Correlazioni tra DOC e DCA

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CORRELAZIONI TRA DCA E DOC
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e i disturbi del comportamento alimentare (DCA), come anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata, presentano numerose correlazioni a livello psicologico, comportamentale e neurobiologico. Le principali connessioni tra i due disturbi includono:

1. Sintomi ossessivo-compulsivi nei DCA

➡️Molte persone con anoressia nervosa, in particolare nel sottotipo restrittivo, mostrano pensieri ossessivi legati al cibo, al peso e alla forma corporea, così come rituali alimentari rigidi (es. contare le calorie, mangiare solo certi alimenti, pesarsi ripetutamente).

➡️Anche nella bulimia nervosa, possono essere presenti rituali compulsivi, come il bisogno di abbuffarsi e poi compensare con vomito autoindotto o esercizio fisico eccessivo.

2. Meccanismi di controllo e rigidità cognitiva

➡️Sia nel DOC che nei DCA si osserva un’elevata perfezionismo patologico e un forte bisogno di controllo.

➡️Le persone con DOC tendono a temere la perdita di controllo sui loro pensieri e azioni, mentre chi soffre di DCA spesso teme la perdita di controllo sul proprio corpo e sulla propria alimentazione.

3. Ansia e regolazione emotiva

➡️Entrambi i disturbi sono associati a livelli elevati di ansia.

➡️Il DOC è caratterizzato da ossessioni che generano ansia e compulsioni per ridurla.

➡️Nei DCA, il controllo del cibo e del corpo può servire come strategia di gestione dell’ansia, riducendo temporaneamente il disagio emotivo.

4. Neurobiologia e genetica condivisa

Studi di neuroimaging hanno mostrato anomalie simili nei circuiti cortico-striato-talamo-corticali, implicati nel controllo dei comportamenti ripetitivi e compulsivi.

Vi è anche una predisposizione genetica comune, con parenti di primo grado delle persone con DOC che presentano un rischio aumentato di sviluppare DCA e viceversa.

5. Comorbilità frequente

Il DOC e i DCA spesso coesistono nella stessa persona. Alcuni studi suggeriscono che fino al 25-69% delle persone con anoressia abbia anche sintomi ossessivo-compulsivi.

Alcuni sottotipi di DOC, come il DOC da contaminazione e il DOC da simmetria/perfezionismo, sono particolarmente associati ai DCA.

6. Trattamenti sovrapponibili

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è efficace in entrambi i disturbi, aiutando a modificare i pensieri ossessivi e i comportamenti compulsivi.

Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), come la fluoxetina, vengono utilizzati sia nel DOC che nella bulimia nervosa per ridurre i sintomi compulsivi e le abbuffate.

Conclusione
Il DOC e i DCA condividono numerosi aspetti psicologici e neurobiologici, caratterizzati da ossessioni, compulsioni e ansia elevata. La loro comorbilità suggerisce che potrebbero rappresentare manifestazioni diverse di uno spettro comune di disturbi ossessivo-compulsivi. Un trattamento mirato a ridurre sia l’ansia che i comportamenti compulsivi può essere utile per affrontare entrambi i disturbi in modo efficace.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

➡️Per info e contatti 3208573502 dotcavaliere@gmail.com

Anoressia o Disturbo Ossessivo Compulsivo?

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Capire se un comportamento anoressico rappresenta una patologia a sé stante (ovvero un disturbo del comportamento alimentare primario) o se rientra in uno spettro di disturbi ossessivo-compulsivi (DOC) richiede un’analisi approfondita di diversi aspetti clinici. Ecco alcuni criteri chiave per differenziare le due condizioni:

1. Focus principale delle ossessioni e compulsioni

➡️Anoressia nervosa primaria: il pensiero ossessivo è incentrato quasi esclusivamente sul peso, la forma corporea e il controllo dell’alimentazione. Le compulsioni sono legate a comportamenti alimentari rigidi (evitamento del cibo, conteggio calorico, esercizio eccessivo).

➡️DOC con sintomi anoressici: le ossessioni sono più generalizzate e possono riguardare pulizia, ordine, simmetria, paura della contaminazione, sensazione di “impurità” che si estende oltre il cibo. Il controllo dell’alimentazione può essere solo una delle manifestazioni del disturbo.

2. Motivazione del comportamento restrittivo

➡️Anoressia primaria: la restrizione alimentare è egosintonica (il paziente è convinto che sia giusta e necessaria per il proprio ideale di magrezza). C’è un’intensa paura di ingrassare e un’immagine corporea distorta.

➡️DOC con restrizione alimentare: il comportamento restrittivo è egodistonico (il paziente lo vive come fastidioso o illogico, ma si sente costretto a seguirlo per ridurre l’ansia). Ad esempio, una persona con DOC potrebbe evitare certi cibi perché teme di essere contaminata, non perché vuole dimagrire.

3. Presenza di altri sintomi ossessivo-compulsivi

➡️Anoressia primaria: possono esserci rituali legati al cibo (mangiare in un certo ordine, tagliare il cibo in pezzi piccoli), ma raramente si estendono ad altre aree della vita.

➡️DOC con sintomi anoressici: ci sono ossessioni e compulsioni multiple, come lavarsi le mani ripetutamente, controllare gli oggetti, contare numeri specifici, ecc. Il disturbo non è limitato al cibo e alla forma corporea.

4. Risposta ai trattamenti

➡️Anoressia primaria: risponde meglio a trattamenti specifici per i disturbi alimentari (terapia cognitivo-comportamentale per DCA, nutrizione assistita).

➡️DOC con restrizione alimentare: risponde meglio a terapie specifiche per il DOC, come la terapia cognitivo-comportamentale con esposizione e prevenzione della risposta (ERP) e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).

5. Decorso e sviluppo del disturbo

➡️Anoressia primaria: spesso inizia nell’adolescenza, con un focus immediato sul controllo del peso. Può evolvere in bulimia o in una cronicizzazione della restrizione.

➡️DOC con sintomi anoressici: può emergere in qualsiasi età, spesso in persone con una storia pregressa di DOC. Il comportamento alimentare può cambiare nel tempo e non essere stabile.

Quando i due disturbi coesistono?

In alcuni casi, l’anoressia e il DOC possono coesistere, rendendo la diagnosi più complessa. Ad esempio, una persona può soffrire di anoressia ma avere anche rituali compulsivi non legati al cibo, come lavarsi ripetutamente le mani per paura di contaminazione.

Se il comportamento alimentare è parte di un quadro ossessivo più ampio, si parla di DOC con sintomi alimentari. Se invece l’ossessione per il peso e la forma corporea è predominante, è più probabile che si tratti di anoressia nervosa.

Conclusione
Per distinguere tra anoressia e DOC con restrizione alimentare è fondamentale considerare:
✔ Il focus delle ossessioni (solo sul peso o più generalizzate)
✔ La motivazione del comportamento (dimagrimento o riduzione dell’ansia)
✔ La presenza di altri sintomi ossessivo-compulsivi
✔ La risposta ai trattamenti
✔ Il decorso del disturbo
Una valutazione clinica approfondita da parte di uno psicologo o psichiatra è essenziale per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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CORRELAZIONE TRA TESTOSTERONE E DISTURBI PSICOLOGICI

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Il testosterone, un ormone steroideo predominante nei maschi ma presente anche nelle femmine, ha una correlazione significativa con vari disturbi psicologici. Ecco una panoramica delle principali relazioni osservate:

✅1. Depressione:
– Bassi livelli di testosterone sono stati associati a sintomi depressivi negli uomini. Diversi studi hanno evidenziato che uomini con ipogonadismo (bassa produzione di testosterone) tendono a manifestare maggiori sintomi depressivi rispetto a quelli con livelli normali.
– Terapia con testosterone: Alcuni uomini con depressione resistente al trattamento tradizionale hanno risposto positivamente alla terapia con testosterone, suggerendo un possibile ruolo di questo ormone nella regolazione dell’umore.

✅2. Ansia:
– Bassi livelli di testosterone possono essere correlati a un aumento dei sintomi ansiosi. Gli uomini con bassi livelli di testosterone hanno riferito un aumento dell’ansia e una minore qualità della vita.
– La relazione tra testosterone e ansia nelle donne è meno chiara e necessita di ulteriori ricerche.

✅3. Aggressività e Comportamento Antisociale:
– Alti livelli di testosterone sono stati associati a un aumento dell’aggressività e dei comportamenti antisociali in alcuni studi. Questo effetto può essere mediato da vari fattori sociali e psicologici.
– È importante notare che non tutti gli individui con alti livelli di testosterone mostrano comportamenti aggressivi, suggerendo che l’ambiente e le esperienze personali giocano un ruolo significativo.

✅4. Cognizione e Funzioni Cognitive:
– Il testosterone può influenzare la funzione cognitiva. Alcuni studi suggeriscono che livelli ottimali di testosterone sono associati a migliori performance cognitive, mentre livelli troppo bassi o troppo alti possono avere effetti negativi.

✅5. Disturbi dell’Umore nelle Donne:
– Nelle donne, livelli anormali di testosterone (sia troppo alti che troppo bassi) possono essere correlati a disturbi dell’umore. Ad esempio, sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), caratterizzata da alti livelli di testosterone, è spesso associata a sintomi depressivi e ansiosi.
– La terapia con testosterone nelle donne deve essere attentamente monitorata per evitare effetti avversi.

✅6. Stress:
– Il testosterone può modulare la risposta allo stress. Alcuni studi hanno mostrato che il testosterone può avere un effetto protettivo contro lo stress, mentre altri hanno indicato che alti livelli di testosterone possono aumentare la reattività allo stress.

➡️In sintesi, il testosterone ha una correlazione complessa con vari disturbi psicologici. Sia livelli troppo bassi che troppo alti di testosterone possono influenzare negativamente l’umore, l’ansia, l’aggressività e le funzioni cognitive. Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere pienamente questi meccanismi e per sviluppare interventi terapeutici appropriati.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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LE DIFFERENZE TRA RIMUGINIO OSSESSIVO E RUMINAZIONE OSSESSIVA

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Il rimuginio ossessivo e la ruminazione ossessiva sono termini spesso utilizzati nel contesto della salute mentale, specialmente in relazione ai disturbi d’ansia e ai disturbi ossessivo-compulsivi. Nonostante possano sembrare simili, esistono delle differenze chiave tra i due concetti.

✅1. Rimuginio ossessivo (worrying):
– Definizione: Il rimuginio ossessivo è caratterizzato da pensieri persistenti e ricorrenti che riguardano preoccupazioni future, spesso ipotetiche e catastrofiche. Questo tipo di pensiero è tipico dei disturbi d’ansia, come il disturbo d’ansia generalizzato (GAD).
– Caratteristiche: Le persone che rimuginano tendono a preoccuparsi costantemente di eventi futuri o potenziali problemi, spesso in modo esagerato e fuori proporzione rispetto alla realtà. Questi pensieri sono percepiti come difficilmente controllabili e causano ansia e stress.
– Esempio: Preoccuparsi in modo ossessivo di perdere il lavoro, anche se non ci sono indicazioni concrete che ciò possa accadere.

✅2. Ruminazione ossessiva (rumination):
– Definizione: La ruminazione ossessiva riguarda la ripetizione mentale di pensieri negativi, eventi passati o emozioni dolorose. È spesso associata alla depressione, ma può anche presentarsi nei disturbi ossessivo-compulsivi.
– Caratteristiche: Le persone che ruminano tendono a concentrarsi ossessivamente su eventi negativi passati o su sentimenti di fallimento e tristezza, rianalizzandoli costantemente senza arrivare a una soluzione. Questo ciclo di pensieri peggiora l’umore e contribuisce a mantenere o aggravare lo stato depressivo.
– Esempio: Rivivere continuamente un errore commesso in passato e sentirsi costantemente in colpa per esso.

✅Differenze principali:
– Focalizzazione temporale: Il rimuginio ossessivo si concentra su preoccupazioni future, mentre la ruminazione ossessiva è centrata su eventi passati.
– Contesto emotivo: Il rimuginio ossessivo è maggiormente associato all’ansia, mentre la ruminazione ossessiva è legata alla depressione.
– Tipo di pensiero: Il rimuginio ossessivo riguarda scenari ipotetici e possibili minacce future, la ruminazione ossessiva si concentra su eventi già accaduti e sulle emozioni negative associate.

✅Entrambi i processi mentali possono essere debilitanti e influire negativamente sulla qualità della vita, ma richiedono approcci terapeutici diversi per essere gestiti efficacemente.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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LA GESTIONE DELL’ ANSIA E/O DEGLI ATTACCHI DI PANICO IN UNA BAMBINA/O

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Gestire l’ansia e gli attacchi di panico in una bambina richiede un approccio delicato e comprensivo. Ecco alcuni suggerimenti utili:

➡️1. **Educazione e comprensione**: Spiega alla bambina cos’è l’ansia e perché potrebbe sentirsi in quel modo. Usare un linguaggio semplice e rassicurante può aiutare a normalizzare i suoi sentimenti.

➡️2. **Creare un ambiente sicuro e rassicurante**: Assicurati che la bambina si senta sicura a casa e nelle altre ambientazioni in cui trascorre il tempo. Un ambiente stabile e amorevole può ridurre i livelli di ansia.

➡️3. **Routine regolare**: Mantenere una routine giornaliera prevedibile può aiutare a ridurre l’ansia. Sapere cosa aspettarsi può dare un senso di controllo e sicurezza.

➡️4. **Tecniche di respirazione e rilassamento**: Insegnare tecniche di respirazione profonda e rilassamento può essere molto utile. La respirazione lenta e profonda può aiutare a calmare il sistema nervoso.

➡️5. **Incoraggiare l’espressione dei sentimenti**: Invita la bambina a parlare dei suoi sentimenti e delle sue paure. Ascolta senza giudicare e mostra comprensione e supporto.

➡️6. **Esercizio fisico**: L’attività fisica regolare può ridurre l’ansia e migliorare l’umore. Incoraggia giochi e attività fisiche che la bambina trova piacevoli.

➡️7. **Limitare l’esposizione ai fattori scatenanti**: Identifica e cerca di limitare l’esposizione a situazioni o stimoli che scatenano l’ansia. Può essere utile avere un piano per gestire queste situazioni.

➡️8. **Tecniche di distrazione**: Offri attività che possano distrarla dall’ansia, come il disegno, la lettura di una storia o il gioco.

➡️9. **Professionisti della salute mentale**: Se l’ansia e gli attacchi di panico sono frequenti e gravi, potrebbe essere utile consultare un professionista della salute mentale specializzato in bambini, come uno psicologo o un terapeuta.

➡️10. **Modellare comportamenti positivi**: Mostra come affronti tu stesso l’ansia o lo stress in modo sano. I bambini spesso imparano osservando gli adulti.

Ogni bambina è unica, quindi potrebbe essere necessario un approccio personalizzato. La chiave è rimanere pazienti e comprensivi, offrendo sostegno costante.

Dott.ssa Rosalia Cipollina Psicologa e Psicoterapeuta esperta in psicologia scolastica e dell’ età evolutiva. Studio professionale in Roma, Torre Annunziata e Vietri sul Mare 

➡️Per info e contatti 3203744077.                email cipollinar@iltuopsicologo.it

IL DISTURBO DEL CONTROLLO DEGLI IMPULSI: SINTOMI, CAUSE E TERAPIE

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Il disturbo del controllo degli impulsi è una categoria di disturbi psichiatrici caratterizzata dall’incapacità di resistere a un impulso, un desiderio o una tentazione che può essere dannosa per sé o per gli altri. Le persone con questi disturbi agiscono spesso in modo compulsivo e impulsivo, senza considerare le conseguenze delle loro azioni.

✅ Tipi di disturbi del controllo degli impulsi
Alcuni dei disturbi più comuni in questa categoria includono:
– **Cleptomania:** Il bisogno irresistibile di rubare oggetti, spesso senza bisogno o valore reale.
– **Piromania:** Il desiderio irresistibile di appiccare incendi.
– **Disturbo esplosivo intermittente:** Episodi di aggressività estrema e reazioni violente sproporzionate rispetto alla situazione.
– **Tricotillomania:** L’abitudine compulsiva di tirarsi i capelli.
– **Gioco d’azzardo patologico:** L’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo, nonostante le conseguenze negative.

✅ Sintomi
I sintomi variano a seconda del tipo specifico di disturbo, ma possono includere:
– **Cleptomania:** Sensazione di tensione prima del furto, piacere o sollievo durante il furto, sensi di colpa o rimorso successivi.
– **Piromania:** Fascinazione con il fuoco, tensione o eccitazione prima di appiccare un incendio, piacere o sollievo durante o dopo l’incendio.
– **Disturbo esplosivo intermittente:** Episodi di aggressività fisica o verbale, tensione o eccitazione prima dell’episodio, sensazione di sollievo durante l’esplosione, rimorso o imbarazzo successivi.
– **Tricotillomania:** Sensazione di tensione prima di tirarsi i capelli, piacere o sollievo durante l’atto, zone di capelli mancanti.
– **Gioco d’azzardo patologico:** Incapacità di controllare l’impulso di giocare, giocare con somme crescenti di denaro, mentire sul gioco, mettere a rischio relazioni o opportunità lavorative.

✅ Cause
Le cause dei disturbi del controllo degli impulsi non sono completamente comprese, ma si ritiene che siano una combinazione di fattori genetici, biologici, psicologici e ambientali:
– **Genetica:** Una predisposizione ereditaria può aumentare il rischio.
– **Biologia:** Squilibri nei neurotrasmettitori del cervello, come la dopamina e la serotonina, possono contribuire.
– **Psicologia:** Eventi stressanti, traumi infantili o altre esperienze traumatiche possono avere un ruolo.
– **Ambiente:** L’influenza di modelli comportamentali e l’esposizione a certe situazioni possono facilitare lo sviluppo di questi disturbi.

✅ Terapie
Il trattamento dei disturbi del controllo degli impulsi può includere una combinazione di terapie farmacologiche e psicoterapie:

– **Terapia farmacologica:**
– **Antidepressivi:** Gli SSRI e altri antidepressivi possono essere utili per alcuni pazienti.
– **Stabilizzatori dell’umore:** Possono essere prescritti per aiutare a controllare gli impulsi.
– **Antipsicotici:** In alcuni casi, questi farmaci possono essere utili.

– **Psicoterapia:**
– **Terapia cognitivo-comportamentale (CBT):** Aiuta i pazienti a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti impulsivi.
– **Terapia comportamentale dialettica (DBT):** È particolarmente utile per trattare comportamenti autolesionistici e impulsivi.
– **Terapia di gruppo:** Può fornire supporto e incoraggiamento da parte di persone con esperienze simili.

– **Stile di vita e supporto:**
– **Supporto sociale:** Famiglia, amici e gruppi di supporto possono essere fondamentali.
– **Educazione:** Informare il paziente e i suoi cari sui disturbi del controllo degli impulsi può aiutare a gestire la condizione.

✅Un approccio integrato e personalizzato è spesso necessario per trattare efficacemente i disturbi del controllo degli impulsi.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

➡️Per info e contatti 3208573502 dotcavaliere@gmail.com

LA DEPRESSIONE AGITATA O ANSIOSA : SINTOMI, CAUSE E TERAPIE

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La depressione agitata, nota anche come depressione ansiosa o depressione con agitazione psicomotoria, è una forma di depressione caratterizzata da una combinazione di sintomi depressivi e sintomi di agitazione e ansia. Questa condizione è particolarmente difficile da affrontare perché la persona non solo si sente profondamente depressa, ma è anche irrequieta e nervosa.

✅Sintomi
I sintomi della depressione agitata possono includere:
– Sentimenti persistenti di tristezza, disperazione o vuoto
– Irrequietezza fisica e incapacità di stare fermi
– Ansia intensa e preoccupazione costante
– Irritabilità e impazienza
– Movimenti fisici ripetitivi, come agitarsi, torcersi le mani, o camminare avanti e indietro
– Difficoltà di concentrazione e indecisione
– Pensieri di suicidio o autolesionismo
– Affaticamento e mancanza di energia, nonostante l’agitazione fisica

✅Cause
Le cause della depressione agitata non sono completamente comprese, ma si ritiene che siano una combinazione di fattori genetici, biologici, psicologici e ambientali:
– **Genetica:** Una predisposizione ereditaria alla depressione e ai disturbi d’ansia può aumentare il rischio.
– **Biologia:** Squilibri nei neurotrasmettitori del cervello, come la serotonina e la dopamina, possono contribuire.
– **Psicologia:** Eventi stressanti o traumatici possono scatenare o peggiorare la condizione.
– **Ambiente:** Fattori di stress cronico, come problemi finanziari, difficoltà relazionali o pressioni lavorative, possono giocare un ruolo significativo.

✅Terapie
Il trattamento della depressione agitata può includere una combinazione di terapie farmacologiche e psicoterapie:

– **Terapia farmacologica:**
– **Antidepressivi:** Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina (SNRI) e altri antidepressivi possono aiutare a ridurre i sintomi depressivi.
– **Ansiolitici:** I farmaci ansiolitici possono essere utilizzati per gestire i sintomi di ansia e agitazione.
– **Stabilizzatori dell’umore:** In alcuni casi, possono essere prescritti stabilizzatori dell’umore per aiutare a controllare l’agitazione.

– **Psicoterapia:**
– **Terapia cognitivo-comportamentale (CBT):** Aiuta a identificare e modificare i pensieri negativi e i comportamenti disfunzionali.
– **Terapia interpersonale (IPT):** Può essere utile per migliorare le relazioni e affrontare i problemi interpersonali.
– **Terapia comportamentale:** Tecniche di rilassamento e gestione dello stress possono essere insegnate per aiutare a ridurre l’agitazione.

– **Stile di vita:**
– **Esercizio fisico:** L’attività fisica regolare può aiutare a ridurre i sintomi di depressione e ansia.
– **Alimentazione equilibrata:** Una dieta sana può influenzare positivamente l’umore e i livelli di energia.
– **Tecniche di rilassamento:** La meditazione, lo yoga e la respirazione profonda possono aiutare a gestire l’ansia e l’agitazione.

✅Un approccio integrato, personalizzato per le esigenze specifiche del paziente, è spesso il più efficace per gestire la depressione agitata.

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LA TECNICA DELLA DESENSIBILIZZAZIONE SISTEMATICA

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La desensibilizzazione sistematica è una tecnica terapeutica utilizzata principalmente per trattare le fobie e altre forme di ansia. È stata sviluppata negli anni ’50 dallo psicologo Joseph Wolpe. La tecnica si basa sui principi del condizionamento classico e mira a ridurre gradualmente la risposta di ansia di una persona a un particolare stimolo fobico.

Il processo di desensibilizzazione sistematica generalmente comprende tre fasi principali:

➡️1. **Addestramento al rilassamento:** Il terapeuta insegna al paziente delle tecniche di rilassamento, come il rilassamento muscolare progressivo o la respirazione profonda. Questo è fondamentale perché il rilassamento serve a contrastare la risposta di ansia.

➡️2. **Costruzione di una gerarchia di paura:** Il paziente e il terapeuta creano una lista (gerarchia) degli stimoli ansiogeni relativi alla fobia, ordinati dal meno al più spaventoso. Ad esempio, se una persona ha paura dei cani, la gerarchia potrebbe iniziare con la visione di una foto di un cane e finire con l’interazione diretta con un cane.

➡️3. **Esposizione graduale agli stimoli della gerarchia:** Il paziente viene gradualmente esposto agli stimoli ansiogeni partendo dal meno spaventoso, utilizzando le tecniche di rilassamento per mantenere la calma. Si passa al livello successivo della gerarchia solo quando il paziente riesce a gestire l’ansia associata al livello corrente.

✅L’obiettivo finale della desensibilizzazione sistematica è che il paziente impari a rispondere agli stimoli ansiogeni senza provare ansia eccessiva, sostituendo così la risposta fobica con una risposta di rilassamento o indifferenza.

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ANSIE E PAURE VANNO ACCOLTE E BACIATE

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“I miei demoni li ho nutriti con l’accettazione e l’ascolto. Li ho fatti sedere intorno a me e li ho chiamati per nome, solo allora hanno smesso di farmi paura e sono diventati alleati potenti.
Avevano il nome di mia madre, , del ricatto, dell’invisibilità, dell’inadeguatezza, del dolore della perdita, della ferita d’amore, della paura.
Finché li ho combattuti o ignorati hanno divorato la mia vita e le mie relazioni.
I demoni vanno abbracciati, in quel momento ti apriranno le porte della rinascita.
Il demone della paura ti parlerà di quanto ti sei allontanata dalla tua natura, ti parlerà delle passioni che hai messo a tacere, della tua voce che non ascolti più, di come sei rimasta incastrata in una vita che non è quella che desideri.
Il demone dell’invisibilitá ti racconterà del tuo bisogno di brillare, quello dell’inadeguatezza ti mostrerà i tuoi doni e il tuo potere personale.
Ognuno di loro avrà una storia da raccontarti, ascoltala. I demoni sono come i draghi, vanno baciati, non vanno uccisi.” Bride an Geal
Il brano riportato sintetizza un concetto essenziale per combattere le proprie ansie e paure: vanno accolte e baciate, non respinte ed uccise. Ansie e Paure possono diventare dei preziosi alleati per poter ritrovare la nostra autenticità e per ritrovare la rinascita perchè spesso insorgono quando abbiamo smarrito noi stessi.
Non aggiungo altro perche il brano riportato descrive, magistralmente, questa nuova visione dei nostri demoni interiori.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche o via Skype) tel.320-8573502 email:cavaliere@iltuopsicologo.it

RIFLESSIONI SULL’ANSIA E SUL PANICO

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Di seguito riporto una serie di Riflessioni sull’Ansia e sul Panico.

Provate ad individuare quali vi possono riguardare, direttamente o indirettamente, o provare delle risonanze personali.

L’ansia è un sottile rivolo di paura che si insinua nella mente. Se incoraggiata, scava un canale nel quale tutti gli altri pensieri vengono attirati.
(Robert Bloch)

L’atto della nascita è la prima esperienza d’ansia e quindi la fonte e il prototipo della sensazione d’ansia.
(Sigmund Freud)

La maggior parte di ciò che chiamiamo ‘personalità’ è determinato dalle scelte che abbiamo fatto per difenderci dall’ansia e dalla tristezza.
(Alain de Botton)

La paura del pericolo è diecimila volte più spaventosa del pericolo vero e proprio, quando si presenta di fatto davanti ai nostri occhi; e l’ansia è una tortura molto più grave da sopportare che non la sventura stessa per la quale stiamo in ansia.
(Daniel Defoe)

L’indecisione, l’ansietà sono per lo spirito e per l’anima quello che la tortura è per il corpo.
(Nicolas de Chamfort)

La nostra ansia non viene dal pensare al futuro, ma dal volerlo controllare.
(Khalil Gibran)

Ciò che è peggio nel peggio, è l’attesa del peggio.
(Daniel Pennac)

L’ansia – o il fanatismo del peggio.
(EM Cioran)

L’ansioso si aggrappa a tutto quel che può rafforzare, stimolare il suo malessere provvidenziale: volerlo guarirlo significa comprometterne l’equilibrio, dato che l’ansia è il fondamento della sua esistenza e della sua prosperità
(EM Cioran)

Tutto è; niente è. L’una e l’altra formula arrecano uguale serenità. L’ansioso, per sua disgrazia, rimane a mezza strada, tremebondo e perplesso, sempre alla mercé di una sfumatura, incapace di insediarsi nella sicurezza dell’essere o dell’assenza di essere.
(Emil Cioran)

Ansia. Una manifestazione fondamentale dell’essere nel mondo.
(Martin Heidegger)

L’ansia non è schizzinosa, si contenta di tutto, non c’è cosa che non le piaccia. Un pretesto qualsiasi, un minuscolo fatto di cronaca, lo spreme, lo vezzeggia, ne estrae un disagio mediocre ma sicuro, di cui si pasce. Si accontenta veramente di poco, tutto le va bene. Velleitaria, incompiuta, manca di classe: vorrebbe essere angoscia e non è che affanno.
(EM Cioran)

 

Supponete che i pensieri siano palloni: l’ansioso ci si ferirebbe lo stesso.
(Henri Michaux)

Ansietà e paura producono energia. Dove indirizziamo questa energia influenza in modo considerevole la qualità della nostra vita. Concentratevi sulla soluzione, non sul problema.
(Walter Anderson)

Se si riflette sull’esistenza umana, è molto più difficile spiegarsi come mai la maggior parte degli individui non provi l’ansia, che non invece perché mai a volte qualcuno la provi.
(Kurt Schneider)

Un uomo che teme di soffrire, soffre già di quello che teme.
(Michel de Montaigne)

Le persone che soffrono di problemi come il panico, di fatto, vanno in panico all’idea di andare in panico. È il fatto stesso di pensare al problema, ad alimentarlo. In altre parole, il problema più grosso non è il problema originario, ma il problema che si ha con quel problema. La chiave sta nello spingere le persone al punto in cui non gli importa più di avere quel problema.
(Richard Bandler e Owen Fitzpatrick)

Il panico è altamente contagioso, specialmente in situazioni dove nulla è noto e tutto è in divenire.
(Stephen King)

La paura è l’assassino della mente.
(Frank Herbert)

Solo l’8% delle nostre paure si realizza. Il 92% delle nostre paure sono sprecate. NIENTE PANICO.
(Mark Gorman)

Aveva una strana sensazione alla bocca dello stomaco, come quando si sta nuotando e si vuole mettere i piedi su qualcosa di solido, ma l’acqua è più profonda di quanto si pensi e non c’è niente là sotto.
(Julia Gregson)

Più legami abbiamo, più viviamo nel panico, le persone muoiono o ci lasciano, le cose si perdono, si rompono, vengono rubate e a un tratto ci troviamo completamente nudi. Nudi e disperati. Naturalmente siamo sempre stati nudi, ma abbiamo finto di non saperlo, di non vederlo.
(Susanna Tamaro)

Chi soffre di attacchi di panico in genere mette sullo sfondo della propria vita le energie ancestrali, primordiali, e naturalmente l’eros. Crede di esistere solo nei pensieri e il panico esplode come ribellione di forze erotiche negate.
(Raffaele Morelli)

Tutto ciò che è incerto è in balia delle congetture e dell’arbitrio di un animo terrorizzato. Perciò niente è così dannoso, così irrefrenabile come il panico; le altre forme di timore sono irrazionali, questa è dissennata.
(Lucio Anneo Seneca)

Dalla paura al panico la distanza è breve. Ma si tratta di un netto peggioramento poiché il dio Pan, da cui origina la parola panico, era cattivo, con il volto gaudente e sarcastico.
(Vittorino Andreoli)

La malattia grave inizia quando non si riesce più a trasformare la propria angoscia nella paura specifica di qualcosa o di qualcuno, ma posseduti dal panico non si è più in grado di difendersi dalla minaccia costante del vuoto e dell’annientamento.
(Anna Oliverio Ferraris)

Essere senza paura, privi di angosce, invulnerabili al panico, significa perdita dell’istinto, perdita di connessione con Pan.
(James Hillman)

La paura è un contagio. Osservava Alain che la maggior parte dei pericoli spaventano poco, se non li vediamo riflessi in un volto, e che quasi nessuno di noi resiste a un moto di terrore panico.
(Guido Ceronetti)

Il panico davanti a qualsiasi cosa, davanti al pieno come davanti al vuoto. Il panico originario…
(EM Cioran)

Capita a volte di sentirsi per un minuto felici. Non fatevi cogliere dal panico: è questione di un attimo, poi passa.
(Gesualdo Bufalino)

C’è un limite oltre cui nessuno riesce a restare sospeso nel vuoto senza farsi prendere dal panico.
(Andrea De Carlo)

 

La caratteristica del timor panico consiste nel fatto che esso non è chiaramente cosciente della sua ragion d’essere, e più che conoscerla la presuppone, facendo valere in mancanza di meglio come ragione del timore il timore stesso.
(Arthur Schopenhauer)

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella che danzi.
(Friedrich Nietzsche)

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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