AMORE MATERNO

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Di seguito riporto un brano, significativo di che cosa vuol dire “Amore Materno”, tratto dal libro “L’arte di amare” di Erich Fromm. Lascio a voi le riflessioni sul brano stesso.

 

“L’amore materno …è un’affermazione incondizionata della vita del bambino e dei suoi bisogni. Ma è necessario fare un’importante aggiunta a questa definizione. L’affermazione della vita del bambino ha due aspetti; uno è rappresentato dalle cure necessarie alla preservazione della vita e alla crescita del bambino. L’altro aspetto va oltre la pura e semplice conservazione: è l’attitudine che instilla nel bambino un amore per la vita, che gli dà questa sensazione: è bello essere vivi, è bello stare su questa terra! Questi due aspetti dell’amore materno sono espressi in modo molto semplice nella storia biblica della creazione. Dio crea il mondo e l’uomo. Ciò corrisponde alla semplice affermazione della esistenza. Ma Dio va oltre. Ogni giorno dopo che la natura, o l’uomo, sono stati creati, Dio dice: “È bello.” L’amore materno, in questo secondo giardino fa sentire al bambino che è bello essere nato; instilla nel bambino l’amore per la vita e non solo il desiderio di restare vivo. La stessa idea può essere applicata ad un altro simbolismo biblico. La terra promessa (terra è sempre simbolo di madre) è descritta come “traboccante di latte e di miele”. Il latte è il simbolo del primo aspetto dell’amore, quello per le cure e l’affermazione; il miele simboleggia la dolcezza della vita, l’amore per essa, e la felicità di sentirsi vivi. La maggior parte delle madri è capace di dare “latte”, ma solo una minoranza di dare anche “miele”. Per poter dare latte una madre non deve soltanto essere una “brava mamma”, ma una donna felice, e non tutte ci riescono. L’amore della madre per la vita è contagioso, così come lo è la sua ansietà; ambedue gli stati d’animo hanno un effetto profondo sulla personalità del bambino; si distinguono subito tra i bambini – e gli adulti – coloro che ricevono soltanto “latte” e coloro che ricevono “latte e miele”.

In contrasto con l’amore fraterno e con l’amore erotico, che sono amori sullo stesso piano, i rapporti della madre col bambino sono, per la loro stessa natura, su un piano diverso, in cui uno ha bisogno di aiuto, e l’altro lo dà. È per questo carattere altruistico che l’amore materno è stato considerato la più alta forma d’amore e il più sacro dei vincoli affettivi. Tuttavia la vera conquista dell’amore materno non sta solo nell’amore della madre per il neonato, ma nel suo amore per la creatura che cresce. In realtà, la grande maggioranza delle madri sono madri amorose finché il bambino è piccolo e completamente legato a loro. Quasi tutte le donne desiderano avere figli, sono felici coi loro piccoli e sono premurose con loro. E questo ad onta del fatto che non ” ottengono ” niente in cambio, tranne un sorriso o l’espressione soddisfatta nel viso del bambino. Sembra che questa forma d’amore sia radicata sia negli animali che nella razza umana. Ma, qualunque sia il peso di questo fattore istintivo, nell’amore materno hanno molta importanza alcuni fattori psicologici. Uno di questi è l’elemento narcisistico. Finché il neonato continua a far parte della madre, il suo amore e il suo attaccamento possono essere una soddisfazione al suo narcisismo. Un altro elemento può essere costituito dal bisogno di possesso della madre. Il bambino, essendo debole e completamente soggetto alla sua volontà, è un oggetto naturale di soddisfazione per una donna autoritaria e tirannica.…Ma il bambino deve crescere. Deve emergere dal grembo materno; diventare un essere completamente indipendente. La vera essenza dell’amore materno è di curare la crescita del bambino, e ciò significa volere che il bambino si separi da lei. Qui sta la differenza con l’amore erotico. Nell’amore erotico, due persone distinte diventano una sola. Nell’amore materno, due persone che erano una sola, si scindono. La madre deve non solo tollerare, ma desiderare e sopportare la separazione del figlio. 16 solo a questo stadio che l’amore materno diventa un compito così difficile da richiedere altruismo, capacità di dare tutto senza chiedere niente e di non desiderare niente altro che la felicità dell’essere amato. È anche a questo stadio che molte madri falliscono nel loro compito. La narcisista, l’autoritaria, la tirannica può riuscire ad essere una madre “amorosa ” finché il bambino è piccolo. Solo la donna veramente ” amante “, colei che é più felice di dare che di ricevere, può essere una madre amorosa durante il processo di separazione del bambino.L’amore materno per il bambino che cresce, amore fine a se stesso, è forse la forma d’amore più difficile a raggiungersi, ed è anche la più ingannevole, a causa della facilità con cui una madre ama la propria creatura. Ma proprio a causa di questa difficoltà, una donna può essere una madre veramente amorosa solo se può amare; se è capace di amare H proprio marito, altri bambini, il prossimo, tutti gli essere umani. La donna che è incapace di amare in questo modo, può essere una madre affettuosa finché il bambino è piccolo, ma non può essere una madre amorosa. La condizione per esserlo è la volontà di affrontare la separazione, e, anche dopo la separazione, la capacità di continuare a amare.”

Sempre tratto dallo stesso libro questo brano sulla concezione dell’ “altruismo materno”

“La natura dell’altruismo si manifesta in modo particolare nell’effetto che la madre ” altruista ” ha sui propri figli. È convinta che il suo altruismo insegnerà ai figli a provare che cosa significhi essere amati, e ad apprendere, a loro volta, che cosa significhi amare. L’effetto del suo altruismo, tuttavia, non corrisponde mai alle sue aspettative. I bambini non mostrano la felicità delle persone convinte di essere amate; sono tesi, timorosi del giudizio materno, e ansiosi di appagare le sue speranze. Di solito, sono colpiti dall’ostilità repressa della madre verso la vita, ostilità che essi sentono oscuramente, restandone spesso influenzati. Nell’insieme, l’effetto della madre “altruista” non è troppo diverso da quello della madre egoista anzi, spesso è peggiore, perché l’altruismo della madre impedisce ai figli di criticarla. Si sentono nell’obbligo di non deluderla; imparano, sotto la maschera della virtù, il disprezzo per la vita. Chiunque abbia possibilità di studiare l’effetto di una madre dotata di genuino amore per se stessa, può vedere che non c’è niente di più utile che dare a un bambino l’esperienza di ciò che è amore, gioia, felicità, che solo può ricevere il bambino amato da una madre che ama se stessa.”

Dott. Rosalia Cipollina

L’OSSESSIONE PER IL CORPO E’ PRESENTE DA BAMBINA

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Secondo una ricerca condotta da GirlGuiding UK, una ragazza su tre dai sette ai 10 anni si sente giudicata in base al proprio aspetto fisico e sente il bisogno di dover apparire perfetta.
Lo studio annuale promosso dall’organizzazione benefica inglese rivela solo il 61% delle intervistate tra i 7 e i 21 anni si dichiara felice del proprio corpo e di come appare. Nel 2011, erano di più: il 73%. Più di un terzo delle ragazze nella fascia d’età presa in analisi concorda che le donne vengono valutate più per l’apparenza che per le loro capacità e competenze, e il 36% dichiara di essere spinta a considerare il loro aspetto come la caratteristica più importante. Loro, di questo non sono affatto felici: sempre secondo lo studio, le giovani intervistate hanno risposto che la loro vita migliorerebbe di molto se le persone smettessero di giudicare le donne in base all’aspetto fisico.
Non stiamo parlando di adulte, ma di bambine – perché di questo si tratta – dai sette ai 10 anni, che vanno ancora alle scuole elementari, e dovrebbero pensare a giocare, ai compiti e al loro sport preferito. Crescere con l’ossessione dell’apparenza e dell’accettazione altrui, non solo toglie alle ragazzine la serenità di cui hanno bisogno, ma è anche estremamente dannoso per le conseguenze: può portare a problemi di depressione, insicurezza, ansia e disturbi alimentari. Perché lo stress di essere sempre in ordine e apprezzate è strettamente correlato al non sentirsi abbastanza per tutto il resto. Sono brillante, competente nel mio lavoro, responsabile, socievole. Ma non abbastanza bella, abbastanza longilinea, abbastanza formosa, abbastanza glamour. Mai. Il messaggio dannoso è che le donne, fin da piccole, debbano sempre dimostrare di essere di più. Rispetto agli uomini, anche. Il problema riguarda entrambi i sessi, certo, ma non in termini paragonabili.
Le immagini delle pubblicità, dei film e dei social network bombardano quotidianamente i più piccoli con standard irreali. Ideali che andrebbero ridimensionati e disincentivati in famiglia – per esempio evitando alle bambine concorsi di bellezza o simili e lasciandole fare le bambine appunto – e a scuola, educando alla non-discriminazione in base alle differenze e alle apparenze. GirlGuiding dopo la ricerca ha iniziato a farlo e ha lanciato una sfida per il mese di ottobre: invita tutti a complimentarsi con le ragazze dicendole quanto siano grandiose senza fare alcun riferimento al loro aspetto fisico.

Dottoressa Rosalia Cipollina

(Psicologa e Psicoterapeuta specializzata in Psicologia Scolastica e dell’età evolutiva)

riceve in studio a Roma, Napoli e Salerno ed effettua consulenze telefoniche e via Skype a pagamento per chi è impossibilitato a recarsi in studio.
Per prenotare una consulenza scrivere a cipollinar@iltuopsicologo.it o chiamare il 320 3744077

ALGORITMO PER PREVENIRE LA DIPENDENZA DA ALCOL E DROGA TRA I GIOVANI

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Scoperto l’algoritmo per prevenire la dipendenza da alcol e droga tra i giovani.

Si tratta del programma scolastico Preventure, elaborato dalla Professoressa canadese Patricia Conrod sulla base di una sofisticata associazione tra attitudini comportamentali e rischio addiction. Il metodo si basa su due step fondamentali. Il primo. La somministrazione di specifici test all’interno degli istituti superiori per identificare gli studenti più inclini al vizio in base a quattro profili-tipo: impulsivo, ansiosissimo, super pessimista e adrenalico. Il secondo consiste nell’assegnare ogni gruppo a un team di psicologi e docenti che elaboreranno per loro un percorso di prevenzione ad hoc. Una scuola di pensiero che sta riscuotendo successo in tutto il mondo, dal Canada all’Europa, come dimostrato dagli esperimenti portati a termine.

Dottoressa Rosalia Cipollina

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DOTT.SSA ROSALIA CIPOLLINA ESPERTA IN PSICOLOGIA SCOLASTICA E DELLO SVILUPPO

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La Dottoressa Rosalia Cipollina (Psicologa e Psicoterapeuta specializzata in Psicologia Scolastica e dell’età evolutiva) riceve in studio a Roma, Napoli e Salerno ed effettua consulenze telefoniche e via Skype a pagamento per chi è impossibilitato a recarsi in studio.
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BREVE CURRICULUM PROFESSIONALE

Laurea in Psicologia presso Università degli Studi di Roma “La Sapienza” conseguita nel 1988

Specializzazione in Psicoterapia relazionale e familiare presso I.S.P.P.R.E.F. di Napoli

Docente di ruolo scuola elementare fino al 2010 e responsabile Sportello Ascolto Psicologico scuola elementare e materna

Attualmente docente di ruolo presso Liceo Scientifico Statale “Pitagora” di Torre Annunziata

Responsabile Sportello Ascolto Psicologico presso Liceo Scientifico Statale

Responsabile P.O.N. e progetti vari in ambito scolastico

Articoli ed interviste per periodici nazionali quali Repubblica, Gioia ecc..

responsabile pagina fb https://www.facebook.com/lapsicologiascolastica/?fref=ts

50 RIFLESSIONI SULL’ADOLESCENZA

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A diciassette anni, le crisi più piccole hanno assunto proporzioni enormi; i pensieri di qualcun altro potrebbero attecchire nel terriccio della tua mente; avere qualcuno che ti accetta diventa vitale come l’ossigeno. (Jodi Picoult)
A mano a mano che invecchia, l’uomo intelligente deve simulare la sicurezza dogmatica dell’adulto. Per proteggere l’adolescente che continua a vivere in lui. (Nicolás Gómez Dávila)
A quattordici anni non hai bisogno di una malattia o della morte per la tragedia. (Jessamyn West)
Adolescente (s.m.). Dicesi di chi sta lentamente guarendo dall’infanzia. (Ambrose Bierce)
Adolescenza: la più delicata delle transizioni. (Victor Hugo)
Amo gli adolescenti perché tutto quello che fanno lo fanno per la prima volta. (Jim Morrison)
Che stagione, l’adolescenza. Senti di poter esser tutto e ancora non sei nulla e proprio questa è la ragione della tua onnipotenza mentale. Non hai confini, l’immaginazione può spaziare ovunque. (Eugenio Scalfari)
Ci sono adolescenze che si innescano a novanta anni. (Alda Merini)
Dobbiamo prepararci a pensare e a combattere l’intera adolescenza come un gruppo criminale, l’intera giovinezza come un’associazione a delinquere. (Antonio Scurati)
Durante l’adolescenza ossia nel crescere, l’uomo ha bisogno di molto nutrimento; per l’adulto e specialmente pel vecchio la moderazione nel cibo è indispensabile virtù per prolungare la vita. (Pellegrino Artusi)
Gli adolescenti si lamentano che non c’è niente da fare, poi stanno fuori tutta la notte a farlo. (Bob Phillips)
I due grandi problemi dell’adolescenza sono: trovarsi un posto nella società e, allo stesso tempo, trovare se stessi. (Bruno Bettelheim)
I giovani tendono a ignorare le tradizioni dei loro padri. La ribellione adolescenziale è stata responsabile dei più assurdi costumi. Più in certo modo è ridicolo, più gli adolescenti si aggrappano ad esso. (David Eddings)
Il giorno in cui il bambino si rende conto che tutti gli adulti sono imperfetti, diventa un adolescente; il giorno in cui li perdona, diventa un adulto; il giorno che perdona se stesso, diventa un saggio. (Alden Albert Nowlan)
Il tempo che ci metti a capire un quattordicenne, questo ha quindici anni. (Robert Brault)
In fin dei conti, gli adolescenti credono di diventare adulti scimmiottando adulti rimasti bambini che fuggono davanti alla vita. (Muriel Barbery)
J. D. Salinger… John Knowles… perfino James Kirkwood e quel tizio… Don Bredes, hanno distrutto il significato della parola adolescenza. Se hai sedici anni non puoi più parlare decentemente dei problemi e delle pene dell’adolescenza. Ne parli con la stessa finezza con cui glielo metteresti in culo a Ron Howard con uno spiedo. (Stephen King)
L’adolescente avverte assai nitidamente l’esigenza di giustificazione e di sistemazione delle proprie conoscenze. (Giuseppe Petrocchi)
L’adolescente avverte assai nitidamente l’esigenza di giustificazione e di sistemazione delle proprie conoscenze. (Giuseppe Petrocchi)
L’adolescente non vuole essere capito, ed è per questo che si lamenta tutto il tempo di essere frainteso. (Stephen Fry)
L’adolescente, e il suo desiderio di essere contemporaneamente come tutti gli altri e come nessun altro. (Jacques Drillon)
L’adolescenza deve essere domata con la ragione, non con la forza. (Publilio Siro)
L’adolescenza è anteriore alla solidificazione assoluta: ecco perché, accanto alle fanciulle, sentiamo quella freschezza che dà lo spettacolo delle forme che mutano senza posa, in una opposizione instabile che fa pensare a quella perpetua creazione degli elementi primordiali della natura che contempliamo davanti al mare. (Marcel Proust)
L’adolescenza è il periodo in cui il bambino diventa uomo, cioè un membro della società. (Maria Montessori)
L’adolescenza è l’epoca in cui l’esperienza la si conquista a morsi. (Jack London)
L’adolescenza è la stessa tragedia si svolge di nuovo e poi di nuovo. Le uniche cose che cambiano sono i oggetti di scena. (Lindsey Leavitt)
L’adolescenza è quell’età in cui i ragazzi non sanno se continuare a picchiare le ragazze o cominciare a baciarle. (Gene Wilder)
L’adolescenza è un periodo di grandi ideali, forse confusi ma comunque forti e sinceri, un periodo in cui l’essere umano tenta di penetrare in quella fortezza che è il mondo degli adulti e per questo s’impegna a compiere imprese ben più ardue di quanto si immagini. È per questo che spesso gli adolescenti si preoccupano delle sorti del mondo, si occupano di ecologia, fanno volontariato, partecipano a manifestazioni politiche più di quanto possa mai fare un adulto. (Melissa P.)
L’adolescenza mi illuse, la gioventù mi traviò, ma la vecchiaia mi ha corretto e con l’esperienza mi ha messo bene in testa che era vero quel che avevo letto tanto tempo prima; che i godimenti dell’adolescenza sono vanità. (Petrarca)
L’aiutare a riflettere sulla vita rientra nella missione della Chiesa, che gode nel vedere gli adolescenti sbocciare come fiori al sole, primizia del frutto abbondante che verrà. (Madre Teresa di Calcutta)
La parola «teenager» era stata inventata da poco, e non gli passò mai per la testa che quella dolorosa, dolcissima sensazione di lontananza dal resto del mondo potesse provarla come lui anche qualcun altro. (Ian McEwan)
Le adolescenze troppo caste fanno le vecchiaie dissolute. (André Gide)
Le quattro fasi dell’uomo sono infanzia, fanciullezza, adolescenza e obsolescenza. (Art Linkletter)
Madre Natura è provvidenziale. Ti concede dodici anni per imparare ad amare i tuoi bambini prima di farli diventare adolescenti. (William Galvin)
Nell’arco della vita puoi incontrare un sacco di persone e di qualcuna diventare veramente amico. Ma chi ha passato con te il periodo dell’adolescenza conserva un posto speciale. Forse più ancora dei compagni dell’infanzia. (Fabio Volo)
Nell’adolescenza devi acquistare quel che in vecchiaia ti può giovare. (Proverbio)
Nell’adolescenza si fa gran conto del giudizio altrui. Rossore sulle guance dei figli davanti alle intemperanze in pubblico del padre o della madre. (Francesco Burdin)
Nessuno si sofferma sul periodo di mezzo della vita, quello in cui il bruco lotta per diventare farfalla. Ci si ricorda sempre e solo dello strisciare sulla terra o dello spiccare il volo…L’adolescenza sembra essere un periodo fantasma, occupato solo da un ingombrante soggetto: l’attesa. Eppure è il periodo che più lascia tracce nella nostra personalità. (Anton Valigt)
Neve e adolescenza sono gli unici problemi che scompaiono se li ignoriamo abbastanza a lungo. (Earl Wilson)
Non c’è bisogno di soffrire per essere un poeta; l’adolescenza è una sofferenza bastante per chiunque. (John Ciardi)
Penso che a una certa età, diciamo intorno ai quindici o sedici anni, la poesia è come la masturbazione. Ma più tardi nella vita i buoni poeti bruciano le loro prime poesie, e i cattivi poeti le pubblicano. Per fortuna ho rinunciato piuttosto rapidamente. (Umberto Eco)
Per un momento terribile della sua vita un adolescente inganna se stesso; egli crede di poter ingannare il mondo. Egli crede di essere invulnerabile. (John Irving)
Più tardi si vedono le cose in modo più pratico, pienamente conforme a quello del resto della società, ma l’adolescenza è il solo tempo in cui si sia imparato qualcosa. (Marcel Proust)
Poi, con il tempo, la ferita dell’adolescenza si era rimarginata. I lembi di pelle si erano avvicinati, con movimenti impercettibili ma continui. A ogni nuova abrasione la crosta cedeva, ma poi ostinatamente tornava a formarsi, più scura e spessa. Infine un nuovo strato di pelle, liscio ed elastico, era andato a sostituire quello mancante. Da rossa, la cicatrice era diventata bianca e aveva finito per confondersi con tutte le altre. (Paolo Giordano)
Quando ero un ragazzo di quattordici anni, mio padre era così ignorante che non riuscivo a sopportare di avere un vecchio intorno. Quando ho avuto ventuno anni sono rimasto stupito di quante cose quell’uomo avesse imparato in soli sette anni! (Mark Twain)
Quando hai diciassette anni non fai veramente sul serio. (Jean Nicolas Arthur Rimbaud)
Quella fase precaria dell’esistenza che è l’adolescenza, dove l’identità appena abbozzata non si gioca come nell’adulto tra ciò che si è e la paura di perdere ciò che si è, ma nel divario ben più drammatico tra il non sapere chi si è e la paura di non riuscire a essere ciò che si sogna. (Umberto Galimberti)
Ricordati che sei all’ultimo stadio della tua vita di adolescente quando ti rende felice il solo sapere che il telefono squilla per te. (Fran Lebowitz)
Ricorderai l’adolescenza come il periodo dalle emozioni più intense e dalle esperienze più vere. Un adolescente si butta con ogni cellula del suo corpo in quel che fa, se non altro perché è la prima volta. (Stephen Littleword)
Una certa conflittualità con l’adolescente, specie in alcune problematiche esistenziali, può, risultare inevitabile: il problema vero, perciò, non è quello di evitarla a qualunque prezzo. (Giuseppe Petrocchi)
Vorrei che non esistesse quell’età tra i sedici anni e i ventitré o che la gioventù dormisse per tutto quell’intervallo; perché non c’è nient’altro in mezzo se non ingravidare le ragazze, offendere gli anziani, rubare e azzuffarsi. (William Shakespeare)

Dottoressa Rosalia Cipollina

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ALIMENTAZIONE DEI BAMBINI E LORO ESPERIENZE SOCIALI

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Una ricerca ha evidenziato che i bambini, quando sono a tavola, fanno molto di più dell’apparente giocare con il biberon o con gli oggetti che trovano a portata di mano.

Gli autori hanno osservato che i bambini di 1 anno possiedono aspettative sulle persone che equivalgono a quelle che possiedono per il cibo, a meno che queste persone appartengano a diversi gruppi sociali o culturali (ad es. parlare una lingua differente). Come ha dichiarato Kinzler, una co-autrice dello studio, lo studio sottolinea quanto le nostre scelte alimentari siano strettamente collegate al nostro pensiero sociale.

Nei primi anni di vita i bambini sono sensibili ai gruppi culturali. Quando i bambini vedono qualcuno mangiare, non stanno solo imparando a conoscere il cibo, ma imparano anche a conoscere chi mangia cosa con chi. Questo perché la capacità di formulare attribuzioni sulle persone come “uguale o diversa”, e “noi o loro” compare molto precocemente

ha dichiarato Kinzler.

Kinzler, Liberman, Woodward e Sullivan, hanno impostato una serie di studi in cui hanno mostrato a più di 200 bambini dell’età di 1 anno una serie di video raffiguranti persone che esprimevano pareri di simpatia o antipatia sugli alimenti. Quando i bambini vedevano due persone che parlavano la stessa lingua o che agivano come se fossero amici, i bambini si aspettavano che ai due protagonisti piacessero gli stessi cibi. Quando invece vedevano due persone che parlavano lingue diverse o che agivano come se fossero nemici, i bambini si aspettavano che ai due protagonisti piacessero cibi differenti.

Gli studi hanno approfittato di un fatto ben noto in psicologia dello sviluppo: i bambini prestano maggior attenzione ad azioni nuove o a cose che si discostano dalle loro aspettative generali del mondo.

Lo studio inoltre ha evidenziato che i bambini hanno un pensiero leggermente diverso quando si tratta di alimenti che li possono danneggiare. Quando i bambini vedevano una persona disgustata dal mangiare un determinato cibo, si aspettavano che anche la seconda persona sarebbe stata disgustata da quel cibo, anche nel caso in cui la seconda persona faceva parte di un gruppo sociale diverso. Ciò suggerisce che i bambini potrebbero essere particolarmente vigili relativamente alle informazioni sociali che potrebbero segnalare pericolo.

I ricercatori hanno inoltre scoperto che vi sono discrepanze tra i vari bambini relativamente a ciò che essi identificano come differenze culturali significative. Mentre per i bambini monolingue persone che parlano lingue diverse mangiano cibi differenti, per i bambini bilingue le persone che parlano lingue diverse potrebbero mangiare gli stessi cibi. Kinzler ha ipotizzato che questo avvenga in quanto i bambini bilingue potrebbero aver sperimentato una situazione simile in casa, dove sono presenti persone che parlano lingue diverse riunite intorno allo stesso tavolo.

Conclusioni

Pertanto è importante che i genitori tengano in considerazione il fatto che quando mangiano tutti insieme, i loro bambini li stanno osservando. Alimentare il proprio bambino con la dieta perfetta, mentre allo stesso tavolo genitori e amici si nutrono con del cibo spazzatura è piuttosto inutile, in quanto in quel momento il bambino sta imparando qualcosa sul cibo e sulle esperienze sociali delle persone che lo mangiano.
Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/2016/09/alimentazione-esperienze-sociali-infanzia/ 

Dottoressa Rosalia Cipollina

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I TRAUMI INFANTILI CI FANNO INVECCHIARE PRIMA

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I traumi infantili ci fanno invecchiare prima secondo un nuovo studio condotto dai membri della University of British Columbia di Vancouver, in Canada. Secondo lo studio, gli adulti che hanno affrontato spesso episodi molto stressanti nella propria infanzia, potrebbero avere dei telomeri (ovvero dei “cappucci” che proteggono i cromosomi, e impediscono al Dna di danneggiarsi, e sono considerati come una spia dell’invecchiamento) più corti, condizione che potrebbe aumentare il rischio di sviluppare malattie e di morte precoce. Lo studio non ha però dimostrato che lo stress vissuto durante l’infanzia rappresenta la causa dei telomeri più corti, ma ha solo dimostrato l’esistenza di un’associazione tra i due fattori.

Per esaminare la questione, gli esperti hanno analizzato dei campioni di DNA della saliva di 4.598 persone over 50.

Ai partecipanti è stato chiesto se e quanti eventi particolarmente stressanti avessero vissuto nella loro vita, sia da bambini che da adulti, ed i ricercatori hanno constatato che le persone che hanno vissuto diversi traumi nel corso della vita (in particolar modo coloro che hanno vissuto esperienze traumatiche o molto stressanti durante l’infanzia) avrebbero presentato un aumento del rischio di avere telomeri più corti, e potrebbero dunque andare incontro a un più rapido invecchiamento cellulare in età adulta.

Dottoressa Rosalia Cipollina

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