Anoressia transitoria in adolescenza
Anoressia Transitoria in Adolescenza: Un Fenomeno da Comprendere
L’adolescenza è un periodo di profonde trasformazioni fisiche, psicologiche e sociali. In questa fase di crescita, l’alimentazione può subire alterazioni temporanee che, in alcuni casi, assumono la forma di episodi di anoressia transitoria. Questo fenomeno si manifesta con una riduzione dell’appetito o un rifiuto temporaneo del cibo, senza però sfociare in una vera e propria patologia anoressica.
Cos’è l’Anoressia Transitoria?
L’anoressia transitoria in adolescenza si riferisce a episodi di restrizione alimentare che non evolvono in un disturbo alimentare cronico, come l’anoressia nervosa. Può trattarsi di periodi in cui l’adolescente riduce drasticamente l’assunzione di cibo a causa di stress, insicurezze legate all’immagine corporea, pressioni scolastiche o sociali, oppure cambiamenti ormonali tipici dell’età.
A differenza dell’anoressia nervosa, che è caratterizzata da una distorsione persistente dell’immagine corporea e un intenso timore di ingrassare, l’anoressia transitoria tende a risolversi spontaneamente, senza conseguenze patologiche a lungo termine.
Cause e Fattori Scatenanti
Le cause di questo fenomeno possono essere molteplici e spesso interconnesse:
- Fattori psicologici: momenti di stress, ansia per la scuola, problemi familiari o pressioni sociali possono influenzare temporaneamente l’appetito.
- Cambiamenti ormonali: l’adolescenza è una fase di rapida maturazione fisica e i cambiamenti ormonali possono alterare la percezione della fame.
- Influenze sociali e culturali: i modelli estetici promossi dai media e dai social network possono indurre alcuni adolescenti a ridurre l’assunzione di cibo per adeguarsi a standard idealizzati.
- Esperienze emotive intense: lutti, delusioni amorose o difficoltà relazionali possono portare a un momentaneo calo dell’appetito.
Come Riconoscerla?
I segnali dell’anoressia transitoria possono includere:
- Perdita di interesse per il cibo o riduzione dell’appetito senza una ragione medica evidente.
- Saltare pasti occasionalmente o evitare certi alimenti per paura di ingrassare.
- Lamentarsi di sentirsi “troppo pieni” dopo aver mangiato poco.
- Umore instabile, legato alla percezione del proprio corpo o ad altri fattori di stress.
- Episodi limitati nel tempo, senza una perdita di peso significativa o altre manifestazioni tipiche dell’anoressia nervosa.
Quando Preoccuparsi?
L’anoressia transitoria, nella maggior parte dei casi, si risolve spontaneamente con il passare del tempo e con il supporto della famiglia e degli amici. Tuttavia, è importante monitorare la situazione per evitare che si trasformi in un disturbo alimentare vero e proprio.
Bisognerebbe prestare attenzione se:
- Il calo dell’appetito persiste per settimane o mesi.
- Si osserva una perdita di peso significativa e continua.
- L’adolescente sviluppa un’ossessione per il peso, il cibo o l’esercizio fisico.
- Si manifestano sintomi di ansia o depressione associati all’alimentazione.
In questi casi, è consigliabile rivolgersi a un medico, uno psicologo o un nutrizionista specializzato in disturbi alimentari.
Come Aiutare un Adolescente con Anoressia Transitoria?
Il ruolo della famiglia e dell’ambiente circostante è fondamentale nel favorire il recupero dell’equilibrio alimentare. Alcuni suggerimenti utili includono:
- Creare un ambiente sereno: evitare pressioni eccessive sul cibo e sul peso corporeo.
- Favorire un dialogo aperto: ascoltare le preoccupazioni dell’adolescente senza giudicarlo.
- Dare il buon esempio: mantenere abitudini alimentari sane e un atteggiamento positivo nei confronti del corpo.
- Incoraggiare un rapporto sano con il cibo: proporre pasti equilibrati senza insistere o forzare.
- Osservare senza allarmismi: monitorare l’evoluzione della situazione, ma senza generare ansia.
Conclusioni
L’anoressia transitoria è un fenomeno comune in adolescenza e, nella maggior parte dei casi, non rappresenta un problema grave. Tuttavia, è fondamentale riconoscerne i segnali e fornire il giusto supporto per evitare che possa evolvere in un disturbo alimentare cronico. Educare i ragazzi a un rapporto equilibrato con il cibo e il proprio corpo, senza pressioni né estremismi, è la chiave per aiutarli a vivere serenamente questa fase della crescita.
Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.
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