ARISTOTELE
-
Chi è incapace di vivere in società, o non ne ha bisogno perché è sufficiente a se stesso, deve essere una bestia o un dio. (da La politica )
-
Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendolo.(da Etica Nichomachea )
-
Dunque così Egli è. Ed ha anche vita perché l’atto dell’intelletto è vita ed Egli è quell’atto. E la sua attività che esiste di per sé è la vita migliore ed eterna. Diciamo, infatti, che Dio è vivente, eterno e perfetto, sicché a Dio appartiene una vita continua ed eterna: questo è, dunque, Dio. (da Metafisica , XII 7, 1072 a21-b30)
-
È a causa del sentimento della meraviglia che gli uomini ora, come al principio, cominciano a filosofare. (da Metafisica )
-
È il valore dell’oggetto proprio della conoscenza quello che determina la superiorità di una scienza, o la sua inferiorità. (da Metafisica )
-
È nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto, e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo. (da La politica )
-
Facciamo la guerra per poter vivere in pace. (da Etica nicomachea )
-
Gli uomini, sia nel nostro tempo che da principio, hanno cominciato a filosofare a causa della meraviglia, poiché dapprincipio essi si meravigliavano delle stranezze che erano a portata di mano, e in un secondo momento, a poco a poco, procedendo in questo stesso modo, affrontarono maggiori difficoltà, quali le affezioni della luna e del sole e delle stelle e l’origine dell’universo. (da Metafisica , I, 2, 982b)
-
I cosiddetti pitagorici, che furono i primi a fare matematica, non solo la svilupparono ma vi si immersero completamente, credendo che i principi della matematica fossero i principi di tutte le cose. (da Metafisica )
-
I vecchi sono due volte bambini. (da Metafisica )
-
Il non risentirsi delle offese è da uomo vile e schiavo. (citazione da Etica a Nicomaco in Storia di Cristo di Giovanni Papini)
-
Il tutto è maggiore della somma delle sue parti. (da Metafisica )
-
La modestia non può essere detta una virtù, perché assomiglia più a una sofferenza che a una qualità. (da Etica Nicomachea )
-
Le scienze matematiche in particolare mostrano ordine, simmetria e limite: e queste sono le più grandi istanze del bello. (da Metafisica )
-
Nel concepire un ideale possiamo presumere quel che vogliamo, ma dovremmo evitare le impossibilità. (citato in Aldous Huxley, L’isola , pag. 11)
-
Non bisogna dunque porre ad un qualsiasi scienziato ogni possibile domanda, né uno scienziato dovrà rispondere a ogni domanda su qualsiasi argomento. (da Analitici Secondi )
-
Non conosciamo il vero se non conosciamo la causa. (da Metafisica )
-
Non è possibile o non è facile mutare col ragionamento ciò che da molto tempo si è impresso nel carattere. (da Etica Nicomachea )
-
Sarebbe assurdo pensare che la politica o la saggezza siano le forme più alte di conoscenza, a meno di non pensare che l’uomo sia la realtà di maggior valore nel cosmo. […] Di fatto ci sono realtà di natura ben più divina dell’uomo come, ad esempio, i corpi celesti di cui è costituito il cosmo. (da Etica Nicomachea , in Opere , Laterza, Bari 1973, Libro VI, 7, 1141 a-b)
-
Tutti gli uomini per natura tendono al sapere. (da Metafisica )
-
[Talete] […] siccome, povero com’era, gli rinfacciavano l’inutilità della filosofia, avendo previsto in base a calcoli astronomici un’abbondante raccolta di olive, ancora in pieno inverno, pur disponendo di poco denaro, si accaparrò tutti i frantoi di Mileto e di Chio per una cifra irrisoria, dal momento che non ve n’era alcuna richiesta; quando giunse il tempo della raccolta, cercando in tanti urgentemente tutti i frantoi disponibili, egli li affittò al prezzo che volle imporre, raccogliendo così molte ricchezze e dimostrando che per i filosofi è molto facile arricchirsi, ma tuttavia non si preoccupano di questo. (da Politica , A 11, 1259 a)
-
E sembra che anche Talete – secondo quanto tramandato – abbia supposto che l’anima sia qualcosa di motore, se davvero egli disse che il magnete possiede anima, dato che muove il ferro. (da Sull’anima )
-
E alcuni affermano che l’anima è mescolata proprio nell’universo, per cui – forse – anche Talete ritenne che tutte le cose sono piene di dei. (da Sull’anima )
-
Dei primi filosofi, i più hanno pensato che vi siano solo principi materiali delle cose. Ciò da cui le cosa hanno il loro essere e da cui si originano e in cui corrompendosi si risolvono – poiché la sostanza permane pur mutando negli accidenti – dicono sia l’elemento primordiale e, essa sostanza, il principio delle cose; per questo pensano che niente si generi o perisca in assoluto, dato che tale sostanza permane in eterno… Ci dev’essere infatti una qualche sostanza, una o più d’una, da cui si generi il resto pur restando essa immutata. Quanto poi al numero e alla forma di tale principio non hanno tutti la stessa opinione: Talete, l’iniziatore di questa filosofia, dice per parte sua che esso è l’acqua (e per questo sostiene che la terra poggia sull’acqua) e tale opinione gli viene forse dall’aver osservato che il nutrimento di tutte le cose è umido e che perfino il caldo si genera dall’acqua e vive di essa (ma ciò onde tutte le cose si originano è il loro principio); da questo era stato indotto a tale opinione e anche dal fatto che ogni germe ha una natura umida; e anche l’acqua è il principio della natura di ciò che è umido. Vi sono poi alcuni che credono che i primi antichissimi teologi, vissuti molto prima del nostro tempo, abbiano avuto la stessa opinione sulla sostanza primordiale perché chiamavano Oceano e Teti i padri della generazione e perché dicevano che gli dei giurano per l’acqua, che quei poeti chiamavano Stige. Si onora sempre ciò che è più antico e niente è più onorato del giuramento. Non è poi sicuro che quest’opinione sulla sostanza primordiale delle cose sia talmente antica, ma si dice tuttavia, che questo fosse il pensiero di Talete sulla causa prima. (da Metafisica )
-
Secondo è l’argomento [di Zenone di Elea] detto Achille . Questo sostiene che il più lento non sarà mai raggiunto nella sua corsa dal più veloce. Infatti è necessario che chi insegue giunga in precedenza là di dove si mosse chi fugge, di modo che necessariamente il più lento avrà sempre un qualche vantaggio. Questo ragionamento è lo stesso della dicotomia, ma ne differisce per il fatto che la grandezza successivamente assunta non viene divisa per due. Dunque il ragionamento ha per conseguenza che il più lento non viene raggiunto ed ha lo stesso fondamento della dicotomia (nell’un ragionamento e nell’altro infatti la conseguenza è che non si arriva al termine, divisa che si sia in qualche modo la grandezza data; ma c’è di più nel secondo che la cosa non può essere realizzata neppure dal più veloce corridore immaginato drammaticamente nell’inseguimento del più lento), di modo che la soluzione sarà, per forza, la stessa. (da Fisica )
-
Il millantatore è colui il quale fa mostra di titoli di meritoche non possiede, esagerando il suo controllo del mondo di cui in realtà è privo. ( Etica a Nicomaco , libro IV, 7 [la sincerità])
Psicologo, Psicoterapeuta
Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)
per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it