CORRELAZIONE TRA TESTOSTERONE E DISTURBI PSICOLOGICI

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Il testosterone, un ormone steroideo predominante nei maschi ma presente anche nelle femmine, ha una correlazione significativa con vari disturbi psicologici. Ecco una panoramica delle principali relazioni osservate:

✅1. Depressione:
– Bassi livelli di testosterone sono stati associati a sintomi depressivi negli uomini. Diversi studi hanno evidenziato che uomini con ipogonadismo (bassa produzione di testosterone) tendono a manifestare maggiori sintomi depressivi rispetto a quelli con livelli normali.
– Terapia con testosterone: Alcuni uomini con depressione resistente al trattamento tradizionale hanno risposto positivamente alla terapia con testosterone, suggerendo un possibile ruolo di questo ormone nella regolazione dell’umore.

✅2. Ansia:
– Bassi livelli di testosterone possono essere correlati a un aumento dei sintomi ansiosi. Gli uomini con bassi livelli di testosterone hanno riferito un aumento dell’ansia e una minore qualità della vita.
– La relazione tra testosterone e ansia nelle donne è meno chiara e necessita di ulteriori ricerche.

✅3. Aggressività e Comportamento Antisociale:
– Alti livelli di testosterone sono stati associati a un aumento dell’aggressività e dei comportamenti antisociali in alcuni studi. Questo effetto può essere mediato da vari fattori sociali e psicologici.
– È importante notare che non tutti gli individui con alti livelli di testosterone mostrano comportamenti aggressivi, suggerendo che l’ambiente e le esperienze personali giocano un ruolo significativo.

✅4. Cognizione e Funzioni Cognitive:
– Il testosterone può influenzare la funzione cognitiva. Alcuni studi suggeriscono che livelli ottimali di testosterone sono associati a migliori performance cognitive, mentre livelli troppo bassi o troppo alti possono avere effetti negativi.

✅5. Disturbi dell’Umore nelle Donne:
– Nelle donne, livelli anormali di testosterone (sia troppo alti che troppo bassi) possono essere correlati a disturbi dell’umore. Ad esempio, sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), caratterizzata da alti livelli di testosterone, è spesso associata a sintomi depressivi e ansiosi.
– La terapia con testosterone nelle donne deve essere attentamente monitorata per evitare effetti avversi.

✅6. Stress:
– Il testosterone può modulare la risposta allo stress. Alcuni studi hanno mostrato che il testosterone può avere un effetto protettivo contro lo stress, mentre altri hanno indicato che alti livelli di testosterone possono aumentare la reattività allo stress.

➡️In sintesi, il testosterone ha una correlazione complessa con vari disturbi psicologici. Sia livelli troppo bassi che troppo alti di testosterone possono influenzare negativamente l’umore, l’ansia, l’aggressività e le funzioni cognitive. Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere pienamente questi meccanismi e per sviluppare interventi terapeutici appropriati.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

➡️Per info e contatti 3208573502 dotcavaliere@gmail.com

LE DIFFERENZE TRA RIMUGINIO OSSESSIVO E RUMINAZIONE OSSESSIVA

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Il rimuginio ossessivo e la ruminazione ossessiva sono termini spesso utilizzati nel contesto della salute mentale, specialmente in relazione ai disturbi d’ansia e ai disturbi ossessivo-compulsivi. Nonostante possano sembrare simili, esistono delle differenze chiave tra i due concetti.

✅1. Rimuginio ossessivo (worrying):
– Definizione: Il rimuginio ossessivo è caratterizzato da pensieri persistenti e ricorrenti che riguardano preoccupazioni future, spesso ipotetiche e catastrofiche. Questo tipo di pensiero è tipico dei disturbi d’ansia, come il disturbo d’ansia generalizzato (GAD).
– Caratteristiche: Le persone che rimuginano tendono a preoccuparsi costantemente di eventi futuri o potenziali problemi, spesso in modo esagerato e fuori proporzione rispetto alla realtà. Questi pensieri sono percepiti come difficilmente controllabili e causano ansia e stress.
– Esempio: Preoccuparsi in modo ossessivo di perdere il lavoro, anche se non ci sono indicazioni concrete che ciò possa accadere.

✅2. Ruminazione ossessiva (rumination):
– Definizione: La ruminazione ossessiva riguarda la ripetizione mentale di pensieri negativi, eventi passati o emozioni dolorose. È spesso associata alla depressione, ma può anche presentarsi nei disturbi ossessivo-compulsivi.
– Caratteristiche: Le persone che ruminano tendono a concentrarsi ossessivamente su eventi negativi passati o su sentimenti di fallimento e tristezza, rianalizzandoli costantemente senza arrivare a una soluzione. Questo ciclo di pensieri peggiora l’umore e contribuisce a mantenere o aggravare lo stato depressivo.
– Esempio: Rivivere continuamente un errore commesso in passato e sentirsi costantemente in colpa per esso.

✅Differenze principali:
– Focalizzazione temporale: Il rimuginio ossessivo si concentra su preoccupazioni future, mentre la ruminazione ossessiva è centrata su eventi passati.
– Contesto emotivo: Il rimuginio ossessivo è maggiormente associato all’ansia, mentre la ruminazione ossessiva è legata alla depressione.
– Tipo di pensiero: Il rimuginio ossessivo riguarda scenari ipotetici e possibili minacce future, la ruminazione ossessiva si concentra su eventi già accaduti e sulle emozioni negative associate.

✅Entrambi i processi mentali possono essere debilitanti e influire negativamente sulla qualità della vita, ma richiedono approcci terapeutici diversi per essere gestiti efficacemente.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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LA GESTIONE DELL’ ANSIA E/O DEGLI ATTACCHI DI PANICO IN UNA BAMBINA/O

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Gestire l’ansia e gli attacchi di panico in una bambina richiede un approccio delicato e comprensivo. Ecco alcuni suggerimenti utili:

➡️1. **Educazione e comprensione**: Spiega alla bambina cos’è l’ansia e perché potrebbe sentirsi in quel modo. Usare un linguaggio semplice e rassicurante può aiutare a normalizzare i suoi sentimenti.

➡️2. **Creare un ambiente sicuro e rassicurante**: Assicurati che la bambina si senta sicura a casa e nelle altre ambientazioni in cui trascorre il tempo. Un ambiente stabile e amorevole può ridurre i livelli di ansia.

➡️3. **Routine regolare**: Mantenere una routine giornaliera prevedibile può aiutare a ridurre l’ansia. Sapere cosa aspettarsi può dare un senso di controllo e sicurezza.

➡️4. **Tecniche di respirazione e rilassamento**: Insegnare tecniche di respirazione profonda e rilassamento può essere molto utile. La respirazione lenta e profonda può aiutare a calmare il sistema nervoso.

➡️5. **Incoraggiare l’espressione dei sentimenti**: Invita la bambina a parlare dei suoi sentimenti e delle sue paure. Ascolta senza giudicare e mostra comprensione e supporto.

➡️6. **Esercizio fisico**: L’attività fisica regolare può ridurre l’ansia e migliorare l’umore. Incoraggia giochi e attività fisiche che la bambina trova piacevoli.

➡️7. **Limitare l’esposizione ai fattori scatenanti**: Identifica e cerca di limitare l’esposizione a situazioni o stimoli che scatenano l’ansia. Può essere utile avere un piano per gestire queste situazioni.

➡️8. **Tecniche di distrazione**: Offri attività che possano distrarla dall’ansia, come il disegno, la lettura di una storia o il gioco.

➡️9. **Professionisti della salute mentale**: Se l’ansia e gli attacchi di panico sono frequenti e gravi, potrebbe essere utile consultare un professionista della salute mentale specializzato in bambini, come uno psicologo o un terapeuta.

➡️10. **Modellare comportamenti positivi**: Mostra come affronti tu stesso l’ansia o lo stress in modo sano. I bambini spesso imparano osservando gli adulti.

Ogni bambina è unica, quindi potrebbe essere necessario un approccio personalizzato. La chiave è rimanere pazienti e comprensivi, offrendo sostegno costante.

Dott.ssa Rosalia Cipollina Psicologa e Psicoterapeuta esperta in psicologia scolastica e dell’ età evolutiva. Studio professionale in Roma, Torre Annunziata e Vietri sul Mare 

➡️Per info e contatti 3203744077.                email cipollinar@iltuopsicologo.it

IL DISTURBO DEL CONTROLLO DEGLI IMPULSI: SINTOMI, CAUSE E TERAPIE

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Il disturbo del controllo degli impulsi è una categoria di disturbi psichiatrici caratterizzata dall’incapacità di resistere a un impulso, un desiderio o una tentazione che può essere dannosa per sé o per gli altri. Le persone con questi disturbi agiscono spesso in modo compulsivo e impulsivo, senza considerare le conseguenze delle loro azioni.

✅ Tipi di disturbi del controllo degli impulsi
Alcuni dei disturbi più comuni in questa categoria includono:
– **Cleptomania:** Il bisogno irresistibile di rubare oggetti, spesso senza bisogno o valore reale.
– **Piromania:** Il desiderio irresistibile di appiccare incendi.
– **Disturbo esplosivo intermittente:** Episodi di aggressività estrema e reazioni violente sproporzionate rispetto alla situazione.
– **Tricotillomania:** L’abitudine compulsiva di tirarsi i capelli.
– **Gioco d’azzardo patologico:** L’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo, nonostante le conseguenze negative.

✅ Sintomi
I sintomi variano a seconda del tipo specifico di disturbo, ma possono includere:
– **Cleptomania:** Sensazione di tensione prima del furto, piacere o sollievo durante il furto, sensi di colpa o rimorso successivi.
– **Piromania:** Fascinazione con il fuoco, tensione o eccitazione prima di appiccare un incendio, piacere o sollievo durante o dopo l’incendio.
– **Disturbo esplosivo intermittente:** Episodi di aggressività fisica o verbale, tensione o eccitazione prima dell’episodio, sensazione di sollievo durante l’esplosione, rimorso o imbarazzo successivi.
– **Tricotillomania:** Sensazione di tensione prima di tirarsi i capelli, piacere o sollievo durante l’atto, zone di capelli mancanti.
– **Gioco d’azzardo patologico:** Incapacità di controllare l’impulso di giocare, giocare con somme crescenti di denaro, mentire sul gioco, mettere a rischio relazioni o opportunità lavorative.

✅ Cause
Le cause dei disturbi del controllo degli impulsi non sono completamente comprese, ma si ritiene che siano una combinazione di fattori genetici, biologici, psicologici e ambientali:
– **Genetica:** Una predisposizione ereditaria può aumentare il rischio.
– **Biologia:** Squilibri nei neurotrasmettitori del cervello, come la dopamina e la serotonina, possono contribuire.
– **Psicologia:** Eventi stressanti, traumi infantili o altre esperienze traumatiche possono avere un ruolo.
– **Ambiente:** L’influenza di modelli comportamentali e l’esposizione a certe situazioni possono facilitare lo sviluppo di questi disturbi.

✅ Terapie
Il trattamento dei disturbi del controllo degli impulsi può includere una combinazione di terapie farmacologiche e psicoterapie:

– **Terapia farmacologica:**
– **Antidepressivi:** Gli SSRI e altri antidepressivi possono essere utili per alcuni pazienti.
– **Stabilizzatori dell’umore:** Possono essere prescritti per aiutare a controllare gli impulsi.
– **Antipsicotici:** In alcuni casi, questi farmaci possono essere utili.

– **Psicoterapia:**
– **Terapia cognitivo-comportamentale (CBT):** Aiuta i pazienti a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti impulsivi.
– **Terapia comportamentale dialettica (DBT):** È particolarmente utile per trattare comportamenti autolesionistici e impulsivi.
– **Terapia di gruppo:** Può fornire supporto e incoraggiamento da parte di persone con esperienze simili.

– **Stile di vita e supporto:**
– **Supporto sociale:** Famiglia, amici e gruppi di supporto possono essere fondamentali.
– **Educazione:** Informare il paziente e i suoi cari sui disturbi del controllo degli impulsi può aiutare a gestire la condizione.

✅Un approccio integrato e personalizzato è spesso necessario per trattare efficacemente i disturbi del controllo degli impulsi.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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LA DEPRESSIONE AGITATA O ANSIOSA : SINTOMI, CAUSE E TERAPIE

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La depressione agitata, nota anche come depressione ansiosa o depressione con agitazione psicomotoria, è una forma di depressione caratterizzata da una combinazione di sintomi depressivi e sintomi di agitazione e ansia. Questa condizione è particolarmente difficile da affrontare perché la persona non solo si sente profondamente depressa, ma è anche irrequieta e nervosa.

✅Sintomi
I sintomi della depressione agitata possono includere:
– Sentimenti persistenti di tristezza, disperazione o vuoto
– Irrequietezza fisica e incapacità di stare fermi
– Ansia intensa e preoccupazione costante
– Irritabilità e impazienza
– Movimenti fisici ripetitivi, come agitarsi, torcersi le mani, o camminare avanti e indietro
– Difficoltà di concentrazione e indecisione
– Pensieri di suicidio o autolesionismo
– Affaticamento e mancanza di energia, nonostante l’agitazione fisica

✅Cause
Le cause della depressione agitata non sono completamente comprese, ma si ritiene che siano una combinazione di fattori genetici, biologici, psicologici e ambientali:
– **Genetica:** Una predisposizione ereditaria alla depressione e ai disturbi d’ansia può aumentare il rischio.
– **Biologia:** Squilibri nei neurotrasmettitori del cervello, come la serotonina e la dopamina, possono contribuire.
– **Psicologia:** Eventi stressanti o traumatici possono scatenare o peggiorare la condizione.
– **Ambiente:** Fattori di stress cronico, come problemi finanziari, difficoltà relazionali o pressioni lavorative, possono giocare un ruolo significativo.

✅Terapie
Il trattamento della depressione agitata può includere una combinazione di terapie farmacologiche e psicoterapie:

– **Terapia farmacologica:**
– **Antidepressivi:** Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina (SNRI) e altri antidepressivi possono aiutare a ridurre i sintomi depressivi.
– **Ansiolitici:** I farmaci ansiolitici possono essere utilizzati per gestire i sintomi di ansia e agitazione.
– **Stabilizzatori dell’umore:** In alcuni casi, possono essere prescritti stabilizzatori dell’umore per aiutare a controllare l’agitazione.

– **Psicoterapia:**
– **Terapia cognitivo-comportamentale (CBT):** Aiuta a identificare e modificare i pensieri negativi e i comportamenti disfunzionali.
– **Terapia interpersonale (IPT):** Può essere utile per migliorare le relazioni e affrontare i problemi interpersonali.
– **Terapia comportamentale:** Tecniche di rilassamento e gestione dello stress possono essere insegnate per aiutare a ridurre l’agitazione.

– **Stile di vita:**
– **Esercizio fisico:** L’attività fisica regolare può aiutare a ridurre i sintomi di depressione e ansia.
– **Alimentazione equilibrata:** Una dieta sana può influenzare positivamente l’umore e i livelli di energia.
– **Tecniche di rilassamento:** La meditazione, lo yoga e la respirazione profonda possono aiutare a gestire l’ansia e l’agitazione.

✅Un approccio integrato, personalizzato per le esigenze specifiche del paziente, è spesso il più efficace per gestire la depressione agitata.

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LA TECNICA DELLA DESENSIBILIZZAZIONE SISTEMATICA

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La desensibilizzazione sistematica è una tecnica terapeutica utilizzata principalmente per trattare le fobie e altre forme di ansia. È stata sviluppata negli anni ’50 dallo psicologo Joseph Wolpe. La tecnica si basa sui principi del condizionamento classico e mira a ridurre gradualmente la risposta di ansia di una persona a un particolare stimolo fobico.

Il processo di desensibilizzazione sistematica generalmente comprende tre fasi principali:

➡️1. **Addestramento al rilassamento:** Il terapeuta insegna al paziente delle tecniche di rilassamento, come il rilassamento muscolare progressivo o la respirazione profonda. Questo è fondamentale perché il rilassamento serve a contrastare la risposta di ansia.

➡️2. **Costruzione di una gerarchia di paura:** Il paziente e il terapeuta creano una lista (gerarchia) degli stimoli ansiogeni relativi alla fobia, ordinati dal meno al più spaventoso. Ad esempio, se una persona ha paura dei cani, la gerarchia potrebbe iniziare con la visione di una foto di un cane e finire con l’interazione diretta con un cane.

➡️3. **Esposizione graduale agli stimoli della gerarchia:** Il paziente viene gradualmente esposto agli stimoli ansiogeni partendo dal meno spaventoso, utilizzando le tecniche di rilassamento per mantenere la calma. Si passa al livello successivo della gerarchia solo quando il paziente riesce a gestire l’ansia associata al livello corrente.

✅L’obiettivo finale della desensibilizzazione sistematica è che il paziente impari a rispondere agli stimoli ansiogeni senza provare ansia eccessiva, sostituendo così la risposta fobica con una risposta di rilassamento o indifferenza.

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ANSIE E PAURE VANNO ACCOLTE E BACIATE

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“I miei demoni li ho nutriti con l’accettazione e l’ascolto. Li ho fatti sedere intorno a me e li ho chiamati per nome, solo allora hanno smesso di farmi paura e sono diventati alleati potenti.
Avevano il nome di mia madre, , del ricatto, dell’invisibilità, dell’inadeguatezza, del dolore della perdita, della ferita d’amore, della paura.
Finché li ho combattuti o ignorati hanno divorato la mia vita e le mie relazioni.
I demoni vanno abbracciati, in quel momento ti apriranno le porte della rinascita.
Il demone della paura ti parlerà di quanto ti sei allontanata dalla tua natura, ti parlerà delle passioni che hai messo a tacere, della tua voce che non ascolti più, di come sei rimasta incastrata in una vita che non è quella che desideri.
Il demone dell’invisibilitá ti racconterà del tuo bisogno di brillare, quello dell’inadeguatezza ti mostrerà i tuoi doni e il tuo potere personale.
Ognuno di loro avrà una storia da raccontarti, ascoltala. I demoni sono come i draghi, vanno baciati, non vanno uccisi.” Bride an Geal
Il brano riportato sintetizza un concetto essenziale per combattere le proprie ansie e paure: vanno accolte e baciate, non respinte ed uccise. Ansie e Paure possono diventare dei preziosi alleati per poter ritrovare la nostra autenticità e per ritrovare la rinascita perchè spesso insorgono quando abbiamo smarrito noi stessi.
Non aggiungo altro perche il brano riportato descrive, magistralmente, questa nuova visione dei nostri demoni interiori.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche o via Skype) tel.320-8573502 email:cavaliere@iltuopsicologo.it

RIFLESSIONI SULL’ANSIA E SUL PANICO

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Di seguito riporto una serie di Riflessioni sull’Ansia e sul Panico.

Provate ad individuare quali vi possono riguardare, direttamente o indirettamente, o provare delle risonanze personali.

L’ansia è un sottile rivolo di paura che si insinua nella mente. Se incoraggiata, scava un canale nel quale tutti gli altri pensieri vengono attirati.
(Robert Bloch)

L’atto della nascita è la prima esperienza d’ansia e quindi la fonte e il prototipo della sensazione d’ansia.
(Sigmund Freud)

La maggior parte di ciò che chiamiamo ‘personalità’ è determinato dalle scelte che abbiamo fatto per difenderci dall’ansia e dalla tristezza.
(Alain de Botton)

La paura del pericolo è diecimila volte più spaventosa del pericolo vero e proprio, quando si presenta di fatto davanti ai nostri occhi; e l’ansia è una tortura molto più grave da sopportare che non la sventura stessa per la quale stiamo in ansia.
(Daniel Defoe)

L’indecisione, l’ansietà sono per lo spirito e per l’anima quello che la tortura è per il corpo.
(Nicolas de Chamfort)

La nostra ansia non viene dal pensare al futuro, ma dal volerlo controllare.
(Khalil Gibran)

Ciò che è peggio nel peggio, è l’attesa del peggio.
(Daniel Pennac)

L’ansia – o il fanatismo del peggio.
(EM Cioran)

L’ansioso si aggrappa a tutto quel che può rafforzare, stimolare il suo malessere provvidenziale: volerlo guarirlo significa comprometterne l’equilibrio, dato che l’ansia è il fondamento della sua esistenza e della sua prosperità
(EM Cioran)

Tutto è; niente è. L’una e l’altra formula arrecano uguale serenità. L’ansioso, per sua disgrazia, rimane a mezza strada, tremebondo e perplesso, sempre alla mercé di una sfumatura, incapace di insediarsi nella sicurezza dell’essere o dell’assenza di essere.
(Emil Cioran)

Ansia. Una manifestazione fondamentale dell’essere nel mondo.
(Martin Heidegger)

L’ansia non è schizzinosa, si contenta di tutto, non c’è cosa che non le piaccia. Un pretesto qualsiasi, un minuscolo fatto di cronaca, lo spreme, lo vezzeggia, ne estrae un disagio mediocre ma sicuro, di cui si pasce. Si accontenta veramente di poco, tutto le va bene. Velleitaria, incompiuta, manca di classe: vorrebbe essere angoscia e non è che affanno.
(EM Cioran)

 

Supponete che i pensieri siano palloni: l’ansioso ci si ferirebbe lo stesso.
(Henri Michaux)

Ansietà e paura producono energia. Dove indirizziamo questa energia influenza in modo considerevole la qualità della nostra vita. Concentratevi sulla soluzione, non sul problema.
(Walter Anderson)

Se si riflette sull’esistenza umana, è molto più difficile spiegarsi come mai la maggior parte degli individui non provi l’ansia, che non invece perché mai a volte qualcuno la provi.
(Kurt Schneider)

Un uomo che teme di soffrire, soffre già di quello che teme.
(Michel de Montaigne)

Le persone che soffrono di problemi come il panico, di fatto, vanno in panico all’idea di andare in panico. È il fatto stesso di pensare al problema, ad alimentarlo. In altre parole, il problema più grosso non è il problema originario, ma il problema che si ha con quel problema. La chiave sta nello spingere le persone al punto in cui non gli importa più di avere quel problema.
(Richard Bandler e Owen Fitzpatrick)

Il panico è altamente contagioso, specialmente in situazioni dove nulla è noto e tutto è in divenire.
(Stephen King)

La paura è l’assassino della mente.
(Frank Herbert)

Solo l’8% delle nostre paure si realizza. Il 92% delle nostre paure sono sprecate. NIENTE PANICO.
(Mark Gorman)

Aveva una strana sensazione alla bocca dello stomaco, come quando si sta nuotando e si vuole mettere i piedi su qualcosa di solido, ma l’acqua è più profonda di quanto si pensi e non c’è niente là sotto.
(Julia Gregson)

Più legami abbiamo, più viviamo nel panico, le persone muoiono o ci lasciano, le cose si perdono, si rompono, vengono rubate e a un tratto ci troviamo completamente nudi. Nudi e disperati. Naturalmente siamo sempre stati nudi, ma abbiamo finto di non saperlo, di non vederlo.
(Susanna Tamaro)

Chi soffre di attacchi di panico in genere mette sullo sfondo della propria vita le energie ancestrali, primordiali, e naturalmente l’eros. Crede di esistere solo nei pensieri e il panico esplode come ribellione di forze erotiche negate.
(Raffaele Morelli)

Tutto ciò che è incerto è in balia delle congetture e dell’arbitrio di un animo terrorizzato. Perciò niente è così dannoso, così irrefrenabile come il panico; le altre forme di timore sono irrazionali, questa è dissennata.
(Lucio Anneo Seneca)

Dalla paura al panico la distanza è breve. Ma si tratta di un netto peggioramento poiché il dio Pan, da cui origina la parola panico, era cattivo, con il volto gaudente e sarcastico.
(Vittorino Andreoli)

La malattia grave inizia quando non si riesce più a trasformare la propria angoscia nella paura specifica di qualcosa o di qualcuno, ma posseduti dal panico non si è più in grado di difendersi dalla minaccia costante del vuoto e dell’annientamento.
(Anna Oliverio Ferraris)

Essere senza paura, privi di angosce, invulnerabili al panico, significa perdita dell’istinto, perdita di connessione con Pan.
(James Hillman)

La paura è un contagio. Osservava Alain che la maggior parte dei pericoli spaventano poco, se non li vediamo riflessi in un volto, e che quasi nessuno di noi resiste a un moto di terrore panico.
(Guido Ceronetti)

Il panico davanti a qualsiasi cosa, davanti al pieno come davanti al vuoto. Il panico originario…
(EM Cioran)

Capita a volte di sentirsi per un minuto felici. Non fatevi cogliere dal panico: è questione di un attimo, poi passa.
(Gesualdo Bufalino)

C’è un limite oltre cui nessuno riesce a restare sospeso nel vuoto senza farsi prendere dal panico.
(Andrea De Carlo)

 

La caratteristica del timor panico consiste nel fatto che esso non è chiaramente cosciente della sua ragion d’essere, e più che conoscerla la presuppone, facendo valere in mancanza di meglio come ragione del timore il timore stesso.
(Arthur Schopenhauer)

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella che danzi.
(Friedrich Nietzsche)

Dott. Roberto Cavaliere

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GLI ALIMENTI INTEGRALI RIDUCONO L’ANSIA

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Una ricerca degli scienziati dell’APC Microbiome Institute dell’University College Cork, in Irlanda, ha scoperto che c’è una forte interazione fra i batteri presenti nell’organismo e le emozioni. La carenza di batteri “sani” e un eccesso di quelli “cattivi” potrebbe essere alla base di stati d’ansia e depressione. Per questo occorre puntare sui cibi probiotici che riattivano il metabolismo, aiutano a perdere peso e calmano l’ansia. Fra i migliori cibi probiotici troviamo i cerali integrali. Questi cibi sono ricchi di fibre e per questo migliorano il lavoro dell’intestino tenue e crasso e accelerano il metabolismo. Mangiare cibi integrali, quindi, aumenta la quantità di batteri buoni nell’intestino e calma anche l’ansia.

Gli alimenti integrali sono quelli prodotti con farina non raffinata. Il chicco del cereale è costituito da tre sezioni: la crusca esterna, ricca di fibre, il germe interno, ricco di micronutrienti, e l’endosperma, ricco di amidi. I cereali integrali comprendono tutte e tre le componenti del chicco. Il Ministero della salute raccomanda di consumare quotidianamente pane, pasta e riso integrali. Inserirli nella dieta è semplice. Basta sostituire alcune porzioni di alimenti raffinati come pane o pasta con la loro versione integrale. L’introduzione dei cereali integrali dovrebbe essere progressiva. Bisogna consentire all’organismo, infatti, di adattarsi al maggiore contenuto di fibre.

Il consiglio del nutrizionista è di puntare su un’alimentazione che favorisca una cor­retta rego­la­zione dell’umore, faciliti il sonno e prevenga gli stati di ansia. Per questo occorre assumere magne­sio con spinaci, semi di zucca, legumi, riso integrale. Vita­mina B6 con legumi, cereali integrali, frutta secca. Vita­mina D con salmone, tuorlo d’uovo, sardine. Esistono poi dei cibi capaci di esercitare effetti nega­tivi sul cer­vello e tra questi troviamo i carboidrati raffinati e gli zuccheri semplici la cui introduzione eccessiva può scompensare il metabolismo glucidico determinando conseguenti sbalzi di umore ed irritabilità. I nutrizionisti consigliano di non abusare di questi alimenti e di cercare di condurre una dieta il più possibile varia che rispetti il criterio della stagionalità e della naturalità dei cibi.

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L’AUTOTERAPIA DI SENECA CONTRO LE PAURE

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Di seguito riporto un lungo scritto di Seneca che potrebbe rappresentare una sorta di autoterapia contro le personali paure

Lettere a Lucilio – libro XIII – Lettera V
Della forza d’animo che deve distinguere il saggio.
Non bisogna inquietarsi dell’avvenire

1

So che hai molto coraggio; infatti, anche prima che temprassi il tuo spirito con insegnamenti salutari e utili per vincere le avversità della vita, eri già piuttosto soddisfatto del tuo atteggiamento di fronte alla sorte, ed ancor più lo sei ora dopo averla affrontata con decisione e aver provato le tue forze, nelle quali non si può mai confidare con sicurezza finché non si sono mostrate numerose difficoltà da ogni parte, e non si sono molto appressate. Così si sperimenta il coraggio vero, che non è soggiogato dall’arbitrio altrui: è la prova del fuoco.

2

Un atleta non può combattere con accanimento, se non è già livido per le percosse: chi ha visto il proprio sangue, chi ha sentito i propri denti scricchiolare sotto i pugni, chi è stato messo a terra e schiacciato dall’avversario e, umiliato, non si è perso d’animo, chi si è rialzato più fiero dopo ogni caduta, va a combattere con grandi speranze di vittoria.

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Quindi, per continuare con questo paragone, molte volte ormai hai subito l’assalto della sorte; tu, però, non ti sei arreso, ma sei balzato in piedi e hai resistito con maggiore risolutezza: il valore, quando è sfidato, si moltiplica. Tuttavia accetta, se credi, le armi di difesa che ti posso offrire.

4

Sono più le cose che ci spaventano, Lucilio mio, di quelle che ci minacciano effettivamente, e spesso soffriamo più per le nostre paure che per la realtà. Non ti parlo con il linguaggio degli Stoici, ma in tono più sommesso; noi, infatti, definiamo poco importanti e trascurabili tutte le avversità che ci strappano gemiti e lamenti. Tralasciamo queste parole gravi, ma, buon dio, vere: ti raccomando solo di non essere infelice prima del tempo, poiché le disgrazie che hai temuto imminenti, forse non arriveranno mai, ma di certo non sono ancora arrivate.

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Certe cose ci tormentano più del dovuto, certe prima del dovuto, certe assolutamente senza motivo; quindi, o accresciamo la nostra sofferenza o la anticipiamo o addirittura ce la creiamo. Rimandiamo per il momento il primo punto, poiché il problema è controverso e c’è una discussione in corso. Quei mali che io ho definito trascurabili, tu li giudicherai gravissimi; taluni ridono sotto i colpi di frusta, altri, invece, gemono per un pugno. Vedremo in seguito se quei mali hanno forza per se stessi o per la nostra debolezza.

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Se chi ti circonda vorrà persuaderti della tua infelicità, promettimi di badare non a quello che ascolti, ma a quello che provi e di decidere in base alla tua capacità di sopportare; chiedi a te stesso, che ti conosci meglio di chiunque altro: «Perché costoro mi compiangono? Perché stanno in ansia, perché hanno paura anche di toccarmi, quasi che le disgrazie fossero contagiose? È veramente un male o, più che di un male, si tratta di un qualcosa che può portare più che danno infamia?» Chiediti: «Forse mi cruccio e mi affliggo senza motivo e rendo un male qualcosa che non lo è?»

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«In che modo,» domandi, «posso comprendere se mi angustio a torto o a ragione?» Attieniti a questa regola per stabilirlo: o ci tormentiamo per il presente o per il futuro o per entrambi. Del presente è facile giudicare: se sei libero, sano e non subisci dolore per un’offesa, guarderemo al futuro: oggi non c’è motivo di preoccuparsi.

8

«Ma ci sarà». Innanzi tutto considera se ci sono sicuri indizi di un male imminente: per lo più, infatti, stiamo in ansia solo per sospetti e ci facciamo ingannare da quelle dicerie che riescono a determinare la sorte di una guerra e che, a maggior ragione, determinano la sorte degli individui. È così, Lucilio mio, crediamo facilmente alle supposizioni; non mettiamo alla prova l’attendibilità delle nostre paure e non ce le scrolliamo di dosso; ci agitiamo e voltiamo le spalle come soldati che abbandonano l’accampamento per il polverone sollevato da un gregge di pecore in fuga o come quelle persone che si lasciano spaventare dai racconti di cose senza fondamento e di cui non si conosce neppure l’autore.

9

Non so perché le paure infondate incutano più turbamento; quelle fondate hanno un loro limite: tutto ciò che è incerto è in balia delle congetture e dell’arbitrio di un animo intimorito. Perciò niente è così dannoso, così irrefrenabile come il panico; le altre forme di paura derivano dall’assenza di ragionamento, questa dall’assenza di senno.

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Perciò, esaminiamo attentamente la questione. È verosimile che in futuro ci accada qualche guaio, ma non è proprio sicuro. Quanti eventi inattesi sono avvenuti! E quanti fatti attesi non si sono mai verificati! E se anche capiteranno, a che giova andare incontro al dolore? Ti dorrai a sufficienza quando il male arriverà: nel frattempo augurati il meglio.

11

Che cosa ci guadagnerai? Tempo. Possono intervenire molti fattori per cui un pericolo vicino, o addirittura imminente, si ferma o cessa o piomba addosso a qualcun altro; spesso in un incendio si apre una via di fuga; qualcuno è uscito illeso da un crollo; a volte la spada è stata ritirata dal collo su cui pendeva; qualcuno è sopravvissuto al suo carnefice. Anche la sfortuna è mutevole. Forse sarà, forse non sarà, nel frattempo non è; tu spera sempre nel meglio.

12

Talora, benché non vi siano indizi manifesti che preannuncino qualche sventura, l’animo si crea mali immaginari: o travisa in peggio una parola ambigua o ingigantisce un’offesa ricevuta, e pensa non a quanto l’altro sia in collera, ma a quanto sia lecito a chi è in collera. Ma non c’è nessun motivo di vivere, nessun limite alle nostre sciagure, se si teme tutto ciò che può accadere. Qui giova essere saggi: respingi con forza d’animo la paura anche se giustificata; oppure, scaccia una debolezza con un’altra: tempera il timore con la speranza. Gli eventi temuti non accadono e quelli sperati deludono: è una verità più certa di tutte le nostre paure.

13

Soppesa, quindi, speranza e paura, e quando tutto sarà incerto, favorisci te stesso: credi a ciò che preferisci. Anche se il timore avrà più argomenti, scegli la speranza e metti fine alla tua angoscia; considera che la maggior parte degli uomini si arrovella e si agita, sebbene non vi siano mali presenti né certezza di mali futuri. Nessuno, infatti, resiste a se stesso quando ha cominciato ad essere inquieto e non riconduce i suoi timori alla realtà; nessuno dice: «Mente chi sostiene questo, mente: o se l’è inventato o crede a dicerie.» Ci lasciamo trasportare dal vento; paventiamo l’incerto come se fosse certo; non abbiamo il senso della misura, subito un dubbio si trasforma in timore.

14

Mi vergogno usare con te tale linguaggio e di confortarti con simili rimedi. Un altro dica pure: «Forse non capiterà,» tu di’: «E se anche capiterà? Vedremo chi dei due avrà la meglio; forse si risolverà a mio vantaggio e una morte come questa onorerà la mia vita.» La cicuta rese grande Socrate. Togli a Catone la spada che gli diede la libertà, gli toglierai una gran parte di gloria.

15

Ora ti sto facendo troppe esortazioni, mentre tu hai più bisogno di essere ammonito che esortato. Non ti spingo ad un comportamento diverso dalla tua natura: tu sei predisposto dalla nascita a ciò di cui parliamo; tanto più, dunque, accresci ed arricchisci il bene che c’è in te.

16

Posso ormai concludere questa lettera, se le imprimo il suo sigillo, se le affido, vale a dire, una bella massima da riferirti. «Tra gli altri mali, lo stolto ha anche questo: comincia sempre a vivere». Rifletti sul significato di questa frase, mio ottimo Lucilio, e comprenderai quanto sia vergognosa la leggerezza di quegli uomini che ogni giorno pongono nuove fondamenta alla loro vita, che nutrono speranze anche in punto di morte.

17

Osservali uno per uno: vedrai vecchi che hanno mire ambiziose e che si danno ai viaggi, agli affari. Niente è più sconcio di un vecchio che voglia ricominciare a vivere. Non aggiungerei il nome dell’autore di questa frase, se non fosse troppo poco conosciuta: non è tra quelle più famose di Epicuro, che io mi sono permesso di lodare e di fare mie. Stammi bene.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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