ANORGASMIA
L’ anorgasmia rappresenta l’impossibilità di raggiungere l’orgasmo, soprattutto da parte delle donne. Le cause principali sono: droghe o farmaci, disturbi fisici, soprattutto a carico dell’apparato genitale, cause psicologiche.
Può interessare anche gli uomini ed in tal caso non va confusa con l’ impotenza. Nei soggetti di sesso maschile questa disfunzione è talvolta associata ad eiaculazione ritardata: il fatto che un soggetto anorgasmico possa avere un’eiaculazione smentisce la credenza popolare secondo cui l’ eiaculazione coincide necessariamente con orgasmo.
Una delle motivazioni di ordine psicologico per cui un soggetto può esserne colpito è l’essere stato vittima di violenza sessuale, soprattutto nella prima infanzia: questo tipo di violenza è spesso oggetto di rimozione, ovvero non viene più ricordato a livello cosciente. Se la causa è attestabile ad un episodio di questo genere, è possibile ottenere una remissione dei sintomi tramite un approccio psicoterapeutico.
Il termine popolare riferito all’anorgasmia femminile è frigidità : questo termine porta però con sé connotazioni negative che invece il termine anorgasmia non contempla; inoltre il termine frigidità indica, in modo più generico, la difficoltà di abbandonarsi al piacere sessuale, mentre l’anorgasmia si riferisce esclusivamente all’impossibilità di raggiungere l’orgasmo. Infatti, và sfatata la convinzione che l’Anorgasmia significa assenza completa di piacere, essa si riferisce soltanto alla mancanza dell’orgasmo.
Le giovani donne che affrontano le prime esperienze sessuali possono avere in particolare delle difficoltà nel raggiungere l’ orgasmo mediante la penetrazione, generando quella che viene chiamata “anorgasmia coitale”. Essa và distinta dall’ “anorgasmia totale” in cui esiste una impossibilità generalizzata al raggiungimento dell’ orgasmo, anche con la stimolazione diretta del clitoride. Mentre questo secondo caso è sicuramente espressione di qualche problema, l’ anorgasmia coitale è estremamente diffusa. C’ è innanzitutto, alla base, una condizione anatomica piuttosto svantaggiosa per la donna: per la sua posizione il clitoride, la struttura più importante per il riflesso orgasmico, riceve una stimolazione indiretta durante la penetrazione, che può risultare insufficiente. In più la scarsa cognizione dei rispettivi ritmi nel rapporto sessuale, che è la regola in un rapporto che nasce, può indurre ad arrivare alla penetrazione troppo presto rispetto al livello di eccitazione della donna, che ha spesso tempi diversi, più lenti rispetto a quelli del campagno.
Talune donne reagiscono all’impossibilità a raggiungere l’orgasmo con sentimenti di sofferenza o di rabbia, altre tendono a negarne l’importanza, ritenendosi soddisfatte comunque della relazione sessuale soprattutto per quanto riguarda gli aspetti affettivi e relazionali, molte altre ancora simulano l’orgasmo, sentendosi “anormali” e vivendo questa limitazione con doloroso sentimento d’inferiorità. Comunque sia dopo un lungo periodo di attese deluse, spesso inizia un certo disinteresse per il sesso e il rapporto fisico si trascina stancamente più come un dovere che come il piacere dell’incontro. L’orgasmo resta una fantasia costellata da mille contenuti spesso inquietanti. Le donne, infatti, che non hanno mai provato un orgasmo, neppure con la masturbazione, prima tappa necessaria sulla via del piacere, hanno un’idea di questa esperienza assai confusa. Sostanzialmente le paure più ricorrenti riguardano l’intensità dell’emozione, immaginata tale da mettere la donna seriamente in pericolo di perdere il controllo, di essere trascinata in un turbine senz’altro riferimenti certi di spazio e di tempo, di svenire. Insomma si affaccia la paura inconfessabile, di impazzire.
La maggior parte di queste fantasie affondano le loro radici nel vissuto profondo della propria sessualità e nella paura dell’incontro, di perdersi nel contatto e di uscirne fuori in qualche modo cambiata. Seppure sia importante la scelta di un partner che dia fiducia, non è dunque sufficiente a diminuire o eliminare il controllo involontario sul riflesso organico. C’è dunque bisogno di un lungo lavoro psicologico volto a promuovere la presa di coscienza delle ragioni che spingono la donna a “trattenere” i suoi orgasmi.
Dott. Roberto Cavaliere
Psicologo, Psicoterapeuta
per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email: cavalierer@iltuopsicologo.it
TESTIMONIANZE
Massimo Età: 25
Salve, scrivo nel tentativo di poter capire come poter aiutare la mia ragazza a superare questo problema psicologico. Lei, 23 anni, finora in vita sua non ha mai avuto un orgasmo, e io non sono il suo primo ragazzo. Dopo lunghi preliminari, iniziamo l’atto sessuale ed inizialmente la sento molto presa (respirazione aumentata, contrazioni muscolari, ecc…). Dopo poco, però non riesce più a mantenere, fino al termine dell’attività sessuale, una adeguata risposta di eccitazione. Dovrebbe essere un crescendo fino all’orgasmo, ma lei invece cessa di essere coinvolta nell’atto e mi trovo così ad essere solo l’unico della coppia a terminare l’atto.
Le ho più volte introdotto il problema, cercando di capire cosa le procurasse questa inibizione. Ho anche provato a stimolarle il clitoride ma lei non avvertiva nulla di migliorativo.
Da quanto dice, inizialmente si lascia andare, si sente coinvolta e prova molto piacere, ma, ad un certo punto, si trova a non essere più rilassata e inizia a pensare che non deve pensare (una sorta di cane che si morde la coda), si preoccupa che io possa lasciarla poiché non riesce a raggiungere l’orgasmo (anche se io continuamente la rassicuro dicendole che non la lascerei mai per questo). Quando era piccola ha visto i suoi genitori fare l’amore, ma non so quanto possa essere rilevante come informazione. Siccome lei stessa non riesce a capire cosa le scatti in testa ogni volta, e le cose sembrano non migliorare, (ormai è più di un anno che vanno così), vorrei poterle essere d’aiuto per superare questa sua inibizione. L’amo tantissimo ed è così triste per me non riuscire a farle raggiungere quell’attimo di piacere così intenso che ogni coppia condivide.
Buona sera, sono una ragazza di 29 anni e da sempre soffro di anorgasmia o meglio da quando pratico coscientemente sesso o masturbazione. l’ultimo ricordo di un mio orgasmo risale all’età infantile 4 o 5 anni credo, quando mi concedevo serenamente la masturbazione e l’orgasmo scorreva liberamente in me. poi credo che mia madre (persona piuttosto religiosa e ancora oggi piena di tabu sul sesso di cui ignora parecchio e di cui non mi ha mai parlato) mi abbia scoperto e credo che la cosa l’abbia sconvolta parecchio, non ricordo granchè ma il mio rapporto con l’autoerotismo è continuato in modo clandestino per poi interrompersi del tutto fino ai 19 anni, età in cui scoprii di non essere più capace di avere un orgasmo (sia nei rapporti col partner sia con la masturbazione). Su questo mio problema nel tempo ho pensato di tutto (con relativi complessi): malattia fisica problemi psicologici punizione divina inadeguatezza del partner.. per poi arrivare alla rassegnazione che a quanto pare non mi è dato avere orgasmi e mi sono accontentata di dare soddisfazione all’altro al quale riesco a dedicare molte attenzioni durante il rapporto. da questo punto di vista tutti i partner che ho avuto nella vita(tutte relazioni durature e appaganti sul piano sentimentale)mi dicevano la stessa cosa: brava a fare l’amore! ma totalmente incapace ad avere un orgasmo…ovviamente non l’ho mai confessato a nessuno, ho finto l’orgasmo con tutti loro per non dovere mai dare spiegazioni su questo mio problema e perchè questo li rendeva felici. ma ora a 29 anni vorrei riuscire a prendere la giusta soddisfazione dall’ amore come tutti anche perchè non sono mai riuscita a mantenere un interesse profondo per i miei partner perchè in realtà nessuno di loro è mai riuscito a prendermi veramente…e quanto ho provato e desiderato che almeno uno di loro ci riuscisse!…ma mai niente. è come se trattenessi i miei orgasmi ma il motivo per cui lo faccio mi è completamente oscuro. spero di ricevere qualche consiglio su come gestire e magari risolvere questo mio problema. A.
Marco Età: 23 Caro dottore, sono fidanzato da un anno e mezzo con una ragazza splendida, con lei sto davvero benissimo.Bella anche la nostra vita sessuale. Non ho mai nemmeno lontanamente pensato che la mia ragazza non avesse mai raggiunto l’orgasmo… Ogni volta (o comunque molto spesso) sentivo e vedevo il suo piacere che saliva e, infine esplodeva.Quando finalmente è riuscita ad esprimermi il suo problema come può immaginare ci sono rimasto male, per me perchè mi sono sentito uno stupido a non essermene reso conto, per lei per tutto il resto.Parlandone lei mi ha detto che nemmeno coi suoi precedenti ragazzi era riuscita a raggiungere l’orgasmo.Mi dice che le piace fare l’amore, che il piacere aumenta, aumenta(secondo lei arriva a 99,9 ma non a 100) e poi finisce tutto.Così anche nella masturbazione con l’unica differenza che il godimento aumenta fintanto chè diventa troppo e non riesce a sopportarlo. Nonostante sia una bellissima ragazza è un po’ ossessionata da alcune parti del suo corpo ( ad esempio il seno) e durante il rapporto le viene normale muoversi in modo tale che tali difetti non possano essere visti.Crede che questa tensione, questo continuo pensare possano avere qualche collegamento con la mancanza dell’orgasmo? Per concludere lei non ha nessun problema a parlare di sesso e risulta molto più felice e tranquilla a darmi attenzioni sessuali piuttosto che a riceverle.Ho tanta voglia di farle raggiungere il piacere, mi aiuti!!grazie!
Psicologo, Psicoterapeuta
Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)
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