e ambientali, contribuiscono all’insorgenza del disturbo in individui geneticamente predisposti.

 

Dott. Roberto Cavaliere

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IL RIMUGINIO NEL DISTURBO BIPOLARE

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Il rimuginio è uno stile di pensiero ciclico, persistente, di attenzione focalizzata su di sé e costituisce un sintomo residuale nei disturbi depressivi giocando un importante ruolo nella ricaduta e nel mantenimento del disturbo.  Ancora pochi sono gli studi sulla fase maniacale o ipomaniacale anche se la letteratura rimanda anche alla descrizione del rimuginio desiderante le cui caratteristiche presentano dei punti di convergenza con lo stile di pensiero tipico della fase ipo-maniacale.

Lo studio, condotto da S. Righini e colleghi del Centro Studi Cognitivi Firenze e Studi Cognitivi Modena, aveva l’obiettivo di esplorare la presenza di rimuginio desiderante relativo alla fase ipo-maniacale del disturbo bipolare.

A questo scopo è stata costruita, da psicoterapeuti esperti in Terapia Metacognitiva, un’intervista semistrutturata a n. 6 pazienti bipolari per esplorare le credenze metacognitive positive e negative sul pensiero relativo alla fase ipo/maniacale.

I risultati mostrano come lo stile di pensiero ripetitivo in cui sono coinvolti i pazienti bipolari in fase maniacale o ipomaniacale abbia le caratteristiche del rimuginio desiderante, sostenuto in particolare da meta-credenze positive sul trigger e sullo stato desiderato, quello ipomaniacale o quantomeno ipertimico, nonché da meta-credenze negative di incontrollabilità e pericolosità del pensiero. Emerge inoltre una quota di rimuginio desiderante “di stato” in fase eutimica, riferita sempre alla fase ipo-maniacale, la quale agisce come sintomo residuale e potrebbe concorrere al mantenimento del disturbo, al presentarsi di ricadute nonché alla scarsa aderenza al trattamento. Se la ricerca futura confermerà questi risultati sarà necessario tenere in dovuta considerazione la presenza ed il ruolo del rimuginio desiderante nel progetto terapeutico con pazienti bipolari.

 

Dott. Roberto Cavaliere

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INTESTINO E ANSIA

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Ricerche recenti suggeriscono che i batteri che popolano naturalmente l’intestino umano possono svolgere un ruolo importante non solo nella salute fisica di una persona, ma anche nel loro benessere mentale, influenzante meccanismi cerebrali che contribuiscono all’ansia.
I ricercatori del Centro di salute mentale di Shanghai della Scuola di Medicina dell’Università Jiao Tong di Shanghai in Cina hanno valutato i risultati di 21 studi – che coinvolgono 1.503 partecipanti in tutto – che hanno preso in considerazione diversi interventi per regolare il microbiota intestinale e se hanno avuto qualche effetto sui sintomi dell’ansia.

Tra i ricercatori c’erano Beibei Yang, Jinbao Wei, Peijun Ju e Jinghong Chen. I risultati, apparsi ieri sulla rivista General Psychiatry, sottolineano l’idea che gli scienziati non dovrebbero ignorare il possibile ruolo della flora intestinale nel fornire soluzioni per la salute mentale.

Gli studi che il team ha valutato utilizzavano diversi tipi di intervento. Dei 21 studi, 14 hanno usato probiotici come l’agente principale nei loro interventi che regolano la flora intestinale. I rimanenti sette hanno optato per interventi che non hanno utilizzato i probiotici, come ad esempio la semplice regolazione della dieta tipica di una persona.

Il team ha scoperto che 11 dei 21 studi (52%) hanno concluso che gli interventi che regolano la flora intestinale hanno contribuito a ridurre i sintomi di ansia.
Più in particolare, tra gli studi che hanno utilizzato i probiotici nei loro interventi, il 36% ha concluso che la strategia era efficace. Tra gli studi che non hanno utilizzato i probiotici, 6 su 7 hanno suggerito che gli interventi hanno aiutato ad alleviare l’ansia.

Questo, dicono, potrebbe essere dovuto al fatto che interventi come la regolazione della propria dieta quotidiana potrebbero contribuire maggiormente alla regolazione del microbioma offrendo diverse fonti di energia ai batteri che popolano l’intestino.

“La fonte di energia della crescita del microbiota intestinale è principalmente il cibo”, spiegano gli autori dello studio. “La regolazione del microbiota intestinale attraverso la modulazione della struttura alimentare può modificare direttamente la struttura di approvvigionamento energetico del microbiota intestinale e questo gioca un ruolo decisivo nella crescita del microbiota intestinale, quindi l’effetto è ovvio.”

 

Dott. Roberto Cavaliere

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LA DEPRESSIONE NELLA DONNA

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La depressione, la “principale causa di disabilità in tutto il mondo”, è molto più diffusa nelle donne che negli uomini (circa il doppio delle probabilità).
L’anedonia è uno dei segni distintivi del disturbo depressivo maggiore e riflette l’incapacità di ricavare gioia o piacere da attività che prima erano piacevoli.
A livello neurologico, l’anedonia si presenta come una minore attività nell’area di elaborazione della ricompensa del cervello, chiamata striato ventrale.
Una nuova ricerca getta luce su come le differenze sessuali nella depressione si manifestano nel cervello. Nello specifico, gli scienziati mostrano come l’infiammazione influenzi la risposta del cervello alle ricompense in modo diverso negli uomini e nelle donne.
Lo studio è stato effettuato da Naomi Eisenberger, Ph.D., professoressa all’Università della California, a Los Angeles, sulla rivista Biological Psychiatry: Cognitive Neuroscience and Neuroimaging.

I ricercatori hanno somministrato una bassa dose di endotossina per indurre l’infiammazione o un placebo per uomini e donne senza depressione.
In totale, lo studio ha incluso 115 partecipanti, 69 dei quali erano di sesso femminile. I ricercatori hanno assegnato in modo casuale i partecipanti al gruppo controllo / placebo o al gruppo con endotossina a basse dosi.

Due ore dopo l’intervento ai partecipanti è stato chiesto di completare un compito in cui dovevano anticipare una ricompensa monetaria. I partecipanti hanno svolto il compito all’interno di uno scanner MRI funzionale.

I risultati hanno rivelato che l’endotossina riduceva l’attività dello striato ventrale di elaborazione della ricompensa. Tuttavia, i ricercatori hanno notato che questo effetto differiva a seconda del sesso.

“In particolare”, riportano la prof.ssa Eisenberger e colleghi, “nelle partecipanti di sesso femminile, l’endotossina (rispetto al placebo) ha portato a una riduzione dell’attività dello striato ventrale in previsione della ricompensa, ma questo effetto non era presente nei partecipanti di sesso maschile”.

“Questo suggerisce che le donne con disturbi infiammatori cronici possono essere particolarmente vulnerabili allo sviluppo della depressione attraverso diminuzioni della sensibilità alla ricompensa”, spiega Mona Moieni, Ph.D.

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ANSIA E INTELLIGENZA

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Il legame tra ansia ed intelligenze risiede nella capacità di riuscire a intuire le possibili conseguenze negative delle situazioni e delle proprie azioni. Chi è più intelligente si preoccupa maggiormente del futuro, anche perché tende anche a rielaborare pensieri e accadimenti passati. Tuttavia, secondo quanto indicano Alisa Williams della School Psychology dell’University of Maryland e Pauline Prince dell’Anne Arundel County Public Schools di Annapolis, in un articolo pubblicato sulla rivista Applied Neuropsychology Child , alla fine l’ansia forse aiuta sì a prevedere il futuro, ma incide negativamente sui compiti da eseguire.

Questa connessione è stata indagata da ricerche condotte in diverse parti del mondo. Molto originale quella realizzata da due psicologi, Tsachi Ein-Dor e Orgad Tal, della School of Psychology dell’Interdisciplinary Center Herzliya in Israele: a un gruppo di studenti, selezionati perché avevano livelli di quoziente intellettivo differente gli uni dagli altri, è stato chiesto di valutare alcune opere d’arte presentate sul monitor di un computer all’interno di una stanza in cui erano stati lasciati soli. Ma si trattava di un falso compito. In realtà, dopo aver visionato le prime opere, sullo schermo è comparso un allarme che segnalava la presenza nel computer dell’università di un virus che avrebbe presto fatto danni irreparabili. I ragazzi sono stati osservati mentre uscivano dalla stanza alla ricerca di qualcuno che potesse dare loro un supporto informatico, ma lungo il percorso sono stati fermati da alcuni «ostacoli», in realtà complici dei ricercatori, come un compagno che chiedeva di riempire dei moduli, o un altro che faceva cadere pacchi di fogli nel corridoio, intralciando il loro cammino. A quel punto i comportamenti si sono differenziati: gli studenti con quozienti intellettivi meno elevati si sono lasciati distrarre, mentre quelli più intelligenti hanno risposto con un’ansia crescente e la determinazione a raggiungere al più presto il supporto informatico. Erano più ansiosi perché nella loro mente intravedevano le possibili conseguenze negative causate dal computer infettato.

In un’altra ricerca, realizzata dagli stessi psicologi i ragazzi più intelligenti sono risultati anche quelli che più precocemente si allarmavano per la presenza nelle loro stanze di odori potenzialmente pericolosi, come quello di fumo. Risultati convergenti vengono da una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Personality and Individual Differences . Oltre cento studenti canadesi sono stati sottoposti a indagini psicologiche che esploravano il loro livello di ansia, messo poi a confronto con i risultati dei test di quoziente intellettivo. Anche in questo caso, la correlazione è stata netta, soprattutto per quanto riguarda un certo tipo di intelligenza, quella linguistico-verbale, ossia l’abilità di comprendere le parole e di esprimersi verbalmente o di giocare con le parole. Sono proprio tali abilità che portano queste persone a immaginare ed esplorare spontaneamente le possibili conseguenze di situazioni e comportamenti, arrivando a realizzare una condizione di «ruminazione» mentale che è una delle caratteristiche dell’ansia. Ed è proprio grazie a tali ruminazioni che si riesce a stare lontano dai pericoli, ma pagando il prezzo di vedere rischi laddove non ci sono. Secondo quanto riportato da Alisa Williams e Pauline Prince nel loro articolo, gli individui ansiosi, pur essendo spesso più intelligenti, finiscono poi per avere in pratica prestazioni meno brillanti di quanto potrebbero realizzare. «Quando sono sotto pressione nello svolgere un compito, la loro intelligenza fluida risulta ridotta» dicono le due psicologhe, «probabilmente perché la memoria di lavoro è monopolizzata dai pensieri ansiosi, come le preoccupazioni e la ruminazione, elementi caratteristici dell’ansia, che comportano un eccessivo soffermarsi su immagini e pensieri negativi, collegati al timore di fallire. Così queste persone non riescono del tutto a mettere la loro intelligenza e i loro pensieri al servizio del compito che dovrebbero svolgere».

TORNARE CON L’EX FA MALE

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Il dolore di vedere qualcuno andare avanti senza di noi può essere atroce e molto spesso siamo desiderosi di riprovarci e di fare un altro tentativo.

Ma rimanere bloccati in quel limbo di relazioni-non-relazioni che si possono spiegare solo con un “È complicato” non è affatto salutare – letteralmente, dice la scienza.

Infatti, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Family Relations, le relazioni tra ex, sia eterosessuali che omosessuali, si sono rivelate «legate a un aumento dei sintomi di disagio psicologico».

Lo studio, che ha preso in esame la natura ciclica della fine di una relazione, del ricongiungimento e degli effetti successivi che questo può avere su un individuo, ha raccolto dati da 545 individui in totale; 279 quelli riguardanti relazioni tra persone dello stesso sesso, e 266 di relazioni tra individui di sesso diverso.

Lo studio spiega:

«I modelli di comportamento legati alla rottura e al ricongiungimento di una coppia sono stati collegati a un aumento dei sintomi di disagio psicologico, poiché l’accumulo di repentini cambiamenti nelle relazioni può creare ulteriore turbolenza per gli individui».

«Consiglio ai partner di pensare ai motivi per cui si sono lasciati quando penseranno di riprovarci.Consiglio loro di chiedersi se le cose saranno davvero diverse questa volta – ha detto il coautore dello studio Kale Monk al Time – Quindi, può essere utile avere una conversazione esplicita sui problemi che hanno portato alla disgregazione della coppia, specialmente se è probabile che si ripresentino problemi o divergenze dello stesso tipo».

 

PER INFO E CONTATTI : tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

Dott. Roberto Cavaliere (clicca sul nome per curriculum professionale) 

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