VIGORESSIA O COMPLESSO DI ADONE
MITO DI ADONE Adone nacque dalla relazione di sua madre Mirra con il nonno Cinira. Mirra era una fanciulla che si innamorò di suo padre Cinira. Mirra era disperata, e un giorno pensò persino di suicidarsi, ma la vecchia nutrice la fermò e dopo averla a lungo interrogata la vecchia riuscì a capire il dramma di Mirra e le promise un incontro d’amore con il padre. Durante i festeggiamenti in onore di Cerere, la madre della ragazza aveva fatto un voto di castità che le impediva di andare a letto con il marito. La nutrice allora propose a Cinira di accoppiarsi con una giovane vergine. C’era però una condizione posta dalla ragazza, quella di non farsi mai vedere. Tutto andò bene e padre e figlia si accoppiarono per nove notti di seguito, Mirra ne uscirà d’altronde incinta. Una notte Cinira spinto dalla curiosità guardò la sua giovane amante e si accorse che era sua figlia. Spinto ora dalla rabbia, prese una spada e la inseguì per tutta la casa e i boschi vicini. Mirra chiese aiuto agli Dei, che la trasformarono in un albero. Dopo nove mesi si aprì la corteccia dell’albero e ne uscì un bambino: Adone.
Adone fu raccolto da Afrodite che lo consegnò a Persefone, il quale se lo tenne. Con gli anni Adone divenne uno splendido ragazzo, di cui si innamorarono tutte le donne. Di lui si innamorarono persino Afrodite e Persefone che diedero vita ad una disputa che giunse all’orecchio di Zeus. Zeus decise che la disputa la chiarissero le muse che decisero: Adone resterà 4 mesi con Afrodite, 4 mesi con Persefone, e 4 mesi con chi vorrà lui. Afrodite indossò la cintura della seduzione che faceva innamorare chiunque, e convinse Adone a passare con lei i quattro mesi di sua pertinenza. Persefone si recò da Ares che fuori dalla rabbia si mutò in un cinghiale e durante una partita di caccia uccise Adone. Si dice che Afrodite versò tante lacrime quante erano le gocce di sangue che uscivano dal corpo del suo amato, e da ogni lacrima nasceva poi un fiore. In quei giorni furono visti lunghissimi cortei di donne vagare per i boschi, perché erano molte le donne che si erano innamorate vedendo Adone.
La vigoressia o complesso di Adone è un ossessiva attenzione per la propria forma fisica e lo sviluppo muscolare che colpisce sopratutto i maschi tra i 25 e i 35 anni , seguiti da quelli tra i 18 e i 24 anni., dediti ad una intensa attività fisica.
Sebbene l’attività fisica sia uno dei pilastri importanti per mantenere uno stato di buona salute sia fisica che mentale, come in ogni cosa, se viene praticata in eccesso, può convertirsi in un’ossessione e pregiudicare la salute.
Il culto e l’attenzione per il corpo nel senso di vedersi bene e non tanto sentirsi bene ha portato molti giovani a sviluppare condotte ossessive e compulsive come si riscontrano nella bulimia e nell’anoressia generalmente interessanti le donne. Al contrario di quello che accade alle ra gazze anoressiche, che si vedono grasse anche se pesano meno di 40 chili, gli uomini che soffrono di vigoressia (o sindrome di Adone) si percepiscono sempre come troppo magri, poco muscolosi.
Le caratteristiche principali dei soggetti affetti sono:
– trascorrere ore e ore in palestra, sottoponendosi ad esercizi di potenziamento muscolare,
– scrutarsi continuamente allo specchio per valutare lo sviluppo dei singoli muscoli,
– sottoporsi a diete iperproteiche, pesarsi in continuazione e utilizzare integratori e, nei casi più gravi, farmaci anabolizzanti.
La difficoltà a procurarsi farmaci anabolizzanti obbliga a ricorrere al mercato nero, dove queste sostanze, oltre ad essere di per se dannose, sono spesso prodotte senza alcuna garanzia sanitaria.
Questo non infrequentemente porta ad investire discrete somme in denaro, creandosi spesso problemi economici.
In contrasto con il loro aspetto fisico eccessivamente muscoloso, il vigoressico continua ad essere insoddisfatto dei propri muscoli che continua a vedere gracili e flaccidi.
Ai problemi di tipo psicologico, quali bassa autostima, isolamento sociale, stato depressivo si aggiungono problemi fisici derivanti da un’alimentazione sbilanciata, troppo ricca di proteine, che può, se prolungata per molto tempo, portare ad alterazioni della funzione renale, problemi ossei ed articolari derivati dagli eccessivi sforzi muscolari e da un’alimentazione povera di calcio per la quasi totale abolizione di latticini, problemi di impotenza derivanti dall’uso di anabolizzanti.
La cosa difficile può essere riuscire a far comprendere a chi soffre di vigoressia che questi eccessi sono il sintomo di una profonda insicurezza. Per uscirne, può essere d’ aiuto un percorso di psicoterapia unitamente all’intervento del medico, che prescriverà gli esami da fare e le eventuali terapie.
Da un punto di vista più strettamente medico segnaliamo che la vigoressia fu identificata nel 1993 da Pope HG Jr, Katz DL, Hudson JI in un articolo dal titolo “Anorexia nervosa and “reverse anorexia”. Il termine reverse anorexia fu proposto in considerazione del fatto che, con modalità uguali e contrarie all’anoressia, chi soffre di questo disturbo continua a vedersi gracile e smilzo nonostante abbia una muscolatura fuori dal comune.
Il disordine fu denominato più tardi dagli stessi autori dismorfia muscolare, e come tale potreste trovarlo citato. Divulgativamente Pope ha chiamato il disturbo Complesso di Adone in un libro uscito nel 2000.
La catalogazione diagnostica è incerta: fra la dismorfofobia, i disturbi alimentari non altrimenti specificati (NAS) e il disturbo ossessivo-compulsivo.
LEGGI ED ASCOLTA L’INTERVISTA RADIOFONICA AL DOTT. CAVALIERE SU RADIO1 DEL 10/6/2008
Psicologo, Psicoterapeuta
Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)
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