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LA VITTIMIZZAZIONE SECONDARIA: Caratteristiche, cause e terapie

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La vittimizzazione secondaria è il processo per cui una persona già vittima di un reato, di un abuso o di un evento traumatico subisce ulteriori danni o sofferenze a causa del modo in cui viene trattata dagli individui o dalle istituzioni che dovrebbero aiutarla. Questo fenomeno avviene spesso durante il processo legale, medico o psicologico, aggravando il trauma iniziale della vittima.

✅Caratteristiche della vittimizzazione secondaria:

1. Mancanza di empatia: Le persone o le istituzioni che interagiscono con la vittima possono trattarla con freddezza o disinteresse, minimizzando la sua esperienza e il suo dolore.
2. Colpevolizzazione della vittima: La vittima può essere accusata di aver provocato o contribuito all’evento traumatico. Questo atteggiamento è particolarmente comune in casi di violenza sessuale o domestica.
3. Processo legale traumatico: L’interrogatorio ripetuto, la rievocazione forzata del trauma o la scarsa protezione durante il processo giudiziario possono intensificare il disagio della vittima.
4. Tempi burocratici eccessivi: Il lungo tempo che una vittima deve attendere per ottenere giustizia o supporto adeguato può aumentare il suo stress e la sua frustrazione.
5. Esposizione mediatica: In alcuni casi, la diffusione di dettagli privati o l’esposizione della vittima sui media può creare ulteriori danni psicologici.
6. Rivittimizzazione sociale: La vittima può subire ulteriori giudizi negativi o esclusione sociale da parte della comunità o del gruppo di appartenenza.

✅Cause della vittimizzazione secondaria:

1. Preconcetti e stereotipi culturali: Alcune convinzioni sociali radicate (come i pregiudizi sessisti o classisti) possono portare le persone a colpevolizzare la vittima o a non riconoscerne il ruolo di vittima.
2. Sistema legale inadeguato: La mancanza di supporto e sensibilità nelle istituzioni giudiziarie, nei tribunali e nelle forze dell’ordine contribuisce notevolmente alla vittimizzazione secondaria.
3. Formazione insufficiente: Medici, psicologi, avvocati e operatori sociali potrebbero non essere adeguatamente formati per gestire il trauma delle vittime, aumentando involontariamente il loro disagio.
4. Sensazionalismo mediatico: La tendenza dei media a enfatizzare gli aspetti più scioccanti di una vicenda per aumentare l’audience può danneggiare ulteriormente la vittima.

✅Possibili terapie e soluzioni:

1. Supporto psicologico specializzato: Terapie focalizzate sul trauma (come la Terapia Cognitivo-Comportamentale per il Disturbo Post-Traumatico da Stress o la EMDR, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) possono aiutare la vittima a elaborare il trauma e a ridurre gli effetti della vittimizzazione secondaria.

2. Formazione e sensibilizzazione delle istituzioni: È cruciale formare le forze dell’ordine, i medici, gli avvocati e i giudici su come interagire in modo empatico e rispettoso con le vittime, riducendo il rischio di vittimizzazione secondaria.

3. Assistenza legale sensibile al trauma: Fornire alla vittima un supporto legale specializzato che riduca la necessità di raccontare più volte la propria storia e che protegga la sua privacy può evitare inutili rivittimizzazioni.

4. Protezione mediatica: Limitare l’esposizione della vittima e tutelare la sua privacy nei casi giudiziari e mediatici può ridurre la pressione sociale e il trauma.

5. Supporto sociale: Offrire una rete di supporto, come gruppi di auto-aiuto o supporto sociale da parte di famiglie e amici, può essere fondamentale per far sentire la vittima accolta e protetta.

✅Conclusione:
La vittimizzazione secondaria è un problema grave che aggrava il trauma delle persone che hanno già subito un danno. La soluzione richiede una combinazione di cambiamento culturale, formazione adeguata degli operatori e supporto psicologico e legale mirato.

Dottor Roberto Cavaliere Psicoterapeuta. Studio professionale in Milano, Roma e Salerno. Possibilità di effettuare sedute tramite videochiamata.

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