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ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI DEI PSICOFARMACI

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I psicofarmaci sono farmaci utilizzati per trattare i disturbi mentali e dell’umore. Hanno numerosi aspetti positivi e negativi, che variano a seconda del tipo di farmaco, della condizione trattata e della risposta individuale del paziente. Ecco una panoramica dei principali aspetti:

✅Aspetti Positivi

1. Efficacia Clinica:
– Riduzione dei Sintomi: I psicofarmaci possono ridurre significativamente i sintomi di disturbi mentali come depressione, ansia, schizofrenia, disturbo bipolare, ecc.
– Miglioramento della Qualità della Vita: Possono migliorare la qualità della vita, permettendo ai pazienti di funzionare meglio nelle loro attività quotidiane.

2. Prevenzione delle Ricadute:
– Stabilizzazione dell’Umore: Nei disturbi come il disturbo bipolare, gli stabilizzatori dell’umore possono prevenire episodi di mania e depressione.
– Controllo a Lungo Termine: Gli antipsicotici possono prevenire la ricorrenza di episodi psicotici nei pazienti con schizofrenia.

3. Riduzione del Rischio di Comportamenti Autolesionistici:
– I antidepressivi e altri psicofarmaci possono ridurre il rischio di suicidio e comportamenti autolesionistici in individui gravemente depressi o con disturbi d’ansia gravi.

4. Supporto nei Trattamenti Integrati:
– Complemento alla Psicoterapia: I psicofarmaci possono essere utilizzati in combinazione con la psicoterapia per fornire un trattamento più completo ed efficace.

✅Aspetti Negativi

1. Effetti Collaterali:
– Fisici: Possono includere nausea, aumento di peso, insonnia, sonnolenza, problemi sessuali, tremori, ecc.
– Psichiatrici: Alcuni psicofarmaci possono causare effetti collaterali psichiatrici come ansia, agitazione, ideazione suicidaria (soprattutto nei giovani).

2. Dipendenza e Tolleranza:
– Alcuni psicofarmaci, come le benzodiazepine, possono causare dipendenza e tolleranza, richiedendo dosi sempre maggiori per ottenere lo stesso effetto.

3. Interazioni Farmacologiche:
– Possono interagire con altri farmaci, causando effetti indesiderati o riducendo l’efficacia di uno o entrambi i farmaci.

4. Stigma e Accettazione Sociale:
– L’uso di psicofarmaci può essere stigmatizzato, e alcuni pazienti potrebbero essere riluttanti a iniziare o continuare il trattamento a causa di pregiudizi sociali.

5. Adesione al Trattamento:
– I pazienti potrebbero avere difficoltà a mantenere l’adesione al trattamento a lungo termine, soprattutto se gli effetti collaterali sono significativi o se non vedono miglioramenti rapidi.

6. Costo:
– Alcuni psicofarmaci possono essere costosi, rappresentando un onere finanziario per i pazienti senza un’adeguata copertura assicurativa.

➡️In conclusione, i psicofarmaci possono offrire benefici significativi nel trattamento dei disturbi mentali, ma presentano anche vari aspetti negativi che devono essere attentamente considerati. È importante che il trattamento con psicofarmaci sia gestito da professionisti della salute mentale, con un monitoraggio continuo per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

➡️Per info e contatti 3208573502 dotcavaliere@gmail.com

CORRELAZIONE TRA TESTOSTERONE E DISTURBI PSICOLOGICI

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Il testosterone, un ormone steroideo predominante nei maschi ma presente anche nelle femmine, ha una correlazione significativa con vari disturbi psicologici. Ecco una panoramica delle principali relazioni osservate:

✅1. Depressione:
– Bassi livelli di testosterone sono stati associati a sintomi depressivi negli uomini. Diversi studi hanno evidenziato che uomini con ipogonadismo (bassa produzione di testosterone) tendono a manifestare maggiori sintomi depressivi rispetto a quelli con livelli normali.
– Terapia con testosterone: Alcuni uomini con depressione resistente al trattamento tradizionale hanno risposto positivamente alla terapia con testosterone, suggerendo un possibile ruolo di questo ormone nella regolazione dell’umore.

✅2. Ansia:
– Bassi livelli di testosterone possono essere correlati a un aumento dei sintomi ansiosi. Gli uomini con bassi livelli di testosterone hanno riferito un aumento dell’ansia e una minore qualità della vita.
– La relazione tra testosterone e ansia nelle donne è meno chiara e necessita di ulteriori ricerche.

✅3. Aggressività e Comportamento Antisociale:
– Alti livelli di testosterone sono stati associati a un aumento dell’aggressività e dei comportamenti antisociali in alcuni studi. Questo effetto può essere mediato da vari fattori sociali e psicologici.
– È importante notare che non tutti gli individui con alti livelli di testosterone mostrano comportamenti aggressivi, suggerendo che l’ambiente e le esperienze personali giocano un ruolo significativo.

✅4. Cognizione e Funzioni Cognitive:
– Il testosterone può influenzare la funzione cognitiva. Alcuni studi suggeriscono che livelli ottimali di testosterone sono associati a migliori performance cognitive, mentre livelli troppo bassi o troppo alti possono avere effetti negativi.

✅5. Disturbi dell’Umore nelle Donne:
– Nelle donne, livelli anormali di testosterone (sia troppo alti che troppo bassi) possono essere correlati a disturbi dell’umore. Ad esempio, sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), caratterizzata da alti livelli di testosterone, è spesso associata a sintomi depressivi e ansiosi.
– La terapia con testosterone nelle donne deve essere attentamente monitorata per evitare effetti avversi.

✅6. Stress:
– Il testosterone può modulare la risposta allo stress. Alcuni studi hanno mostrato che il testosterone può avere un effetto protettivo contro lo stress, mentre altri hanno indicato che alti livelli di testosterone possono aumentare la reattività allo stress.

➡️In sintesi, il testosterone ha una correlazione complessa con vari disturbi psicologici. Sia livelli troppo bassi che troppo alti di testosterone possono influenzare negativamente l’umore, l’ansia, l’aggressività e le funzioni cognitive. Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere pienamente questi meccanismi e per sviluppare interventi terapeutici appropriati.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

➡️Per info e contatti 3208573502 dotcavaliere@gmail.com

LE DIFFERENZE TRA RIMUGINIO OSSESSIVO E RUMINAZIONE OSSESSIVA

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Il rimuginio ossessivo e la ruminazione ossessiva sono termini spesso utilizzati nel contesto della salute mentale, specialmente in relazione ai disturbi d’ansia e ai disturbi ossessivo-compulsivi. Nonostante possano sembrare simili, esistono delle differenze chiave tra i due concetti.

✅1. Rimuginio ossessivo (worrying):
– Definizione: Il rimuginio ossessivo è caratterizzato da pensieri persistenti e ricorrenti che riguardano preoccupazioni future, spesso ipotetiche e catastrofiche. Questo tipo di pensiero è tipico dei disturbi d’ansia, come il disturbo d’ansia generalizzato (GAD).
– Caratteristiche: Le persone che rimuginano tendono a preoccuparsi costantemente di eventi futuri o potenziali problemi, spesso in modo esagerato e fuori proporzione rispetto alla realtà. Questi pensieri sono percepiti come difficilmente controllabili e causano ansia e stress.
– Esempio: Preoccuparsi in modo ossessivo di perdere il lavoro, anche se non ci sono indicazioni concrete che ciò possa accadere.

✅2. Ruminazione ossessiva (rumination):
– Definizione: La ruminazione ossessiva riguarda la ripetizione mentale di pensieri negativi, eventi passati o emozioni dolorose. È spesso associata alla depressione, ma può anche presentarsi nei disturbi ossessivo-compulsivi.
– Caratteristiche: Le persone che ruminano tendono a concentrarsi ossessivamente su eventi negativi passati o su sentimenti di fallimento e tristezza, rianalizzandoli costantemente senza arrivare a una soluzione. Questo ciclo di pensieri peggiora l’umore e contribuisce a mantenere o aggravare lo stato depressivo.
– Esempio: Rivivere continuamente un errore commesso in passato e sentirsi costantemente in colpa per esso.

✅Differenze principali:
– Focalizzazione temporale: Il rimuginio ossessivo si concentra su preoccupazioni future, mentre la ruminazione ossessiva è centrata su eventi passati.
– Contesto emotivo: Il rimuginio ossessivo è maggiormente associato all’ansia, mentre la ruminazione ossessiva è legata alla depressione.
– Tipo di pensiero: Il rimuginio ossessivo riguarda scenari ipotetici e possibili minacce future, la ruminazione ossessiva si concentra su eventi già accaduti e sulle emozioni negative associate.

✅Entrambi i processi mentali possono essere debilitanti e influire negativamente sulla qualità della vita, ma richiedono approcci terapeutici diversi per essere gestiti efficacemente.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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LA GESTIONE DELL’ ANSIA E/O DEGLI ATTACCHI DI PANICO IN UNA BAMBINA/O

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Gestire l’ansia e gli attacchi di panico in una bambina richiede un approccio delicato e comprensivo. Ecco alcuni suggerimenti utili:

➡️1. **Educazione e comprensione**: Spiega alla bambina cos’è l’ansia e perché potrebbe sentirsi in quel modo. Usare un linguaggio semplice e rassicurante può aiutare a normalizzare i suoi sentimenti.

➡️2. **Creare un ambiente sicuro e rassicurante**: Assicurati che la bambina si senta sicura a casa e nelle altre ambientazioni in cui trascorre il tempo. Un ambiente stabile e amorevole può ridurre i livelli di ansia.

➡️3. **Routine regolare**: Mantenere una routine giornaliera prevedibile può aiutare a ridurre l’ansia. Sapere cosa aspettarsi può dare un senso di controllo e sicurezza.

➡️4. **Tecniche di respirazione e rilassamento**: Insegnare tecniche di respirazione profonda e rilassamento può essere molto utile. La respirazione lenta e profonda può aiutare a calmare il sistema nervoso.

➡️5. **Incoraggiare l’espressione dei sentimenti**: Invita la bambina a parlare dei suoi sentimenti e delle sue paure. Ascolta senza giudicare e mostra comprensione e supporto.

➡️6. **Esercizio fisico**: L’attività fisica regolare può ridurre l’ansia e migliorare l’umore. Incoraggia giochi e attività fisiche che la bambina trova piacevoli.

➡️7. **Limitare l’esposizione ai fattori scatenanti**: Identifica e cerca di limitare l’esposizione a situazioni o stimoli che scatenano l’ansia. Può essere utile avere un piano per gestire queste situazioni.

➡️8. **Tecniche di distrazione**: Offri attività che possano distrarla dall’ansia, come il disegno, la lettura di una storia o il gioco.

➡️9. **Professionisti della salute mentale**: Se l’ansia e gli attacchi di panico sono frequenti e gravi, potrebbe essere utile consultare un professionista della salute mentale specializzato in bambini, come uno psicologo o un terapeuta.

➡️10. **Modellare comportamenti positivi**: Mostra come affronti tu stesso l’ansia o lo stress in modo sano. I bambini spesso imparano osservando gli adulti.

Ogni bambina è unica, quindi potrebbe essere necessario un approccio personalizzato. La chiave è rimanere pazienti e comprensivi, offrendo sostegno costante.

Dott.ssa Rosalia Cipollina Psicologa e Psicoterapeuta esperta in psicologia scolastica e dell’ età evolutiva. Studio professionale in Roma, Torre Annunziata e Vietri sul Mare 

➡️Per info e contatti 3203744077.                email cipollinar@iltuopsicologo.it

IL DISTURBO DEL CONTROLLO DEGLI IMPULSI: SINTOMI, CAUSE E TERAPIE

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Il disturbo del controllo degli impulsi è una categoria di disturbi psichiatrici caratterizzata dall’incapacità di resistere a un impulso, un desiderio o una tentazione che può essere dannosa per sé o per gli altri. Le persone con questi disturbi agiscono spesso in modo compulsivo e impulsivo, senza considerare le conseguenze delle loro azioni.

✅ Tipi di disturbi del controllo degli impulsi
Alcuni dei disturbi più comuni in questa categoria includono:
– **Cleptomania:** Il bisogno irresistibile di rubare oggetti, spesso senza bisogno o valore reale.
– **Piromania:** Il desiderio irresistibile di appiccare incendi.
– **Disturbo esplosivo intermittente:** Episodi di aggressività estrema e reazioni violente sproporzionate rispetto alla situazione.
– **Tricotillomania:** L’abitudine compulsiva di tirarsi i capelli.
– **Gioco d’azzardo patologico:** L’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo, nonostante le conseguenze negative.

✅ Sintomi
I sintomi variano a seconda del tipo specifico di disturbo, ma possono includere:
– **Cleptomania:** Sensazione di tensione prima del furto, piacere o sollievo durante il furto, sensi di colpa o rimorso successivi.
– **Piromania:** Fascinazione con il fuoco, tensione o eccitazione prima di appiccare un incendio, piacere o sollievo durante o dopo l’incendio.
– **Disturbo esplosivo intermittente:** Episodi di aggressività fisica o verbale, tensione o eccitazione prima dell’episodio, sensazione di sollievo durante l’esplosione, rimorso o imbarazzo successivi.
– **Tricotillomania:** Sensazione di tensione prima di tirarsi i capelli, piacere o sollievo durante l’atto, zone di capelli mancanti.
– **Gioco d’azzardo patologico:** Incapacità di controllare l’impulso di giocare, giocare con somme crescenti di denaro, mentire sul gioco, mettere a rischio relazioni o opportunità lavorative.

✅ Cause
Le cause dei disturbi del controllo degli impulsi non sono completamente comprese, ma si ritiene che siano una combinazione di fattori genetici, biologici, psicologici e ambientali:
– **Genetica:** Una predisposizione ereditaria può aumentare il rischio.
– **Biologia:** Squilibri nei neurotrasmettitori del cervello, come la dopamina e la serotonina, possono contribuire.
– **Psicologia:** Eventi stressanti, traumi infantili o altre esperienze traumatiche possono avere un ruolo.
– **Ambiente:** L’influenza di modelli comportamentali e l’esposizione a certe situazioni possono facilitare lo sviluppo di questi disturbi.

✅ Terapie
Il trattamento dei disturbi del controllo degli impulsi può includere una combinazione di terapie farmacologiche e psicoterapie:

– **Terapia farmacologica:**
– **Antidepressivi:** Gli SSRI e altri antidepressivi possono essere utili per alcuni pazienti.
– **Stabilizzatori dell’umore:** Possono essere prescritti per aiutare a controllare gli impulsi.
– **Antipsicotici:** In alcuni casi, questi farmaci possono essere utili.

– **Psicoterapia:**
– **Terapia cognitivo-comportamentale (CBT):** Aiuta i pazienti a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti impulsivi.
– **Terapia comportamentale dialettica (DBT):** È particolarmente utile per trattare comportamenti autolesionistici e impulsivi.
– **Terapia di gruppo:** Può fornire supporto e incoraggiamento da parte di persone con esperienze simili.

– **Stile di vita e supporto:**
– **Supporto sociale:** Famiglia, amici e gruppi di supporto possono essere fondamentali.
– **Educazione:** Informare il paziente e i suoi cari sui disturbi del controllo degli impulsi può aiutare a gestire la condizione.

✅Un approccio integrato e personalizzato è spesso necessario per trattare efficacemente i disturbi del controllo degli impulsi.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

➡️Per info e contatti 3208573502 dotcavaliere@gmail.com

LA DEPRESSIONE AGITATA O ANSIOSA : SINTOMI, CAUSE E TERAPIE

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La depressione agitata, nota anche come depressione ansiosa o depressione con agitazione psicomotoria, è una forma di depressione caratterizzata da una combinazione di sintomi depressivi e sintomi di agitazione e ansia. Questa condizione è particolarmente difficile da affrontare perché la persona non solo si sente profondamente depressa, ma è anche irrequieta e nervosa.

✅Sintomi
I sintomi della depressione agitata possono includere:
– Sentimenti persistenti di tristezza, disperazione o vuoto
– Irrequietezza fisica e incapacità di stare fermi
– Ansia intensa e preoccupazione costante
– Irritabilità e impazienza
– Movimenti fisici ripetitivi, come agitarsi, torcersi le mani, o camminare avanti e indietro
– Difficoltà di concentrazione e indecisione
– Pensieri di suicidio o autolesionismo
– Affaticamento e mancanza di energia, nonostante l’agitazione fisica

✅Cause
Le cause della depressione agitata non sono completamente comprese, ma si ritiene che siano una combinazione di fattori genetici, biologici, psicologici e ambientali:
– **Genetica:** Una predisposizione ereditaria alla depressione e ai disturbi d’ansia può aumentare il rischio.
– **Biologia:** Squilibri nei neurotrasmettitori del cervello, come la serotonina e la dopamina, possono contribuire.
– **Psicologia:** Eventi stressanti o traumatici possono scatenare o peggiorare la condizione.
– **Ambiente:** Fattori di stress cronico, come problemi finanziari, difficoltà relazionali o pressioni lavorative, possono giocare un ruolo significativo.

✅Terapie
Il trattamento della depressione agitata può includere una combinazione di terapie farmacologiche e psicoterapie:

– **Terapia farmacologica:**
– **Antidepressivi:** Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina (SNRI) e altri antidepressivi possono aiutare a ridurre i sintomi depressivi.
– **Ansiolitici:** I farmaci ansiolitici possono essere utilizzati per gestire i sintomi di ansia e agitazione.
– **Stabilizzatori dell’umore:** In alcuni casi, possono essere prescritti stabilizzatori dell’umore per aiutare a controllare l’agitazione.

– **Psicoterapia:**
– **Terapia cognitivo-comportamentale (CBT):** Aiuta a identificare e modificare i pensieri negativi e i comportamenti disfunzionali.
– **Terapia interpersonale (IPT):** Può essere utile per migliorare le relazioni e affrontare i problemi interpersonali.
– **Terapia comportamentale:** Tecniche di rilassamento e gestione dello stress possono essere insegnate per aiutare a ridurre l’agitazione.

– **Stile di vita:**
– **Esercizio fisico:** L’attività fisica regolare può aiutare a ridurre i sintomi di depressione e ansia.
– **Alimentazione equilibrata:** Una dieta sana può influenzare positivamente l’umore e i livelli di energia.
– **Tecniche di rilassamento:** La meditazione, lo yoga e la respirazione profonda possono aiutare a gestire l’ansia e l’agitazione.

✅Un approccio integrato, personalizzato per le esigenze specifiche del paziente, è spesso il più efficace per gestire la depressione agitata.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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LA TECNICA DELLA DESENSIBILIZZAZIONE SISTEMATICA

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La desensibilizzazione sistematica è una tecnica terapeutica utilizzata principalmente per trattare le fobie e altre forme di ansia. È stata sviluppata negli anni ’50 dallo psicologo Joseph Wolpe. La tecnica si basa sui principi del condizionamento classico e mira a ridurre gradualmente la risposta di ansia di una persona a un particolare stimolo fobico.

Il processo di desensibilizzazione sistematica generalmente comprende tre fasi principali:

➡️1. **Addestramento al rilassamento:** Il terapeuta insegna al paziente delle tecniche di rilassamento, come il rilassamento muscolare progressivo o la respirazione profonda. Questo è fondamentale perché il rilassamento serve a contrastare la risposta di ansia.

➡️2. **Costruzione di una gerarchia di paura:** Il paziente e il terapeuta creano una lista (gerarchia) degli stimoli ansiogeni relativi alla fobia, ordinati dal meno al più spaventoso. Ad esempio, se una persona ha paura dei cani, la gerarchia potrebbe iniziare con la visione di una foto di un cane e finire con l’interazione diretta con un cane.

➡️3. **Esposizione graduale agli stimoli della gerarchia:** Il paziente viene gradualmente esposto agli stimoli ansiogeni partendo dal meno spaventoso, utilizzando le tecniche di rilassamento per mantenere la calma. Si passa al livello successivo della gerarchia solo quando il paziente riesce a gestire l’ansia associata al livello corrente.

✅L’obiettivo finale della desensibilizzazione sistematica è che il paziente impari a rispondere agli stimoli ansiogeni senza provare ansia eccessiva, sostituendo così la risposta fobica con una risposta di rilassamento o indifferenza.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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LA TECNICA DELLA RISTRUTTURAZIONE COGNITIVA

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LA RISTRUTTURAZIONE COGNITIVA è una tecnica fondamentale della Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) progettata per aiutare le persone a identificare, sfidare e modificare i pensieri disfunzionali e negativi che contribuiscono ai problemi emotivi e comportamentali. Questo processo mira a sostituire questi pensieri con interpretazioni più realistiche e bilanciate.

✅ Fasi della Ristrutturazione Cognitiva

1. **Identificazione dei Pensieri Automatici**
– **Consapevolezza**: Iniziare a notare i pensieri automatici che si verificano in risposta a eventi specifici. Questi pensieri sono spesso rapidi, abituali e possono passare inosservati.
– **Diari dei Pensieri**: Utilizzare diari o registri dei pensieri per documentare i pensieri negativi, le emozioni associate e le situazioni che li hanno innescati.

2. **Valutazione dei Pensieri Automatici**
– **Esame delle Evidenze**: Analizzare le prove a sostegno e contro il pensiero negativo. Questo aiuta a determinare se il pensiero è basato su fatti o su distorsioni cognitive.
– **Domande Socratiche**: Porsi domande per esplorare la validità dei pensieri negativi, come “Quali prove ho che questo pensiero è vero?” o “Ci sono altre spiegazioni possibili?”

3. **Sfidare i Pensieri Negativi**
– **Distorsioni Cognitive**: Riconoscere e identificare distorsioni cognitive comuni, come il pensiero tutto-o-niente, la catastrofizzazione, la sovrageneralizzazione e la lettura del pensiero.
– **Alternative Bilanciate**: Sviluppare interpretazioni alternative che siano più realistiche e bilanciate, basate sulle prove disponibili.

4. **Sostituzione dei Pensieri Negativi**
– **Pensieri Alternativi**: Sostituire i pensieri negativi con pensieri alternativi più positivi e realistici. Questo può includere affermazioni positive o interpretazioni più equilibrate della situazione.
– **Pratica e Ripetizione**: Continuare a praticare la ristrutturazione cognitiva fino a quando i nuovi pensieri diventano automatici.

✅ Esempio Pratico

Supponiamo che una persona abbia il pensiero automatico: “Sono un fallimento perché ho commesso un errore al lavoro.”

1. **Identificazione del Pensiero Automatico**: “Sono un fallimento perché ho commesso un errore al lavoro.”

2. **Valutazione del Pensiero Automatico**:
– **Esame delle Evidenze**:
– Prove a favore: “Ho commesso un errore al lavoro.”
– Prove contro: “Ho avuto molti successi al lavoro, questo è solo un singolo errore.”

3. **Sfidare il Pensiero Negativo**:
– Distorsioni Cognitive: “Sovrageneralizzazione – sto giudicando tutto il mio valore basandomi su un singolo errore.”
– Domande Socratiche: “Ci sono altre persone che commettono errori al lavoro? Questo significa che sono tutti fallimenti?”

4. **Sostituzione del Pensiero Negativo**:
– Pensiero Alternativo: “Ho commesso un errore, ma questo non definisce il mio valore. Ho avuto molti successi e posso imparare da questo errore.”

✅ Strumenti e Tecniche Utilizzati nella Ristrutturazione Cognitiva

– **Diari dei Pensieri**: Strumenti per registrare e analizzare i pensieri automatici, le emozioni e le situazioni correlate.
– **Questioning Socratico**: Tecnica per sfidare i pensieri negativi attraverso domande esplorative.
– **Carte di Coping**: Carte che riportano pensieri alternativi e strategie di coping da utilizzare in situazioni difficili.
– **Role-playing**: Tecnica per praticare nuove risposte cognitive e comportamentali in un ambiente controllato.

✅ Conclusione

  • La ristrutturazione cognitiva è una componente essenziale della CBT che aiuta le persone a diventare consapevoli dei loro pensieri disfunzionali, a sfidarli e a sostituirli con interpretazioni più realistiche e positive. Questo processo può portare a miglioramenti significativi nella gestione delle emozioni e nei comportamenti, contribuendo a un maggiore benessere psicologico.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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ANSIE E PAURE VANNO ACCOLTE E BACIATE

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“I miei demoni li ho nutriti con l’accettazione e l’ascolto. Li ho fatti sedere intorno a me e li ho chiamati per nome, solo allora hanno smesso di farmi paura e sono diventati alleati potenti.
Avevano il nome di mia madre, , del ricatto, dell’invisibilità, dell’inadeguatezza, del dolore della perdita, della ferita d’amore, della paura.
Finché li ho combattuti o ignorati hanno divorato la mia vita e le mie relazioni.
I demoni vanno abbracciati, in quel momento ti apriranno le porte della rinascita.
Il demone della paura ti parlerà di quanto ti sei allontanata dalla tua natura, ti parlerà delle passioni che hai messo a tacere, della tua voce che non ascolti più, di come sei rimasta incastrata in una vita che non è quella che desideri.
Il demone dell’invisibilitá ti racconterà del tuo bisogno di brillare, quello dell’inadeguatezza ti mostrerà i tuoi doni e il tuo potere personale.
Ognuno di loro avrà una storia da raccontarti, ascoltala. I demoni sono come i draghi, vanno baciati, non vanno uccisi.” Bride an Geal
Il brano riportato sintetizza un concetto essenziale per combattere le proprie ansie e paure: vanno accolte e baciate, non respinte ed uccise. Ansie e Paure possono diventare dei preziosi alleati per poter ritrovare la nostra autenticità e per ritrovare la rinascita perchè spesso insorgono quando abbiamo smarrito noi stessi.
Non aggiungo altro perche il brano riportato descrive, magistralmente, questa nuova visione dei nostri demoni interiori.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche o via Skype) tel.320-8573502 email:cavaliere@iltuopsicologo.it

RIFLESSIONI SULL’ANSIA E SUL PANICO

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Di seguito riporto una serie di Riflessioni sull’Ansia e sul Panico.

Provate ad individuare quali vi possono riguardare, direttamente o indirettamente, o provare delle risonanze personali.

L’ansia è un sottile rivolo di paura che si insinua nella mente. Se incoraggiata, scava un canale nel quale tutti gli altri pensieri vengono attirati.
(Robert Bloch)

L’atto della nascita è la prima esperienza d’ansia e quindi la fonte e il prototipo della sensazione d’ansia.
(Sigmund Freud)

La maggior parte di ciò che chiamiamo ‘personalità’ è determinato dalle scelte che abbiamo fatto per difenderci dall’ansia e dalla tristezza.
(Alain de Botton)

La paura del pericolo è diecimila volte più spaventosa del pericolo vero e proprio, quando si presenta di fatto davanti ai nostri occhi; e l’ansia è una tortura molto più grave da sopportare che non la sventura stessa per la quale stiamo in ansia.
(Daniel Defoe)

L’indecisione, l’ansietà sono per lo spirito e per l’anima quello che la tortura è per il corpo.
(Nicolas de Chamfort)

La nostra ansia non viene dal pensare al futuro, ma dal volerlo controllare.
(Khalil Gibran)

Ciò che è peggio nel peggio, è l’attesa del peggio.
(Daniel Pennac)

L’ansia – o il fanatismo del peggio.
(EM Cioran)

L’ansioso si aggrappa a tutto quel che può rafforzare, stimolare il suo malessere provvidenziale: volerlo guarirlo significa comprometterne l’equilibrio, dato che l’ansia è il fondamento della sua esistenza e della sua prosperità
(EM Cioran)

Tutto è; niente è. L’una e l’altra formula arrecano uguale serenità. L’ansioso, per sua disgrazia, rimane a mezza strada, tremebondo e perplesso, sempre alla mercé di una sfumatura, incapace di insediarsi nella sicurezza dell’essere o dell’assenza di essere.
(Emil Cioran)

Ansia. Una manifestazione fondamentale dell’essere nel mondo.
(Martin Heidegger)

L’ansia non è schizzinosa, si contenta di tutto, non c’è cosa che non le piaccia. Un pretesto qualsiasi, un minuscolo fatto di cronaca, lo spreme, lo vezzeggia, ne estrae un disagio mediocre ma sicuro, di cui si pasce. Si accontenta veramente di poco, tutto le va bene. Velleitaria, incompiuta, manca di classe: vorrebbe essere angoscia e non è che affanno.
(EM Cioran)

 

Supponete che i pensieri siano palloni: l’ansioso ci si ferirebbe lo stesso.
(Henri Michaux)

Ansietà e paura producono energia. Dove indirizziamo questa energia influenza in modo considerevole la qualità della nostra vita. Concentratevi sulla soluzione, non sul problema.
(Walter Anderson)

Se si riflette sull’esistenza umana, è molto più difficile spiegarsi come mai la maggior parte degli individui non provi l’ansia, che non invece perché mai a volte qualcuno la provi.
(Kurt Schneider)

Un uomo che teme di soffrire, soffre già di quello che teme.
(Michel de Montaigne)

Le persone che soffrono di problemi come il panico, di fatto, vanno in panico all’idea di andare in panico. È il fatto stesso di pensare al problema, ad alimentarlo. In altre parole, il problema più grosso non è il problema originario, ma il problema che si ha con quel problema. La chiave sta nello spingere le persone al punto in cui non gli importa più di avere quel problema.
(Richard Bandler e Owen Fitzpatrick)

Il panico è altamente contagioso, specialmente in situazioni dove nulla è noto e tutto è in divenire.
(Stephen King)

La paura è l’assassino della mente.
(Frank Herbert)

Solo l’8% delle nostre paure si realizza. Il 92% delle nostre paure sono sprecate. NIENTE PANICO.
(Mark Gorman)

Aveva una strana sensazione alla bocca dello stomaco, come quando si sta nuotando e si vuole mettere i piedi su qualcosa di solido, ma l’acqua è più profonda di quanto si pensi e non c’è niente là sotto.
(Julia Gregson)

Più legami abbiamo, più viviamo nel panico, le persone muoiono o ci lasciano, le cose si perdono, si rompono, vengono rubate e a un tratto ci troviamo completamente nudi. Nudi e disperati. Naturalmente siamo sempre stati nudi, ma abbiamo finto di non saperlo, di non vederlo.
(Susanna Tamaro)

Chi soffre di attacchi di panico in genere mette sullo sfondo della propria vita le energie ancestrali, primordiali, e naturalmente l’eros. Crede di esistere solo nei pensieri e il panico esplode come ribellione di forze erotiche negate.
(Raffaele Morelli)

Tutto ciò che è incerto è in balia delle congetture e dell’arbitrio di un animo terrorizzato. Perciò niente è così dannoso, così irrefrenabile come il panico; le altre forme di timore sono irrazionali, questa è dissennata.
(Lucio Anneo Seneca)

Dalla paura al panico la distanza è breve. Ma si tratta di un netto peggioramento poiché il dio Pan, da cui origina la parola panico, era cattivo, con il volto gaudente e sarcastico.
(Vittorino Andreoli)

La malattia grave inizia quando non si riesce più a trasformare la propria angoscia nella paura specifica di qualcosa o di qualcuno, ma posseduti dal panico non si è più in grado di difendersi dalla minaccia costante del vuoto e dell’annientamento.
(Anna Oliverio Ferraris)

Essere senza paura, privi di angosce, invulnerabili al panico, significa perdita dell’istinto, perdita di connessione con Pan.
(James Hillman)

La paura è un contagio. Osservava Alain che la maggior parte dei pericoli spaventano poco, se non li vediamo riflessi in un volto, e che quasi nessuno di noi resiste a un moto di terrore panico.
(Guido Ceronetti)

Il panico davanti a qualsiasi cosa, davanti al pieno come davanti al vuoto. Il panico originario…
(EM Cioran)

Capita a volte di sentirsi per un minuto felici. Non fatevi cogliere dal panico: è questione di un attimo, poi passa.
(Gesualdo Bufalino)

C’è un limite oltre cui nessuno riesce a restare sospeso nel vuoto senza farsi prendere dal panico.
(Andrea De Carlo)

 

La caratteristica del timor panico consiste nel fatto che esso non è chiaramente cosciente della sua ragion d’essere, e più che conoscerla la presuppone, facendo valere in mancanza di meglio come ragione del timore il timore stesso.
(Arthur Schopenhauer)

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella che danzi.
(Friedrich Nietzsche)

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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