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LA FINZIONE NELLA COPPIA

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L’amore vuole risparmiare all’altro, al quale si consacra, ogni senso di estraneità, conseguentemente è tutto un fingere e un assimilarsi, un continuo ingannare e recitare la commedia di un’eguaglianza che in verità non esiste. E questo avviene cosi istintivamente, che le donne innamorate negano questa finzione e questa costante dolcissima impostura e affermano temerariamente che l’amore rende eguali (cioè opera un miracolo).

Questo processo è semplice, quando uno dei due si lascia amare e non trova necessario fingere, piuttosto lo lascia fare all’altro, a colui che ama: ma quando entrambi sono completamente invaghiti l’uno dell’altro, e quindi ognuno rinuncia a se stesso e vuole farsi eguale all’altro e a lui solo, non c’è commedia più ingarbugliata e impenetrabile.

E alla fine nessuno sa più che cosa deve imitare, a che scopo deve fingere, per chi deve spacciarsi. La bella assurdità di questo spettacolo è troppo perfetta per questo mondo e troppo sottile per occhi umani.

 

FRIEDRICH NIETZSCHE, Aurora, 1881.

 

Dottor Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

SI POSSONO PROMETTERE AZIONE, NON SENTIMENTI

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Si possono promettere azioni, ma non sentimenti, perché questi sono involontari. Chi promette a qualcuno di amarlo sempre o di odiarlo sempre o di essergli sempre fedele, promette qualcosa che non è in suo potere; invece può ben promettere quelle azioni, che sono sì, di solito, effetto dell’amore, dell’odio e della fedeltà, ma che possono anche scaturire da altri motivi: giacché a un’azione conducono più vie e motivi.

La promessa di amare sempre qualcuno significa cioè: finché ti amerò, compirò verso di te le azioni dell’amore; se non ti amerò più, continuerai a ricevere da me le stesse azioni, anche se per altri motivi, sicché nella testa del prossimo persisterà l’illusione che l’amore sia immutato e sempre il medesimo. Si promette, dunque, di continuare nell’apparenza dell’amore quando, senza accecarsi da sé, si giura a qualcuno eterno amore.

 

FRIEDRICH NIETZSCHE, Al di là del bene e del male, 1886.

 

Dottor Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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ALLA FINE L’AMORE MUTERA’ IN UNA FORMA DIVERSA

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In questa storia vera raccontata dalla compagna di Kafka, è contenuta una riflessione profonda sulla natura dell’amore che tende a mutare in forme diverse col passare del tempo.

“Un anno prima della sua morte, Franz Kafka visse un’esperienza insolita. Passeggiando per il parco Steglitz a Berlino incontrò una bambina, Elsi, che piangeva sconsolata: aveva perduto la sua bambola preferita, Brigida. Kafka si offrì di aiutarla a cercarla e le diede appuntamento per il giorno seguente nello stesso posto.
Incapace di trovare la bambola scrisse una lettera – da parte della bambola – e la portò con se quando si rincontrarono. “Per favore non piangere, sono partita in viaggio per vedere il mondo, ti riscriverò raccontandoti le mie avventure…”, così cominciava la lettera.
Quando lui e la bambina si incontrarono egli le lesse questa lettera attentamente descrittiva di avventure immaginarie della bambola amata. La bimba ne fu consolata e quando i loro incontri arrivarono alla fine Kafka le regalò una bambola. Era ovviamente diversa dalla bambola perduta, e in un biglietto accluso spiegò: “i miei viaggi mi hanno cambiata”.

Molti anni più avanti la ragazza cresciuta trovò un biglietto nascosto dentro la sua bambola ricevuta in dono. Riassumendolo diceva: ogni cosa che tu ami è molto probabile che tu la perderai, però alla fine l’amore muterà in una forma diversa“.

(Da “Kafka e la bambola viaggiatrice” di Jordi Sierra i Fabra)

LIBRO: SE NON MI AMO, NON TI AMO

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IL NUOVO LIBRO DEL DOTTOR ROBERTO CAVALIERE SULLA DIPENDENZA AFFETTIVA IN VENDITA IN TUTTE LE LIBRERIE ED ONLINE

“Andare a letto, ogni sera, con un pensiero fisso, placare la stanchezza emotiva per qualche ora con un sonno comunque agitato, svegliarsi al mattino ancora stanchi e trovare quel pensiero, ricaricato di forza e crudeltà. Un altro giorno di mal d’amore. Se fosse reciproco, potrebbe essere anche romantico. Ma, il più delle volte, non è così. Alle persone che “amano troppo” le rassicurazioni dell’altro non bastano mai, persi come sono in un polverone di tempesta emotiva. Questo libro rappresenta un po’ la “formula magica” per capire e superare il proprio disagio affettivo e relazionale, capovolgendo il “non posso stare né con te, né senza di te” (Ovidio) in “posso stare con te e senza di te”. Esplorando la forma primaria del mal d’amore, la dipendenza affettiva, in tutte le sue sfaccettature e in tutte le varie modalità con cui si manifesta sia a livello del singolo che della coppia, l’autore chiarisce qui le dinamiche e vi offre preziose indicazioni terapeutiche e suggerimenti finalizzati al superamento del vostro disagio affettivo e relazionale.”

vedi pagina fb https://www.facebook.com/senonmiamonontiamo/?pnref=story

Scheda del libro al seguente indirizzo: https://www.francoangeli.it/ricerca/Scheda_libro.aspx?id=24127

Leggi le prime 20 pagine del libro al seguente indirizzo : https://www.francoangeli.it/Area_PDFDemo/239.312_demo.pdf

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

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