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Correlazioni tra DOC e DCA

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CORRELAZIONI TRA DCA E DOC
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e i disturbi del comportamento alimentare (DCA), come anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata, presentano numerose correlazioni a livello psicologico, comportamentale e neurobiologico. Le principali connessioni tra i due disturbi includono:

1. Sintomi ossessivo-compulsivi nei DCA

➡️Molte persone con anoressia nervosa, in particolare nel sottotipo restrittivo, mostrano pensieri ossessivi legati al cibo, al peso e alla forma corporea, così come rituali alimentari rigidi (es. contare le calorie, mangiare solo certi alimenti, pesarsi ripetutamente).

➡️Anche nella bulimia nervosa, possono essere presenti rituali compulsivi, come il bisogno di abbuffarsi e poi compensare con vomito autoindotto o esercizio fisico eccessivo.

2. Meccanismi di controllo e rigidità cognitiva

➡️Sia nel DOC che nei DCA si osserva un’elevata perfezionismo patologico e un forte bisogno di controllo.

➡️Le persone con DOC tendono a temere la perdita di controllo sui loro pensieri e azioni, mentre chi soffre di DCA spesso teme la perdita di controllo sul proprio corpo e sulla propria alimentazione.

3. Ansia e regolazione emotiva

➡️Entrambi i disturbi sono associati a livelli elevati di ansia.

➡️Il DOC è caratterizzato da ossessioni che generano ansia e compulsioni per ridurla.

➡️Nei DCA, il controllo del cibo e del corpo può servire come strategia di gestione dell’ansia, riducendo temporaneamente il disagio emotivo.

4. Neurobiologia e genetica condivisa

Studi di neuroimaging hanno mostrato anomalie simili nei circuiti cortico-striato-talamo-corticali, implicati nel controllo dei comportamenti ripetitivi e compulsivi.

Vi è anche una predisposizione genetica comune, con parenti di primo grado delle persone con DOC che presentano un rischio aumentato di sviluppare DCA e viceversa.

5. Comorbilità frequente

Il DOC e i DCA spesso coesistono nella stessa persona. Alcuni studi suggeriscono che fino al 25-69% delle persone con anoressia abbia anche sintomi ossessivo-compulsivi.

Alcuni sottotipi di DOC, come il DOC da contaminazione e il DOC da simmetria/perfezionismo, sono particolarmente associati ai DCA.

6. Trattamenti sovrapponibili

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è efficace in entrambi i disturbi, aiutando a modificare i pensieri ossessivi e i comportamenti compulsivi.

Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), come la fluoxetina, vengono utilizzati sia nel DOC che nella bulimia nervosa per ridurre i sintomi compulsivi e le abbuffate.

Conclusione
Il DOC e i DCA condividono numerosi aspetti psicologici e neurobiologici, caratterizzati da ossessioni, compulsioni e ansia elevata. La loro comorbilità suggerisce che potrebbero rappresentare manifestazioni diverse di uno spettro comune di disturbi ossessivo-compulsivi. Un trattamento mirato a ridurre sia l’ansia che i comportamenti compulsivi può essere utile per affrontare entrambi i disturbi in modo efficace.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

➡️Per info e contatti 3208573502 dotcavaliere@gmail.com

Anoressia o Disturbo Ossessivo Compulsivo?

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Capire se un comportamento anoressico rappresenta una patologia a sé stante (ovvero un disturbo del comportamento alimentare primario) o se rientra in uno spettro di disturbi ossessivo-compulsivi (DOC) richiede un’analisi approfondita di diversi aspetti clinici. Ecco alcuni criteri chiave per differenziare le due condizioni:

1. Focus principale delle ossessioni e compulsioni

➡️Anoressia nervosa primaria: il pensiero ossessivo è incentrato quasi esclusivamente sul peso, la forma corporea e il controllo dell’alimentazione. Le compulsioni sono legate a comportamenti alimentari rigidi (evitamento del cibo, conteggio calorico, esercizio eccessivo).

➡️DOC con sintomi anoressici: le ossessioni sono più generalizzate e possono riguardare pulizia, ordine, simmetria, paura della contaminazione, sensazione di “impurità” che si estende oltre il cibo. Il controllo dell’alimentazione può essere solo una delle manifestazioni del disturbo.

2. Motivazione del comportamento restrittivo

➡️Anoressia primaria: la restrizione alimentare è egosintonica (il paziente è convinto che sia giusta e necessaria per il proprio ideale di magrezza). C’è un’intensa paura di ingrassare e un’immagine corporea distorta.

➡️DOC con restrizione alimentare: il comportamento restrittivo è egodistonico (il paziente lo vive come fastidioso o illogico, ma si sente costretto a seguirlo per ridurre l’ansia). Ad esempio, una persona con DOC potrebbe evitare certi cibi perché teme di essere contaminata, non perché vuole dimagrire.

3. Presenza di altri sintomi ossessivo-compulsivi

➡️Anoressia primaria: possono esserci rituali legati al cibo (mangiare in un certo ordine, tagliare il cibo in pezzi piccoli), ma raramente si estendono ad altre aree della vita.

➡️DOC con sintomi anoressici: ci sono ossessioni e compulsioni multiple, come lavarsi le mani ripetutamente, controllare gli oggetti, contare numeri specifici, ecc. Il disturbo non è limitato al cibo e alla forma corporea.

4. Risposta ai trattamenti

➡️Anoressia primaria: risponde meglio a trattamenti specifici per i disturbi alimentari (terapia cognitivo-comportamentale per DCA, nutrizione assistita).

➡️DOC con restrizione alimentare: risponde meglio a terapie specifiche per il DOC, come la terapia cognitivo-comportamentale con esposizione e prevenzione della risposta (ERP) e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).

5. Decorso e sviluppo del disturbo

➡️Anoressia primaria: spesso inizia nell’adolescenza, con un focus immediato sul controllo del peso. Può evolvere in bulimia o in una cronicizzazione della restrizione.

➡️DOC con sintomi anoressici: può emergere in qualsiasi età, spesso in persone con una storia pregressa di DOC. Il comportamento alimentare può cambiare nel tempo e non essere stabile.

Quando i due disturbi coesistono?

In alcuni casi, l’anoressia e il DOC possono coesistere, rendendo la diagnosi più complessa. Ad esempio, una persona può soffrire di anoressia ma avere anche rituali compulsivi non legati al cibo, come lavarsi ripetutamente le mani per paura di contaminazione.

Se il comportamento alimentare è parte di un quadro ossessivo più ampio, si parla di DOC con sintomi alimentari. Se invece l’ossessione per il peso e la forma corporea è predominante, è più probabile che si tratti di anoressia nervosa.

Conclusione
Per distinguere tra anoressia e DOC con restrizione alimentare è fondamentale considerare:
✔ Il focus delle ossessioni (solo sul peso o più generalizzate)
✔ La motivazione del comportamento (dimagrimento o riduzione dell’ansia)
✔ La presenza di altri sintomi ossessivo-compulsivi
✔ La risposta ai trattamenti
✔ Il decorso del disturbo
Una valutazione clinica approfondita da parte di uno psicologo o psichiatra è essenziale per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

➡️Per info e contatti 3208573502 dotcavaliere@gmail.com

DISTURBI DELLA PERSONALITA’

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Disturbi di personalità

E’ uno dei 15 Gruppi di disturbi psichiatrici riconosciuti dal DSM IV. Il disturbo di personalità rappresenta un modello di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo, è pervasivo e inflessibile, esordisce nell’adolescenza o nella prima età adulta, è stabile nel tempo, e determina disagio o menomazione. I disturbi di personalità a loro volta si suddividono in:

disturbo paranoide di personalità è un quadro caratterizzato da sfiducia e sospettosità, per cui le motivazioni degli altri vengono interpretate come malevole.

disturbo schizoide di personalità è un quadro caratterizzato da distacco dalle relazioni sociali e da una gamma ristretta di espressività emotiva.

disturbo schizotipico di personalità è un quadro caratterizzato da disagio acuto nelle relazioni strette, distorsioni cognitive o percettive, ed eccentricità nel comportamento.

disturbo antisociale di personalità è un quadro caratterizzato da inosservanza e violazione dei diritti degli altri.

disturbo borderline di personalità è un quadro caratterizzato da instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e degli affetti, e da marcata impulsività.

disturbo istrionico di personalità è un quadro caratterizzato da emotività eccessiva e da ricerca di attenzione.

disturbo narcisistico di personalità è un quadro caratterizzato da grandiosità, necessità di ammirazione, e mancanza di empatia.
disturbo evitante di personalità è un quadro caratterizzato da inibizione, sentimenti di inadeguatezza, e ipersensibilità ai giudizi negativi.

disturbo dipendente di personalità è un quadro caratterizzato da comportamento sottomesso e adesivo legato ad un eccessivo bisogno di essere accuditi.

disturbo ossessivo-compulsivo di personalità è un quadro caratterizzato da preoccupazione per l’ordine, perfezionismo ed esigenze di controllo.

Per definizione, un disturbo di personalità è un modo costante di pensare, sentire, e comportarsi relativamente stabile nel tempo.

* American Psychiatric Association (2000). DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders , Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it

IL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

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Criteri diagnostici per il Disturbo Ossessivo Compulsivo secondo il DSM IV

  1. Ossessioni o Compulsioni

Ossessioni come definite da 1) 2), 3) e 4):

pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi o inappropriati, e che causano ansia o disagio marcati;

i pensieri, gli impulsi o le immagini non sono semplicemente eccessive preoccupazioni per i problemi della vita reale;

la persona tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni;

la persona riconosce che i pensieri, gli impulsi, o le immagini ossessivi sono un prodotto della propria mente e non imposti dall’esterno come nell’inserzione del pensiero).

Compulsioni come definite da 1)e 2):

comportamenti ripetitivi (per es., lavarsi le mani, riordinare, controllare), o azioni mentali (per es., pregare, contare, ripetere parole mentalmente) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un’ossessione, o secondo regole che devono essere applicate rigidamente;

i comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre il disagio, o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti; comunque questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o a prevenire, oppure sono chiaramente eccessivi.

  1. In qualche momento nel corso del disturbo la persona ha riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli. Nota Questo non si applica ai bambini.
  2. Le ossessioni o compulsioni causano disagio marcato, fanno consumare tempo (più di 1 ora al giorno), o interferiscono significativamente con le normali abitudini della persona, con il funzionamento lavorativo (o scolastico), o con le attività o relazioni sociali usuali
  3. Se è presente un altro disturbo di Asse I, il contenuto delle ossessioni o delle compulsioni non è limitato ad esso (per es., preoccupazione per il cibo in presenza di un Disturbo dell’Alimentazione; tirarsi i capelli in presenza di Tricotillomania; preoccupazione per il proprio aspetto nel Disturbo da Dismorfismo Corporeo; preoccupazione riguardante le sostanze nei Disturbi da Uso di Sostanze; preoccupazione di avere una grave malattia in presenza di Ipocondria; preoccupazione riguardante desideri o fantasie sessuali in presenza di una Parafilia; o ruminazioni di colpa in presenza di un Disturbo Depressivo Maggiore).
  4. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale.

Specificare se:

Con Scarso Insight: se per la maggior parte del tempo, durante l’episodio attuale, la persona non riconosce che le ossessioni e compulsioni sono eccessive o irragionevoli.

Le ossessioni più frequenti

Preoccupazione eccessiva per sporcizia, germi, urina, feci

Paura intensa delle infezioni

Immagini sessuali perverse

Paura di farsi del male o di far del male ad altri

Paura di provocare un evento negativo

Pensieri persistenti relativi a colori, numeri

Superstizioni

Preoccupazione intensa per quanto concerne moralità. religione, valori

Paura di dire qualcosa di osceno e/o offensivo

Immagini violente

Estrema preoccupazione per ordine, disposizione simmetrica delle cose

Le compulsioni più frequenti

Lavarsi le mani farsi la doccia, in modo ripetitivo e ritualizzato

Pulire oggetti, mobili in modo eccessivamente prolungato

Controllare ripetutamente elettrodomestici, luci, serattature, gas

Scrivere o leggere lo stesso testo più volte

Contare il numero di vocali/sillabe di un paragrafo prima e dopo la lettura

Ripetere certi movimenti, alzarsi in un certo modo, fare le scale ecc

Controllare eventuali danni a persone o cose

Contare un numero indefinito di volte

Necessità di dire o di fare cose per essere rassicurati

 

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private tel.320-8573502 email:cavalierer@iltuopsicologo.it