EIACULAZIONE PRECOCE

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Moltissimi uomini sono preoccupati perché pensano di soffrire di eiaculazione precoce. Una volta entrati in vagina infatti la loro erezione dura ancora una manciata di secondi, qualche minuto al massimo e poi finisce tutto… In realtà l’uomo che riesce a durare per ore si vede solo al cinema: diversi studi infatti mostrano come quattro uomini su dieci dichiarino di aver avuto questo problema in qualche età della vita, il che, a loro giudizio, ha inciso fortemente sia sull’autostima che sulla qualità del loro rapporto con la partner. Si può parlare di eiaculazione precoce quando vi sia persistente e ricorrente eiaculazione con minima stimolazione sessuale, prima o subito dopo la penetrazione e comunque prima che l’interessato lo desideri. La valutazione della ‘giusta’ durata dell’erezione è personale: per un uomo possono bastare due minuti dopo la penetrazione, per un altro 5 o 10, mentre un altro potrebbe desiderare che duri ore. Il problema tuttavia non va ricercato nella durata in sé, quanto nel livello di soddisfazione sessuale che si prova dopo il rapporto, sia a livello personale, sia per quanto riguarda la partner.

CAUSE
(1) Precedenti esperienze che condizionano la performance. Masturbazioni rapide, per paura di essere scoperti, o rapporti occasionali e veloci con prostitute.

(2) Nuova partner. Questa situazione crea un’ansia da prestazione che poi condiziona la performance e determina un circolo vizioso, dal quale è poi difficile uscire.

(3) Incapacità di rendersi conto dell’approssimarsi del momento eiaculatorio per cercare di controllarlo.
(4) Eccitazione sessuale, che influisce sulla qualità della performance sia quando è scarsa, sia quando è troppo elevata.

(5) Inesperienza. Generalmente l’eiaculazione precoce riguarda le prime esperienze sessuali ed è dunque dovuta, fra l’altro, ad uno stato ansioso. La maggior parte degli uomini imparano gradualmente a controllare il loro orgasmo attraverso l’esperienza.

(6) Poca frequenza nei rapporti. Più è lungo il periodo trascorso dall’ultima eiaculazione, più è veloce il tempo in cui si raggiunge l’orgasmo.

(7) Giovinezza. I giovani tendono ad eiaculare più in fretta degli uomini più maturi, sia per cause organiche sia per mancanza di esperienza.

I RIMEDI NORMALMENTE UTILIZZATI
Pensare ad altro. In genere gli uomini che vogliono risolvere un problema di eiaculazione precoce cercano, durante il rapporto, di pensare ad altro, ma questo non solo non è un rimedio, è anche un modo per deconcentrarsi e privarsi del piacere sensuale ed erotico dell’esperienza sessuale.

Creme desensibilizzanti. Sono prodotti che servono per diminuire le sensazioni sentite dall’uomo durante il rapporto, in modo da farli durare più a lungo. Il limite di questi prodotti è che rendono il rapporto meno piacevole per questa diminuita stimolazione.

Masturbazione. Quando il desiderio è molto alto, molti uomini si masturbano per diminuire il desiderio ed accrescere il controllo. Questa tecnica non rappresenta una soluzione perché il livello del desiderio è solo una delle componenti dell’eiaculazione precoce.

Preservativo. Indossare un preservativo, o anche due, può servire per diminuire la stimolazione del pene ed aumentare il tempo di erezione; inoltre il preservativo protegge da gravidanze indesiderate e da malattie sessualmente trasmesse, per cui vale la pena sperimentarlo.

Posizione. La posizione del missionario non è la più indicata per chi soffre di eiaculazione precoce. E’ più consigliabile la posizione supina, che è più rilassante, con la donna sopra, che può controllare meglio i movimenti e consentire una minore frizione al pene durante il rapporto.

Velocità. Movimenti lenti anziché veloci aiutano a conservare l’erezione più a lungo.
Fare l’amore. Fare l’amore, come dice l’espressione stessa, non significa solamente concentrarsi sugli aspetti genitali. Fare attenzione anche agli aspetti emozionali o affettivi può aiutare a spostare l’attenzione su altri fattori senza però deconcentrarsi o de-erotizzare la situazione.

TECNICHE SESSUOLOGICHE
Tecnica start-stop. Consiste in una serie di esercizi che cominciano con l’autostimolazione e terminano in un rapporto sessuale, per imparare a controllare gradualmente l’eiaculazione. Si può incominciare con la masturbazione ed arrivare ad un punto abbastanza prossimo all’orgasmo, poi fermarsi, rilassarsi e ricominciare. Ogni volta che si ripete l’ ‘esercizio’, cercare di arrivare sempre più vicini al momento dell’orgasmo. Una volta che si conosce il proprio ‘punto di non ritorno’ è più facile conservare un maggiore autocontrollo. La stessa pratica dovrebbe essere ripetuta con la partner, ma in momenti diversi dal rapporto sessuale vero e proprio, in una situazione di petting.

Il passo successivo è quello di sdraiarsi sulla schiena con la donna in posizione soprastante. Il pene viene inserito nella vagina, dopo di che, appena si sente che ci si sta avvicinando ad un punto critico, segnalarlo alla compagna, quindi sospendere per un po’ e poi ricominciare. Una volta raggiunto il controllo in questa posizione, si passa a quella laterale e solo infine si torna a quella detta del ‘missionario’, con l’uomo sopra, perché è quella in cui il controllo delle proprie sensazioni è più difficile. Di solito si può raggiungere un buon controllo eiaculatorio in 2-10 settimane di ripetuti esercizi.

La tecnica dello squeeze, o della compressione. Metodo ideato da Masters e Johnson e consiste in esercizi simili alla tecnica precedente, ma il controllo dell’eiaculazione avviene questa volta attraverso una pressione alla cima e alla base del pene, non appena si sente che sta arrivando il momento dell’orgasmo. La donna anziché fermarsi, quando il compagno le fa segno dell’approssimarsi del momento critico, afferra il pene eretto sotto il glande e schiaccia con forza, fino a che l’uomo non perde buona parte della sua erezione.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

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